Can
Si bloccò, ma non indietreggiò.
Era una sorta di devozione quella che provavo?
Era così bella.
Sollevai una mano e la adagiai sulla sua guancia.
Mi avvicinai piano alle sue labbra.
"Dimmi se vuoi che mi fermi!" le sussurrai a pochi centimetri ormai dalla sua bocca.
Riuscivo a sentire il suo alito caldo graffiarmi le labbra.
Non rispose, non si mosse. Il cuore doveva batterle forte a giudicare dal suo respiro.
Se avesse negato sarebbe davvero stato difficile arginarmi, ma lo avrei fatto.
"Non fermarti!" sussurrò con tono sicuro.
Sorrisi, ma senza perdere tempo.
Mi chinai e adagiai le mie labbra sulle sue.
Fui costretto a chiudere gli occhi, perché la mia testa stava girando, letteralmente.
Le sue labbra, quel sapore, quel profumo dolce.
Mi era mancato in modo quasi inspiegabile. Mi sentivo catturato da lei. Come mai mi era accaduto nella mia vita.
Tracciai il profilo delle sue labbra con la mia lingua.
E finalmente la baciai. Come volevo fare. Come desideravo fare.
Lasciai che il tempo si fermasse per un secondo.
Lei ricambiò quel bacio con dolcezza, ma con molta più brama.
Mi sentivo attratto da lei.
Una vera e propria scarica emozionale. Come se non avessi baciato mai nessuno prima di lei.
Sollevai una mano e la portai dietro la sua testa, immergendola tra i suoi capelli e l'attirai a me. Come se avessi voluto sentirla ancora più vicina.
Quel bacio dovette durare molto, a giudicare dalla sensazione impressa sulle mie labbra, nel mio cuore e dalla testa che ronzava.
Quel baci era persino meglio dei primi baci.
Era un bacio dolce, ma intriso di tormento.
Era possibile provare una tale attrazione?
Demet
Era possibile che fosse così attratto da me?
Pensai alla sua dolcezza e alla voglia che avevo di baciarlo e lo feci.
Ricambiai quel bacio, impegnandomi con tutte le forze, eppure, allo stesso tempo mi lasciai andare.
Sentivo di nuovo il suo sapore nella mia bocca, e incredibilmente solo in quel momento riuscivo a rendermi conto di quanto mi fosse mancato.
Ci distaccammo per qualche secondo.
Stava sorridendo, in un modo a dir poco mozzafiato.
Sorrisi. E mi sporsi per baciarlo. Ancora. E ancora.
Ogni volta che provavo a giocare con la mia lingua, perdeva il controllo.
E anche quella fu un'ennesima conferma. C'era un'attrazione fra noi in grado di scaldare l'aria che ci circondava.
Fui colta da un fremito istintivo. Mi liberai da ogni freno. E ascoltai il mio cuore.
E diedi ascolto anche a ciò che la mia mente voleva. E voleva lui.
Non potei fare a meno di prendere il controllo della situazione.
I brividi correvano lungo la schiena, sopraffatta da quella spirale di desiderio.
Incastrai il suo viso tra le mie mani.
Feci piano in modo da renderlo impaziente. E in modo da tenere conto di ogni mia azione senza perdere il controllo più di quanto lo avessi già perso.
Poi, le mie mani percorsero il suo corpo. Seguii i lineamenti dei suoi muscoli contratti.
Mi piaceva toccarlo.
Il mio cuore martellava in petto.
Mi sfiorò il fondo della schiena e ebbi un brivido. Ancora.
Quel fremito lo animò. Le sue mani raggiunsero il mio ventre e lo sfiorarono con desiderio.
Ci distaccammo per qualche altro secondo.
Si protesi e iniziò a depositare baci sul mio collo.
Reclinai la testa all'indietro. Alzai gli occhi al cielo, sforzandomi di tenerli aperti.
A sprazzi dimenticava di toccarmi, sopraffatto dai miei baci, poi rinsaviva e le sue mani tornavano a sfiorarmi con prepotenza.
Tornò alle mie labbra. E mi baciò in modo profondo. Tanto da sentirmi stordita di piacere.
Diede per scontato che fosse il caso di prendere le redini della situazione. E mi baciò ancora. E ancora.
Ma lo feci con cautela.
Stavo impazzendo!
Cos'erano quei baci?
Continuammo a baciarci e a sfiorarci, reprimendo qualsiasi sospiro di piacere.
Alternammo baci forti e passionali. A baci lenti e desiderosi. In una spirale di ritmi incalzanti e poi di nuovo bramosi.
Durante uno di quei baci lenti, in cui nessuno dei due pareva avere contatto con la realtà, qualcuno ci interruppe.
Era una risata.
Ci distaccammo e notammo Ilker ed Ayca.
Mi sentii in imbarazzo.
Cosa dovevo fare?
Can si schiarì la voce e parve infastidito.
Lo ero anche io.
"Allora ... Buonanotte" dissi e feci per andarmene.
"Buonanotte!" ricambiò lui, sfiorandomi un braccio con una mano.
Raggiunsi Ayca, salutai cordialmente Ilker, arrossendo vistosamente, e sgattaiolammo via.
Ayca non emise un sospiro e nemmeno io. Fin quando non oltrepassammo l'angolo.
"Per essere uno che provava dei ripensamenti, sembrava molto sicuro e convinto nel perlustrarti la bocca e il corpo!" disse sarcastica.
Arrossii definitivamente e non risposi.
Cosa mi stava succedendo?
Mi sfiorai le labbra e non riuscii a fare a meno di sorridere.
Ero sempre più convinta del fatto che Can sarebbe stato per me un dolce tormento in quei tre mesi.
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Desiderami, Ma Fallo Ad Alta Voce!
FanfictionDemet è una giovane donna laureata in lingue e culture europee. Vive in una affollata, caotica città, ma una proposta di lavoro la condurrà lontana per tre mesi. Quella proposta inaspettata la porterà in una cittadina dai colori sgargianti e dai vi...