In the mess.

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Eccolo là.
Liam Payne.
In tutta la sua bellezza.
Dio.
Guardate con che classe stava appoggiato all'armadietto.
Guardate con che classe si passava una mano fra i capelli.
Guardate i muscoli che si intravedevano sotto quella maglia bianca.
Guardate il suo...
«Viola.»
Sbuffai fissando sempre Liam in lontananza: «Che minchia vuoi?»
«Se continui a fissarlo così, la gente crederà che Harry Styles desidera una trombata selvaggia con il suo migliore amico.»
Distolsi immediatamente lo sguardo da quel ben di Dio: «Hai ragione, scusa.»
Subito dopo, passò un gruppo di cheerleaders, e questa volta fu il mio momento di rimproverare Harry: «Così invece sembrerà che Viola Hastings desideri una mega orgia con un gruppo di cheerleaders.»
«E allora?»
«E allora sembrerei leggermente sull'altra sponda.»
«Tanto sanno tutti della tua non eterosessualità, nessuno ti ha mai vista con un ragazzo.»
Gli tirai un pugno dritto in pancia, che lo fece piegare in due.
«Sei proprio uno stronzo.»
Tornai a guardare il punto in cui fino a pochi secondi prima c'era Liam, ma era sparito. Vaffanculo.
Sbuffai e, tenendo lo sguardo fisso in un punto indefinito davanti a me, chiesi a quell'animale: «Che minchia facciamo?»
«Viola, credo che tu mi abbia spostato la vagina.»
Spostai lo sguardo su Harry, e notai che era ancora piegato in due dal dolore.
«Non osare parlare della mia vagina. - gli tirai uno scappellotto dietro al collo - E alzati, razza di deficiente.»
«Vai a cagare.»
Lo fulminai con lo sguardo. Sapeva che non doveva parlare di merda in mia presenza, lurido pezzo di stronzo.
Stavo per tirargli un altro pugno, quando passò Laritate che mi rivolse uno sguardo indignato: «Come osi picchiare una ragazza dolce e fragile come Viola? In punizione, Styles!»
Oh no, porca troia. Se solo avessi potuto spiegare a Laritate che in realtà era Viola che stava per sferrare un bel gancio destro a Harry, mi avrebbe costruito una statua e l'avrebbe messa all'entrata della scuola, al posto del pony castrato.
Abbassai lo sguardo sospirando: «Si, signore.»
Notai Harry al mio fianco che stava a stento trattenendo una risata, che però non passò inosservata a Laritate. Così, dopo avergli lanciato un'occhiataccia: «Fossi in te non riderei ancora per molto, visto che, dopo l'assenza di ieri, sto per mettere in punizione anche te.»
Sbarrò gli occhi: «Che cosa?!»
«Hai sentito benissimo. Ma ora basta, non ho tempo per voi. Fra cinque minuti inizia 'Toy Story', e non voglio assolutamente perdermelo. Sapete, il mio personaggio preferito è Woody. E ricordate, viva i cowboy!»
«Toy Story? A che razza di idiota potrebbe piacere Toy Story?» sussurrai guardando Laritate che si allontanava.
«Liam vive per quel film.»
Sbarrai gli occhi e mi schiarii la voce: «Ehm, volevo dire...quel film è davvero fantastico.»
Scosse la testa ghignando: «Idiota.»
Stavo per ribattere, ma fui interrotta dal suono della campanella.
Prima di dirigermi verso la classe di letteratura, presi Harry per un braccio: «Ci vediamo dopo in mensa.»
Lui sbarrò gli occhi e con uno strattone si liberò dalla mia presa: «Ma sei fuori di testa?»
Al mio sguardo confuso, sbuffò seccato: «Harry Styles non può essere visto insieme a Viola Hastings. Mi rovinerei la reputazione.»

*Harry's pov*
«Giuro sulle tette di Megan Fox che se mi fai fare figure di merda ti svergino con una forchetta.» sussurrai osservando Viola in lontananza, mentre si guardava intorno come un piccolo opossum in mezzo al deserto che aveva appena perso la mamma. Eravamo in mensa.
Sbuffai pensando per l'ennesima volta a quanto fosse idiota quella ragazza. Davvero, mai conosciuto una persona che potesse eguagliarla in rincoglionimento.
«Ehi, Viola!» i miei pensieri furono interrotti da una vocina alquanto fastidiosa.
Girai la testa di scatto e mi trovai di fronte una ragazza con dei liscissimi capelli rossi, enormi occhi scuri e un fastidiosissimo sorriso stampato sulla faccia.
Alzai un sopracciglio: «E tu saresti...?»
La ragazza scoppiò a ridere, per poi tornare seria tutto d'un colpo: «Stai scherzando?»
Mi guardava.
La guardavo.
Scoppiò a ridere più forte di prima tirandomi una pacca sulla spalla: «Sei troppo forte, troppo.»
Uccidetemi.
Quando riuscì a smettere di ridere mi chiese abbassando lo sguardo su di sé: «Com'è il mio look?»
La squadrai da capo a piedi. Cerchietto verde con una fetta d'anguria a lato, orecchini con pendenti a forma di anguria, maglia e pantaloni verdi con qualche anguria qua e là, il tutto completato con una giacca rossa che non poteva assolutamente passare inosservata.
La guardai negli occhi: «Una merda.»
Mi guardava.
La guardavo.
Per evitare che scoppiasse di nuovo a ridere, la fermai con un gesto della mano: «No. Scherzavo. E' bellissimo.»
Dopo avermi rivolto un sorriso battendo le mani convulsamente, iniziò a spiegarmi come aveva realizzato quei 'meravigliosi' vestiti con le angurie. Alzai gli occhi al cielo e rispostai nuovamente lo sguardo su Viola, vedendo che era di nuovo in piedi, nello stesso punto di prima, con lo stesso sguardo da opossum disperato, con un vassoio pieno di cibo in mano.
Qualcuno mi passò una mano davanti agli occhi: «Ohi? Terra chiama Viola. Sei con noi?»
La guardai: «Eh?»
Alzò gli occhi al cielo sorridendo: «Sciocchina. Ho detto, meglio essere originali come me che uguali a tutti gli altri, no?»
«Uhm, si. Certo.» Annuii distrattamente senza neanche aver capito quello che mi aveva detto, per poi tornare a guardare Viola.
La ragazza, di cui ancora non conoscevo il nome, nonostante stesse parlando da ormai non so quanto tempo, seguì il mio sguardo farfugliando: «Che cosa stai guard...oh, ma certo.»
Mi girai verso di lei e vidi che mi stava guardando con un sorriso da ebete: «Allora, com'è vivere con Harry Styles?»
Mi schiarii la voce: «Ehm, beh...»
«Dio Viola, non sai quanto ti invidio. Non oso immaginare che figata è stare nella stessa casa di Harry Styles. Si dice che lui giri nudo per casa, è vero? No perché se fosse davvero così, ti imporrei di invitarmi da voi per fare ricerche, o cazzi vari. Allora?»
Aggrottai la fronte: «Allora cosa?»
«Davvero gira nudo per casa?»
«Oh, beh...»
«Comunque non capirò mai il motivo di tutta l'avversione che hai contro di lui.»
«Ecco...»
«Tu dici sempre 'se fosse piacevole interiormente quanto lo è esteriormente, la mia vita sarebbe completa'.»
«Oddio santo, la smetti di interrompermi?!» sbottai, per rendermi subito dopo conto di ciò che aveva appena detto: «Un momento. Che hai detto?»
«Ho detto che tu dici sempre che Harry è tanto bello quanto è stronzo. Ma insomma, non sarà poi così male, no?»
«Lei dice questo? Viola dice che sono bello?»
«Si, Viola dice anche che...ma perché stiamo parlando di te in terza persona?»
Cazzo. «Scusa, hai ragione. E che altro dico su Harry?»
«Beh...dici che è un bellissimo ragazzo, con degli occhi meravigliosi, due fossette carinissime, e un culo da... - aggrottò la fronte - perché stai sorridendo?»
Feci spallucce: «Oh nulla, così.»
Ma nel momento in cui guardai Viola, sbarrai gli occhi.
Veronica, avvinghiata a Viola.
Veronica, che diceva qualcosa nell'orecchio a Viola.
Viola, che sgranava gli occhi e faceva cadere rumorosamente il vassoio a terra.
Viola, che correva fuori dalla mensa gridando imprecazioni del genere 'Schifosa troietta assatanata.'
Ecco. Figura di merda numero uno. Più tardi le avrei messo le mani addosso.
«Oh, porca puttana.» sussurrai appoggiando la fronte sul tavolo.
Subito dopo però, sentii qualcuno sedersi accanto a me e poggiare una mano sulla mia spalla: «Viola, tutto a pofto?»
Aggrottai la fronte. Pofto? Che minchia è pofto?
Mi alzai e guardai alla mia sinistra, trovandomi davanti un ragazzo dagli occhiali grossi come due campane, e i capelli tirati indietro da enormi quantità di gel.
Mi guardava.
Lo guardavo.
«Viola? Che suff...che suffed...che hai?»
Oh, santa maria vergine.
Mi guardava.
Lo guardavo.
Scrollò le spalle e guardò l'altra ragazza: «Ehi Harper.»
Harper ricambiò con un cenno: «Marcel.»
Marcel si girò nuovamente verso di me, dicendo: «Voglio farti vedere una cofa.»
Iniziai a pensare male. Stavo per fermarlo, quando vidi che infilò una mano nella tasca destra del suo gilet, e tirò fuori un pezzo di carta tutto spiegazzato. «Ehm, è un po' rovinato...afpetta.»
Appoggiò il foglietto sul tavolo e iniziò a tirarlo ai lati peggiorando la situazione, visto che causò uno squarcio sul lato destro.
Mi guardava.
Lo guardavo.
Serrò le labbra e si grattò la nuca imbarazzato: «Comunque, - mise il foglietto di fronte a me - vedi, quefto fono io, e quefta...no, un momento. Quefto fono io e...oh, miseriaff...miseriaff...cavolo.»
Guardai Harper, che scosse la testa esasperata.
Stavo seriamente pensando di prendere il vassoio di Harper e tirarmelo in testa per tentare di provocarmi autonomamente una commozione cerebrale, quando fui interrotto dalla voce squillante di un altro ragazzo. Ma nel momento in cui alzai lo sguardo, sbarrai gli occhi e sussurrai: «Oh, cristo.»
Un ragazzo con capelli biondi chiarissimi tenuti da una fascia rosa, che portava una felpa grigia, dei pantaloncini di jeans corti fino a metà coscia, degli scaldamuscoli rosa e scarpe bianche da ginnastica.
«Ehi ragazzi! Come va? Mi è appena venuta in mente una bellissima coreografia. Rimanete con me perché sarò molto veloce. E cinque, sei, sette, otto...vedi Marcel, tu farai lo shimmy, Viola le pirouette, dopo di che ci sarà Harper, che farà le spaccate. Poi ci sarò io insieme a Liam, che rimarrà esattamente dov'è perché lui è per-fect.»
«Complimenti Leeroy, è bellissima.» sorrise Harper.
«Già, molto.» aggiunse Marcel.
Leeroy si sedette tutto contento fra Marcel e Harper, e mi sorrise: «Ciao Violetta.»
Lo guardavo con gli occhi sbarrati.
Mi guardava sorridendo.
Lo guardavo con gli occhi sbarrati.
Mi guardava sorridendo.
Il nostro profondo dialogo fu interrotto da Marcel che aprì la sua lattina, inondando di coca-cola tutta la maglietta con le angurie di Harper, che sbottò: «Porca puttana Marcel!»
«Oh merda, fcufa Harper. Mi dispiafe, non volevo, io...»
Leeroy, che non si era accorto di nulla, si alzò di scatto facendo quasi ribaltare la panca su cui eravamo seduti tutti e quattro: «Madre di dio, Liam sta arrivando.»
Iniziò ad agitarsi come una foca in preda alle convulsioni, convinto che quelli fossero davvero dei passi di danza, e tirò una manata in faccia a un ragazzo che passava di lì, facendo cadere il vassoio che teneva in mano. Il cibo contenuto nel vassoio di sparse per terra, facendo scivolare altri tre o quattro ragazzi che ci passarono sopra. Subito dopo Leeroy gridò: «Harper, tu dovresti fare le spaccate! E tu Viola...oh no, Viola tu prima con le pirouette e poi Harper. Era così vero? Cazzo, non mi ricordo più. Merda, ho detto cazzo. Porca troia, ho detto merda. Porca puttana, ho detto...oh, fanculo.»
In quel momento, Viola mi sembrò la ragazza più intelligente di tutto l'universo.

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