✨Non posso resisterti, non voglio!✨

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Demet

Badai a Leyla e Emre. 

Vivevo i nostri momenti insieme come un vero e proprio divertimento. Li adoravo.

Ormai era un'abitudine per noi tutti. 

Cenammo, guardammo un film, parlammo di scuola e poi Can fece ritorno.

Il ritorno di Can fu accolto con lo stesso entusiasmo che avevano dedicato a me .

Prendemmo a giocare ad un gioco di carte e pian piano l'entusiasmo rese stanchi i piccoli, che crollarono sfiniti sul divano. 

Altra abitudine che Can quella sera non sovvertì.

"Lasciali dormire qui!" scherzò con un sorriso.

Ci ritrovammo soli, in modo pericoloso.

"Vieni qui!" disse indicandomi la sua gamba.

Effettivamente a mio parere –e anche a suo parere– eravamo seduti troppo lontano l'uno dall'altra.

Mi accomodai su una delle sue gambe.

E circondai le sue spalle con un braccio.

Mentre il suo braccio destro cingeva i miei fianchi e la sua mano sfiorava il mio corpo.

"Quindi ... quando torno ... devo dire mi siete mancati ?" chiese sin troppo compiaciuto.

Annuii sorridendo. Ma intanto tremavo.

Avevo paura. Temevo quella nostra felicità.

Tirai un respiro, sperando di rilassarmi.

"Mi siete mancati terribilmente !" disse e posò un bacio sulla mia guancia.

Sbadigliai.

Can lo afferrò come segnale. Si mise in piedi. Un braccio ancora avvinto al mio bacino e l'altro invece si insinuò sotto le ginocchia. Mi sollevò.

"Che fai ?"

"Porto il mio amore in camera!" disse ridendo.

Cercai di dimenarmi, ma in realtà mi sentivo agitata.

"Can non puoi... ci sono loro!" indicai i suoi fratelli.

"Devi fidarti di me !" ribadì ormai già in camera.

Non sembrò fare alcuno sforzo.

Mi piacevano le sue attenzioni.

Mi adagiò sul letto.

"Lo sai vero che è inutile ?" dissi.

"Cosa?"

"Devo cambiarmi gli abiti e voglio fare una doccia !"dissi, ma mentii.

Avevo paura che i piccoli ci vedessero, o peggio ancora sentissero.

"Andiamo!" disse velandosi di malizia.

"Can!" dissi in tono serio.

E in realtà avrei voluto ridere.

Chiuse la porta a chiave .

"No Can! Non sto scherzando!" mi finsi seria.

Ma più cercavo di negare quell'opportunità e più sembrava valutare l'idea.

"E se.." disse lui, baciandomi. Poi si distaccò "Trattenessimo il respiro!" scherzò.

"Tu sei pazzo!" lo accusai

"Lo dici perché ci sono i miei fratelli?" chiese ed io mi limitai ad annuire.

"Beh, li conosco abbastanza bene da sapere che non si sveglieranno entro le prime due ore della serata. E poi staremo attenti. Saremo silenziosi. Se riusciamo..." ammiccò.

Desiderami, Ma Fallo Ad Alta Voce!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora