Kebab's suppliers.

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«Oh cristo santo, ragazzi. L'ho trovato!»
Zayn saltò in piedi e appoggiò il libro sul tavolino, aperto alla pagina trecentonovantaquattro.
«Odio quel numero.» sussurrò Harry.
«Già.» Appoggiai le mani sulla testa, temendo che da un momento all'altro potesse arrivare Piton per tirarmi un'altra quadernata.
«Ecco qui. Come eliminare l'incantesimo dello scambio di corpo. - iniziò a leggere - Voi i gentili dovrete fare,
e so che è difficile da rispettare.
Ma solo questa è la soluzione
per far effetto alla pozione.
Ps. Proprio con tutti dovreste esserlo
sennò in quel posto potete metterlo.»
Ci fu un momento di silenzio, interrotto poi da Zayn: «Beh, direi che il post scriptum è abbastanza chiaro.»
«Quindi... - iniziò Harry - per tornare normali dovremmo essere gentili?»
Guardai Harry, e Harry guardò me.
Scoppiammo a ridere tenendoci la pancia con la mano e cadendo a terra dimenandoci , colpendo anche qualche mobile e facendo così ribaltare dei souvenir che appartenevano alla nonna di Zayn.
Poco dopo ci seguì a ruota anche il pakistano, che cadde a terra vicino a noi.
Poi, tutto d'un tratto, Zayn tornò serio e disse: «No sul serio gente, sennò siamo fottuti.»
«Non c'è un'alternativa?» chiese Harry respirando a fatica.
Scosse la testa: «Non credo, dice solo che dovete essere gentili con gli altri. Però c'è anche la ricetta di una pozione, magari...»
Aggrottai la fronte: «Una pozione?»
Annuì: «Già. Ragazzi, sapete che ore sono? E per favore, non rispondetemi 'L'ora di ieri a quest'ora.'»
Guardai il mio orologio: «Le tre e sedici.»
«Sono le tre e diciotto. Comprati un orologio decente.» disse Harry.
Gli lanciai un'occhiataccia: «E' il tuo, idiota. E comunque sono le tre e sedici.»
«E diciotto.»
«E sedici.»
«E diciotto.»
«Va bene ragazzi, - ci interruppe Zayn - è tutto a posto. Facciamo che sono le tre e diciassette, ok?»
Harry disse: «Le tre e diciassette e trentun secondi.»
«E ventinove secondi.» aggiunsi.
«Basta, porca puttana!» sbottò Zayn.
Si alzò in piedi e uscì dalla stanza borbottando: «Faccio una telefonata, aspettate qui.»
Mi alzai pulendomi i vestiti, ed Harry mi imitò. Poi mi appoggiai al bracciolo della poltrona su cui fino a poco prima era seduto Zayn, e incrociai le braccia.
Ad un tratto, Harry mi disse: «Sai, amo i tuoi capelli - li accarezzò - sono così morbidi. Che shampoo usi?»
Feci spallucce: «Li prendo sempre a caso.»
«Balsamo?»
«Non lo uso.»
Sbarrò gli occhi: «Neanche una lozione speciale?»
«No, porca troia. Ti ho detto che non uso niente.»
«Complimenti. Sono davvero belli.»
Aggrottai la fronte, confusa per il fatto che mi avesse appena fatto un complimento: «Grazie.»
Seguì un attimo di silenzio, interrotto poi da Harry che iniziò a sghignazzare: «Ti ricordi quando portavi occhiali e apparecchio, e ti facevi sempre le due treccine?»
Al sentir pronunciare quella frase, mi tornò in mente un'immagine di me stessa a undici anni mentre guardavo il Mondo di Patty, e cercavo di ballare 'Amigos del corazòn.'
Il periodo buio della mia vita. «Già. Il brutto anatroccolo a confronto era una gnocca super sexy che doveva sfilare per Armani.»
«Non dire stronzate, eri così adorabile.»
Sbarrai gli occhi: «Adorabile?! Ti prego, spiegami il tuo concetto di adorabile. E poi ricordo che mi prendevi sempre in giro, insieme ai tuoi amici. Non c'era un solo momento in cui non mi tiravate le trecce rischiando di staccarmi davvero i capelli.»
Fece spallucce: «Mi divertivo.»
Lo guardai negli occhi: «Sei proprio uno stronzo.»
Sorrise, e poi aggiunse: «Invece qualche anno fa...»
Non seppi mai che cosa volesse dire perchè fu interrotto da Zayn, che nel frattempo ci aveva raggiunti: «Ragazzi, nella vostra scuola c'è un laboratorio di scienze?»
«Si, certo.»
«Bene, andiamo.»
Aggrottai la fronte: «Andiamo? E dove?»
«Nella vostra scuola. Ci incontriamo con i miei rifornitori di kebab.» rispose come se fosse la cosa più normale del mondo.
«Zayn, sei gentile, davvero. Ma abbiamo mangiato prima, e...»
«Avete ragione, non mi sono spiegato bene. Vedete, caso vuole che i miei rifornitori di kebab siano appassionati di stregoneria. Potrebbero darci una mano. - poi aggiunse vagamente - Solo che...»
«Che...?»
«Ecco...diciamo che hanno qualche rotella fuori posto.»
Vedendo i nostri sguardi allarmati, si affrettò ad aggiungere: «Ma...è una cosa da nulla, non preoccupatevi.»

«Ma siete proprio sicuri di essere sicuri che sia sicuro?»
Quando mi accorsi della cazzata che avevo appena detto, era troppo tardi.
Harry e Zayn si girarono verso di me con un sopracciglio alzato: «Come scusa?»
Mi schiarii la voce: «No, dicevo...oh, cazzo. Sapete che cosa succederà se Laritate ci trova nel laboratorio di scienze senza un permesso?»
Harry sbuffò: «Dio, quanto sei pallosa.»
«Pallosa? Harry, se vengo espulsa da scuola mio padre mi taglierà in mille pezzettini con la katana di zia Pearl e mi darà in pasto al suo cane. E sapete qual è il problema più grande? Lui non ha un cane.»
«E se invece scoprisse che sua figlia in questo momento ha il pene ne sarebbe contento, no?»
Mi guardava.
Lo guardavo.
Sospirai: «Hai ragione. Dai, facciamo questa cazzo di pozione.»
Harry sorrise: «Brava Violetta.»
Zayn, come risvegliatosi da un trance, alzò le sopracciglia: «Tua zia ha una katana?»
Lo liquidai con un gesto della mano: «E' una storia lunga. Ora entriamo.»
Appoggiai la mano sulla maniglia della porta del laboratorio, quando Zayn mi si piazzò davanti: «No Viola, fossi in te non lo farei.»
Aggrottai la fronte: «E perché mai?»
«Beh, ecco...ve l'ho detto che questi due ragazzi erano un po' folli, quindi...»
Sbuffai spingendolo di lato ed entrai per prima ma, non appena misi piede dentro, una provetta di cristallo si spaccò sul muro alla mia destra.
Fissai il vetro disintegrato a terra.
Uscii dalla stanza, impassibile: «Zayn, forse è meglio che vada prima tu.»
Mi lanciò un'occhiataccia ed entrò nella stanza seguito da noi.
«Ragazzi che... - Zayn si guardò attorno - ma che cazzo state facendo?»
Le due menti geniali che stavano facendo tutto quel casino, uscirono finalmente allo scoperto.
All'apparenza sembravano due ragazzi normalissimi, se non fosse stato per il fatto che stavano distruggendo il laboratorio di scienze di una scuola.
Uno dei due disse: «Augh, fratelli!»
Zayn rispose: «Augh, Niall.»
L'altro rispose: «Augh? Sai che cosa dice un indiano il giorno di Natale? Aug-uri!»
Scoppiarono a ridere solo loro due.
«Battuta meravigliosa, Louis. Posso sapere come mai state distruggendo il laboratorio di una scuola?»
Louis fece spallucce: «Ci stavamo liberando delle provette ammaccate.»
Niall annuì: «Un atto di gentilezza.»
«Oh, davvero nobile da parte vostra. Bene ragazzi, volevo presentarvi...»
Zayn si interruppe da solo perché un'altra provetta di cristallo si frantumò contro il muro alla mia sinistra, e mi mancò per un pelo.
Proprio letteralmente per un pelo, perché una scheggia minuscola mi provocò un taglietto sulla guancia. Gridai, più per lo spavento che per il dolore: «Opporco cazzo!»
I due ragazzi accorsero in mio aiuto: «Oddio santo, sta morendo!»
«Presto, portami il kit del pronto soccorso!»
Il kit del pronto soccorso, come lo chiamavano loro, consisteva in una scatola di cerotti di hello kitty.
Louis mi applicò un cerottino sulla guancia, e poi si allontanò asciugandosi il sudore dalla fronte: «E' stato faticoso, ma ce l'abbiamo fatta.»
Niall concordò: «Cavolo, per un momento ho avuto paura che potessi morire dissanguato.»
Mi guardavano sorridendo.
Li guardavo impassibile.
«Ragazzi - Zayn si schiarì la voce - Loro sono Louis e Niall. Niall e Louis, loro sono Harry e Viola.»
Louis indicò me ed Harry con un dito: «Sono loro le vittime dello scambio di corpo?»
Zayn annuì, e Niall disse, accarezzandosi una barba che non aveva: «Interessante, molto interessante.»
Poi tutti e due eccitatissimi dissero all'unisono: «Che figata unica.»
Ci guardavano.
Li guardavamo.
Harry sospirò: «Va bene. Ora possiamo preparare questa cazzo di pozione?»
Louis si tirò una manata in fronte: «Oh, giusto.»
Niall alzò l'indice della mano destra: «Però qualcuno deve fare la guardia alla porta.»
Louis concordò: «Vero. Altrimenti potrebbe entrare chiunque.»
«E saremmo nella merda.» aggiunse Niall.
«Fino al collo!» concluse Louis, allegro.
Oh, io col pene che avrei fatto la guardia. E se passava Laritate? Che mi inventavo? Eh no.
«Ok, Viola, tu fai la guardia.»
Bene. «No Zayn, te lo scordi.»
«Dai Viola, tu sei l'unica che può farlo.»
«E perché Harry no?»
«Perché tu sei quella che rompe più i coglioni.» disse l'interpellato, in tono annoiato.
Mi guardava.
Lo guardavo.
Guardai uno per uno i ragazzi, e nessuno prese le mie difese.
Buttai le mani all'aria esasperata e mi incamminai verso la porta: «Va bene, va bene. Fate come volete. Ma sappiate che quando avrete bisogno di me, io...»
La porta si aprì magicamente, arrivandomi dritta in fronte e facendomi buttare la testa all'indietro.
Ci fu un attimo di silenzio, interrotto poi da Niall: «Altro cerottino?»

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