✨Non voglio, o forse voglio te✨

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Can

I giorni continuavano a scorrere via come acqua sul vetro.

Quel giorno Demet ed io c'eravamo visti a malapena.

Venne a cena da noi, giocò con i miei fratelli, si prese cura di loro e li mise persino al letto (era difficile da ammettere, ma quando la vedevo interagire con loro mi perdevo a fantasticare riguardo la nostra famiglia futura).

Finalmente dopo molte ore fummo soli.

Ci sdraiammo sotto le stelle, perdendoci ad osservare un cielo terso e scuro. Illuminato dalla luna e dalle poche stelle sporadiche .

"Sei felice? "mi chiese d'un tratto spiazzandomi

La sua mano era intrecciata alla mia e la sua testa era adagiata sul mio petto.

"Più di quanto avrei mai potuto immaginare "parlai.

Sollevò il capo per scrutarmi in viso.

"Cosa c'è?"

"Baciami"

Ubbidii, e la baciai, come forse mai avevo fatto prima.

Incastrai il suo mento in una presa sicura della mia mano e insinuai la lingua in modo profondo, assaporando ogni angolo.

Si distaccò e parve troppo lontana, insinuai una mano trai suoi capelli e l'attirai di nuovo contro le mie labbra, e la baciai ancora e ancora e ancora.

Aveva le labbra arrossate dalla foga del mio approccio.

E quelle labbra, le sue labbra, mandarono in crisi la mia stabilità emotiva.

Volevo lei. Per sempre.

La amavo.

Ed eravamo solo all'inizio.

Era così dolce. 

Era perfetta.

"Dimmi una cosa che non hai mai fatto!" dissi, dopo aver posto fine al bacio.

"Ti sembrerà strano...non ho mai fatto un giro in bici!"

"Dici sul serio?"

"Mio fratello ebbe un piccolo incidente con la bici e da allora nessuno più ha sfiorato una bici... e in più vivevamo in una città caotica e non c'era spazio per le bici!" concluse.

"Vieni con me!" dissi e lei mi seguì. Stava imparando a fidarsi di me.

La portai alla vecchia logora bici sul retro di casa.

Demet

Dopo molti tentativi, presi confidenza. Mi fidavo di Can ed era stato semplice per me.

Mi piaceva l'idea di pedalare una bici che apparteneva alla sua infanzia.

Non volevo una bici nuova.. Non volevo una bici. Volevo provare quella bici. 

E mi sentii una bambina. Eppure mi sentivo viva. Libera.

La bici sembrò arrendersi e nonostante il cigolio, sembrò riprodurre movimenti via via più fluidi.

"Lascia !" suggerii.

"Non ci penso proprio !"negò qualsiasi opposizione potessi pronunciare.

"Lascia!" ribadì fingendomi seria.

D'un tratto la mano destra abbandonò il mio fianco.

Credevo fosse pronto a lasciarmi andare e invece dopo pochi secondi il suo braccio mi cinse la vita. Sentii la pressione sul mio ventre. Mi sollevò. Lasciando che la bici toccasse il suolo. 

Desiderami, Ma Fallo Ad Alta Voce!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora