Sit down, please.

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Dopo avermi applicato un secondo cerotto di hello kitty in mezzo alla fronte, notai che il coglione che aveva aperto la porta era Dinklage.
«Oh Harry, ragazzo, non sai quanto mi dispiace. Certo, se lo venisse a sapere Laritate mi consegnerebbe il premio dell'insegnante di educazione fisica più sexy dell'anno, ma...scusami.»
Sospirai: «Non fa niente.»
«No, sul serio. Laritate ti odia con tutto se stesso. Una volta ha riunito tutti gli insegnanti solamente per sparlare di te.»
«Professore, se vuole dire a Laritate che mi ha tirato una portata in fronte per mettersi in buona luce, faccia pure.»
«Davvero?»
«Aggiunga anche la storia del cerottino di hello kitty, le farà una statua.» aggiunse Harry.
Appena Dinklage lo guardò, il suo sguardo si illuminò: «Oh, Violetta. Non mi ero accorto che c'eri anche tu! - poi aggrottò la fronte - ma che ci fate qui?»
Guardai Louis, poi Niall, poi Zayn e poi Harry.
Harry poggiò le mani sulle spalle di Dinklage: «Professore, è meglio che si sieda.»

«Quindi Harry è Viola, e Viola è Harry?»
Harry sospirò: «Oddio. Per l'ennesima volta professore, si.»
«Quindi Viola è Harry, e Harry è Viola.»
Harry si alzò: «Basta, ci rinuncio.»
Dinklage si girò verso di me: «Viola? Sei tu?»
Annuii, e lui continuò: «Oh, povera ragazza.»
Concordai: «Già. Essere nel corpo di Harry è una vera merda.»
«Beh, non è che il tuo sia una rosa.» ribattè l'interpellato.
Gli lanciai un'occhiataccia, e Dinklage disse: «Per favore ragazzi, calmatevi. Comunque, giuro sullo Stige che vi aiuterò.»
Zayn si sfregò le mani: «Bene. Iniziamo?»

Fanculo. Fanculo a Zayn, per avermi buttata fuori dal laboratorio.
Fanculo a Dinklage, per avermi tirato una portata in fronte.
Fanculo a Louis e Niall, per essere fusi e per avere solo cerotti di hello kitty.
Ma soprattutto, fanculo a Harry. Fanculo a Harry per ogni cosa. Per aver mandato a fanculo il vucumprà fasullo. Certo, anche io l'ho mandato a fanculo, però...
Oh, fanculo.
Appoggiai la fronte agli armadietti, e tirai una testata.
Se non fossimo riusciti a tornare normali, che cosa avrei fatto?
Altra testata.
Che cosa avrei potuto dire a papà, quando sarebbe tornato a casa?
Altra testata.
'Ehi, papà! Ti starai chiedendo perché Harry Styles ti chiama papà, vero? Ecco, la verità, è che sono tua figlia. Certo, ho il pene però...sono io, Viola!'
Altra testata.
Stavo per tirare un'ennesima testata più forte delle altre, quando sentii una strana sensazione allo stomaco.
Ma cosa cazzo...
Sbarrai gli occhi, e tirai un calcio alla porta per aprirla. Feci irruzione nel laboratorio con un sorriso stampato sulla faccia e le braccia aperte, e gridai: «Harry!»
Dallo spavento, Zayn lanciò in aria la provetta che teneva in mano. Dinklage e Louis tentarono di prenderla al volo ma questa si disintegrò, graffiando le dita a tutti e due.
Zayn sospirò chiudendo gli occhi: «Ecco perché ti avevo chiesto di rimanere fuori.»
Cazzo. Avevo fatto tutto quel casino. Ma era per una buona causa, no?
Mentre Niall curava Dinklage e Louis applicando i suoi famosi cerottini di hello kitty, Harry si avvicinò a me: «Che cosa vuoi Viola?»
«Harry, devi prendere un attimo il mio posto qui fuori.»
«Per forza?»
Unii le mani: «Harry ti prego, mi sto cagando addosso. Forse questa volta ci riesco davvero.»
Sbuffò: «E va bene, ma fai in fretta.»
«Senti, ci metto quel che ci metto. - iniziai a incamminarmi nel corridoio - e se Laritate passa e ti vede qui fuori, tu digli che è tutta colpa di Harry Styles.»
Lo sentii ridere, e, involontariamente, scappò un sorrisetto anche a me.

Oh, ma fanculo. Questa volta ero davvero convinta che sarei riuscita a creare una vera e propria catena montuosa, e invece? No. Non ci ero riuscita.
Mi guardai allo specchio, demoralizzata.
Dio, quanto era bello Harry. Quegli occhi di un verde così intenso. Quelle fossette carinissime. I denti perfetti.
Poi, con la camicia bianca sbottonata fino a metà petto, che lasciava intravedere i tatuaggi...
Se avessi avuto le ovaie, in quel momento sarebbero scoppiate.
Era bello anche con quei due cerottini rosa, rendiamoci conto.
Ok, basta. Quella giornata...diciamo che non era stata la tipica giornata che rientrava nei miei canoni, poi se mi mettevo a pensare anche certe cose sul ragazzo che era praticamente la rovina della mia vita...non andava bene, no.
Sospirai sconfitta e mi incamminai in corridoio.
Intravidi Harry insieme a Louis davanti alla porta del laboratorio, e mi avvicinai in fretta per chiedere se magari avevano finito la pozione. Almeno ci sarebbe stata una cosa buona in quella giornata.
«Fatto?» chiedemmo io ed Harry all'unisono.
Aggrottammo la fronte: «Che cosa?»
Ci puntammo un dito contro a vicenda: «Perché ripeti quello che dico io?»
Incrociammo le braccia: «Oh, fanculo.»
Louis, che intanto stava saettando lo sguardo da uno all'altro con gli occhi sbarrati, disse: «Madre di dio, un esempio vivente di telepatia! Devo dirlo a Niall.»
E corse dentro.
Mi girai verso Harry: «Secondo te è vero?»
«Che cosa?»
«Che siamo telepatici?»
Fece spallucce: «Non saprei. Sai, prima Niall mi ha fatto notare di avere un naso in faccia, quindi non so proprio che cosa pensare su ciò che dicono.»
Scoppiai a ridere: «Davvero?»
«Giuro. E sembrava anche sconvolto. Bah, sono convinto che quei due abbiano l'intelligenza di una buca delle lettere.»
In seguito al paragone fatto da Harry scoppiai a ridere ancora più forte.
Harry sorrise: «Ti ho fatta ridere.»
Tentai di tornare seria, ma con scarsi risultati: «Non è vero.»
«Si, invece.»
«No.»
«Si.»
Tornai seria non appena notai il modo in cui mi guardava Harry: «Perché stai sorridendo come un idiota?»
Scrollò le spalle: «Niente. Stavo pensando che i cerottini di hello kitty su di me sono chic.»
Ecco, immaginavo.
«E a quanto sono sexy con quella camicia addosso.» aggiunse.
«E' vero.» concordai.
Alzò un sopracciglio. Oh, merda. Perché non me ne stavo mai zitta?
Serrai le labbra.
Mi sorrise malizioso: «Oh, Violetta mia. Che hai da dire a tua discolpa?»
«Parlerò solo in presenza del mio avvocato.»
Ghignò, ed io sorrisi. Per poi tornare seria subito dopo: «Senti Harry, io...»
Fui interrotta da una voce squillante: «Ehi, ragazzi!»
Guardai in fondo al corridoio alle spalle di Harry e vidi un ragazzo che veniva verso di noi sorridendo.
Liam.
No cazzo, non di nuovo.
«Harry, amico!»
Ed ecco che mi arrivò un'altra pacca sulla spalla. Ma porca puttana. Dopo aver sussurrato un 'ahi', ricambiai il saluto: «Liam.»
Appena il ragazzo notò che c'era anche Harry, Viola per lui, sussultò: «Oh, ciao Viola.»
Perfetto, Liam aveva paura di me. Meraviglioso.
«Liam, che...che ci fai qui?»
Scrollò le spalle: «Oh, niente. Stamattina Laritate mi ha visto, mi ha riconosciuto come il migliore amico di Harry Styles e mi ha messo in punizione.»
Spalancai gli occhi: «Ti ha messo in punizione solo perché sei amico di Harry Styles?»
«Si, mi ha messo in punizione solo perché sono amico di Harry... - aggrottò la fronte - ma perché parliamo di te in terza persona?»
Harry scosse la testa, incredulo: «Che gran figlio di...»
Non fece neanche in tempo a finire la frase, che si sentì un'esplosione.
Sussultammo tutti e tre.
Guardavo Liam.
Liam guardava me.
Guardavo Harry.
Harry guardava me.
Harry guardava Liam.
Liam guardava Harry.
Liam alzò le sopracciglia, turbato: «Avete scorreggiato?»
Gli lanciai un'occhiataccia, e lui si scusò: «Scusa amico, tu sei stitico. Viola, hai scorreggiato?»
Harry, senza neanche ascoltarlo, disse: «O magari Zayn in tutto questo tempo ha solo fatto finta di aiutarci, per poi piazzare una bomba all'ultimo momento e incularci tutti.»
Liam annuì pensieroso: «Può essere.»
Alzai gli occhi al cielo: «Beh, forse sarebbe meglio entrare e vedere che cosa è successo, invece di stare qui a fare ipotesi, per lo più cretine, non credete?»
Annuirono, grazie a dio, e aprimmo di poco la porta, giusto per vedere che cazzo era successo lì dentro.
Scorsi Dinklage e Louis, con i loro cerottini rosa sulle dita, e Niall e Zayn immobili, tutti sporchi di fuliggine, che fissavano un punto indefinito. Attorno a loro, tutte le provette spaccate e quasi tutta la stanza nera di fuliggine.
«Ma che cazzo...» sussurrai con gli occhi spalancati.
«Porca...» iniziò Dinklage.
«...di...» continuò Louis.
«...quella...» disse Niall.
«...puttana.» concluse Zayn.
Sospirarono all'unisono, tutti con una mano appoggiata sul petto.
«Ma che cazzo di quella porca troia avete fatto?» chiese Harry, incredulo.
«Ecco...» iniziò Niall.
«Ehm...io e Niall abbiamo trovato una scatola con dei minuscoli pezzettini di nitroglicerina, e...» continuò Louis.
Niall si grattò la nuca, imbarazzato: «...ne abbiamo preso uno e abbiamo iniziato a giocarci tirandocelo. All'inizio era divertente, poi però...»
Zayn era incazzato nero. Proprio letteralmente, perché era sporco di fuliggine: «Poi però Niall ha lanciato di merda, e la nitroglicerina è finita dentro le pozioni su quello scaffale.»
Spostai lo sguardo verso la direzione indicata da Zayn, e scorsi centinaia di pezzetti di vetro attorno a uno scaffale con i cardini scassati.
Dinklage aveva gli occhi spalancati, la mano sul cuore, e quando parlò la sua voce era poco più di un sussurro: «Avremmo potuto perdere un braccio...o una gamba...o peggio, il caz...»
Louis lo interruppe, scoppiando a ridere: «Beh, per fortuna la nitroglicerina era poca, no?»
Deglutii, sempre con gli occhi sbarrati: «Harry.»
Deglutì, con gli occhi sbarrati: «Viola?»
«Preferirei rimanere nel tuo corpo per il resto dei miei giorni, piuttosto che avere ancora a che fare con questi due.»
«Non hai mai detto una cosa più intelligente.»
Liam deglutì, anche lui con gli occhi sbarrati: «Ragazzi.»
«Liam?» dicemmo all'unisono.
«Potete spiegarmi che cazzo sta succedendo?»
Io ed Harry ci guardammo, per poi appoggiare ognuno dei due una mano sulla spalla del ragazzo, e dire all'unisono: «E' meglio che tu ti sieda.»

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