✨Che cos'è l'amore?✨

829 115 15
                                    

Demet

Dopo una apparente pausa, i giorni ripresero a trascorrere veloci.

Si infrangevano sulla nostra quotidianità senza lasciarci tempo di riflettere, ma nonostante ciò, nessuno di noi sembrava più prestare attenzione al fatto che a breve la mia permanenza in quella città sarebbe finita. Eravamo tutti concentrati sulla nostra routine, sulla felicità che forse mai nessuno di noi aveva provato prima o almeno non così tanta felicità e appagamento. 

Quel giorno, prima di uscire, Can provò a bloccarmi per un braccio, mi tiro a sé e mi strinse forte, senza passione, ma con amore e in quella braccio colsi la voglia di tenermi vicino a lui quanto più possibile ed io ne approfittai: lui era seduto ed io immersi il mio viso tra i suoi capelli e inalai il suo profumo. Mentre lui adagiava la sua testa sul mio petto e mi stringeva i fianchi con le sue braccia, senza lasciarmi via di scampo. 

Rimanemmo in quella posizione per molto tempo fin quando poi lui ricordò a me che quella sera non ci saremmo visti e mi dispiacque.

"Questa sera tu hai il colloquio e io devo lavorare in tarda serata!" disse.

"Hai ragione, ma domani nessuno dei due dovrà lavorare e avremo una giornata tutta per noi!" dissi io e cercai di consolarlo, ma lui non parve convincersi. Fece finta di lamentarsi quando mi lasciò andare. 

Si distrasse per un secondo ed io ne approfittai, senza tergiversare e sgattaiolai via. 

Se fossi rimasta qualche altro minuto, avrei cambiato idea e non potevo assentarmi quel giorno; c'erano i compiti in classe e dei colloqui importanti. 

Prima di oltrepassare l'uscio Can, mi bloccò ancora, ma con la voce. 

"Dove terrete i colloqui?"  mi chiese ed io gli mimai con un gesto della mano la stanza in alto. Ero certa che avesse compreso di quale stanza stessi parlando. Era un' enorme stanza vuota ed era l'unica al piano superiore della scuola e spesso lì avevamo tenuto dei colloqui.

Parve comprendere e si illuminò ed io non capii perché ma fui felice che almeno fossi riuscita a strappargli un sorriso.

Quando arrivai a scuola avvertii la malinconia quasi come quella che avevo colto nella voce di Can.

Mi impegnai a lavorare sodo e a tenermi occupata con la mente e quando finii, cercai di non esitare e mi diressi al piano superiore,  sperando che quei colloqui finissero il prima possibile. Ma arrivai con largo anticipo e in quell'enorme stanza c'ero solo io.

Se non volevo scappare e tornare a casa da Can, prima che uscisse anche lui per lavoro, dovevo costringermi a fare qualcosa e a tenermi impegnata, così tirai fuori un vecchio libro e iniziai a leggere in attesa che i miei colleghi mi raggiungessero.

In quell'enorme stanza buia e vuota avvertivo anche del freddo di quella giornata uggiosa, così afferrai il mio giubbino leggero e lo posai sulle mie spalle.

Can

Quando entrai la vidi con il capo reclinato. Era terribilmente sexy. Aveva gli occhiali e i capelli le cadevano su una delle due spalle e sembrava davvero impegnata. Inoltre, in quella stanza faceva freddo e aveva il giubbino adagiato sulle spalle. Pensai che di lì a poco sarei riuscito a scaldare l'ambiente. Mi intrufolai e picchiai con calma contro il legno della porta e quando lei mi vide parve sorpresa.

"Come hai fatto ad entrare e ... che ci fai qui?"

Chiese, ma non riusciva a nascondere l'entusiasmo.

"Ho i miei metodi!" ammiccai, in realtà conoscevo abbastanza bene il personale della scuola, ragion per cui nessuno avrebbe opposto resistenza dinanzi alla scusa di dover portare alla mia coinquilina una cosa utile ed urgente.

In fondo si fidavano di me e anche Demet avrebbe dovuto fidarsi di me.

"Seguimi!" le dissi ed indicai il bagno in fondo alla sala.

"No ... cosa vuoi fare?" ma intanto la stavo già trascinando "Tu sei pazzo!" ripeteva.

"Voglio solo fare in modo che questa giornata assuma una piega migliore e voglio alleggerire la mancanza che ho di te!" ammisi.

Lei scoppiò a ridere e parve fidarsi. Mi seguì nel bagno ed io chiusi la porta a chiave.

Nel suo sguardo colsi la malizia e capii che lei aveva capito cosa stavo per fare, anzi cosa stavamo per fare, e mi assecondò con molto entusiasmo e molta partecipazione.

Demet

Mi avvicinai a lui.

Non ero sicura di cosa volessi fare. Forse era quell'atmosfera così calda che mi attraeva irrefrenabilmente verso l'oggetto del mio bramoso desiderio. Non avevo più freddo.

Il buio. Quella stanza, i miei ricordi di  gradito piacere .

Quando fui abbastanza vicina da non potermi tirare indietro, Can seppe giocare con maestria la sua carta vincente. Prese il mio viso tra le mani.

Ricordai quando mi aveva baciata la prima volta. 

E mentre ragionavo, le sue labbra erano sulle mie.

Bastò che la sua lingua accarezzasse le mie labbra per costringermi ad arrendermi definitivamente. Dischiusi le labbra permettendo alla sua lingua di indugiare nella mia bocca e di sfiorare la mia lingua.

Sentii il suo sapore. Il suo odore. E mi parve di essere finalmente al sicuro. Dimenticando il mondo.

Si distaccò per riprendere fiato.

"Ti amo !" sussurrò sulle mie labbra "Mi sei mancata infinitamente!"

"Anche tu !" ebbi il tempo di sussurrarglielo prima che tornasse a premere con le sue labbra sulle mie.

Ricordai quanto fosse bravo a persuadermi in quei baci senza limite temporale.

"Più di quanto potessi immaginare !" sussurrò ancora, distaccandosi appena..

Ed io credevo alle sue parole!

Perché anche lui mi era mancato in un modo che nemmeno avrei potuto descrivere.

Mi chiedevo come avrei potuto separarmi da lui!

Dopo aver posto fine al bacio sfiorò il mio fianco sino a scendere verso il solco basso della mia schiena.

"Sei bellissima!" si limitò a dire mentre tornava sulle mie labbra.

"Stai cercando di recuperare queste ore di lontananza?" chiesi contro la sua bocca.

E a quel punto facemmo l'amore nel modo più veloce e fugace. E quando sgattaiolò via, mi ritrovai con un forte senso di vuoto. Stavo sperimentando tutte emozioni nuove e se qualcuno mi avesse chiesto cosa fosse l'amore avrei risposto passione, attrazione, adrenalina, mancanza, esigenza.

Desiderami, Ma Fallo Ad Alta Voce!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora