The sexy kebabbara.

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«Idiota.» Sussurrai scuotendo la testa mentre Harry si stava abbuffando di cibo. Che schifo. Manco fosse a digiuno da tre anni.
Eravamo da Zayn's kebab, la pizzeria ristorante dove lavorava Zayn, che era dietro al bancone che passava uno straccio qua e là.
«Viola, così rischi di soffocare.» sghignazzò scuotendo la testa.
«Almeno soffocasse.» sospirai poggiando il mento sulla mano chiusa a pugno.
«Vai a cagare!» disse Harry con la bocca piena. Ribadisco, che schifo.
«Quante cazzo di volte ti ho detto che non devi parlare di merda davanti a me?» sbottai esasperata.
Mi zittì con un gesto della mano, tornando ad abbuffarsi come un babbuino. Lo guardai con una smorfia di disgusto, per poi spostare lo sguardo sul moro davanti a me.
Dio, era così sexy. Con tutti quei tatuaggi...era troppo per me. Mi soffermai a guardare quelli che aveva sul petto, che si vedevano da sotto l'attillata maglietta bianca che portava. Oh, gesù cristo.
Il mio stato di trance fu interrotto proprio da Zayn, che si guardò la maglietta aggrottando la fronte: «Harry, ho...qualcosa che non va sulla maglia?»
«Eh? - mi schiarii la voce - cioè, no, no. E' perfetta.»
Annuì ancora confuso, rispostando lo sguardo su Harry. Per evitare di ripetere la stessa figura di merda, guardai anche io Harry, e notai che aveva del ketchup sul naso.
Sbuffai: «Har...Viola, sei sporca sul naso. Fai vomitare.»
«Oh, sul serio? Cazzo.»
Allungò una mano per prendere un tovagliolo, ma Zayn lo fermò, dicendo in modo suadente: «Oh no, Violetta cara. Ci penso io.»
Prese un tovagliolo e iniziò a pulire Harry delicatamente.
Harry lo fissava terrorizzato.
Zayn sorrideva in modo provocante.
Io stavo per scoppiare a ridere.
Cioè, Zayn ci stava provando con Viola, che in realtà era Harry. Che scena epic...
Un momento. Se Zayn al posto di Harry vedeva Viola, voleva dire che vedeva me. Quindi ci stava provando con me. Oddio santo. Viola, calmati. Viola, non c'è motivo di agitarsi.
Quando Zayn si allontanò, fece l'occhiolino a Harry, che farfugliò: «Zayn, amico...credimi, non è come sembra.»
Il kebabbaro spostò lo sguardo su di me, sorridendo incerto: «Ehm...Harry, come mai mi sorridi così?»
Solo in quel momento mi accorsi che lo stavo fissando sorridendo come un'ebete, così tornai subito seria, consapevole di aver appena fatto l'ennesima figura di merda.
Mi guardava.
Lo guardavo.
Guardava Harry.
Harry lo guardava.
Dopo aver continuamente spostato lo sguardo da me a Harry per la successiva mezz'ora, finalmente disse: «Siete strani.»
Spostai lo sguardo su Harry.
Mi guardava.
Lo guardavo.
«Glielo diciamo?»
Scrollò le spalle: «Per forza, oramai.»
Ci girammo entrambi verso Zayn, che ci guardava come se fossimo due alieni che gli stavano chiedendo se, visto che sulla terra c'era il digitale terrestre, nel paradiso ci fosse il digitale celeste. Harry iniziò a parlare: «Vedi amico...»
Fu interrotto dalla voce squillante di una ragazza, che fece irruzione nel ristorante: «Harry!»
Mi girai incurante verso la porta per poi sbarrare gli occhi non appena vidi chi aveva parlato.
Una ragazza con dei lunghi capelli castano scuro a boccoli, degli occhiali neri da vista, una camicia azzurra e una lunga gonna nera, che mi sorrideva a trentadue denti e veniva verso di me con le braccia aperte.
Veronica.
Porca put...
Appoggiò le mani sulle mie spalle, e sussultai: «Harry, tesoro.» sussurrò con un sorriso provocante.
Deglutii e guardai Harry, che stava morendo dal ridere. Brutto pezzo di...oh, fanculo.
«Viola, - disse Zayn - permettimi di presentarti Veronica, mia sorella.»
Sbarrai gli occhi, se possibile, ancora più di prima: «Tua sorella?!»
Il mio improvviso grido fece sussultare tutti, e Veronica mi tirò una leggera sberla sulla spalla: «Sciocchino, ci conosciamo da anni.»
Zayn disse, con la mano ancora poggiata sul petto per lo spavento di prima: «Amico, va tutto bene?»
Saettai lo sguardo da lui a Veronica. Beh, in effetti si assomigliavano molto. Se mettevi la parrucca a Zayn e lo vestivi da donna, praticamente era Veronica.
Annuii leggermente scossa e guardai Harry, che mi fece un sorrisetto strafottente. Quanto poteva essere stronzo quel ragazzo? Prima di andare da Zayn gli avevo parlato di quanto Veronica mi facesse paura e lui, non solo non mi aveva detto che era la sorella del pakistano, ma mi aveva anche portata nel ristorante in cui lavorava.
Mentre Veronica continuava ad accarezzarmi le spalle, ed io tentando inutilmente di spostargliele, sentivo Zayn che sussurrava cose nell'orecchio di Harry.
«Harry, tesoro, stasera passi da me?»
Alzai lo sguardo sulla guida vivente del kamasutra: «Ehm... - le presi le mani staccandole dalle mie spalle - Veronica, non...non è come credi.»
Sorrise, saettando lo sguardo dai miei occhi alle mie labbra: «Ma smettila, sciocchino.»
Riappoggiò le mani sulle mie spalle e iniziò ad avvicinarsi al mio viso.
«Zayn! - girai la testa di scatto, facendo finire le labbra di Veronica sulla mia guancia - Zayn, dobbiamo assolutamente parlare.»
Il moro parve infastidito: «Beh, parla, no?»
«In privato.» aggiunse Harry.
Zayn saettò lo sguardo da uno all'altro, e poi disse con un cenno della mano: «Veronica, vai di là un secondo.»
La ragazza stava per ribattere ma, dopo aver ricevuto un'occhiata omicida da parte del fratello, incrociò le braccia offesa e si allontanò.
Tirai un sospiro di sollievo e appoggiai la fronte al bancone: «Oh gesù cristo, finalmente.»
Harry scoppiò a ridere, e io gli puntai un dito contro: «Tu...stronzo insensibile!»
«Ragazzi, che succede?»
«Beh...vedi Zayn, noi...» iniziai io.
Harry mi interruppe: «Silenzio, glielo spiego io.»
Alzai gli occhi al cielo, e lui continuò: «Vedi amico, io... - si indicò - Viola Hastings, in realtà sono Harry Styles.»
Zayn, se possibile, era ancora più confuso.
Si guardavano.
Tirai una gomitata ad Harry: «Vedi? Non sai fare niente, rincoglionito.»
Mi girai verso Zayn: «Zayn, io - mi indicai - Harry Styles, in realtà sono Viola Hastings.»
Mi guardava.
Lo guardavo.
«Ragazzi...se questo è uno scherzo, siete più imbecilli di quanto pensassi perché l'avete anche organizzato male.» disse Zayn.
Guardai Harry, che mi lanciò un'occhiataccia, e continuò a parlare: «Ok, hai ragione. Siamo due imbecilli. Ma giuro sulle tette di Megan Fox che questo non è uno scherzo.»
«Beh, se giuri sulle tette della Fox, allora...»
Lo interruppi: «Ok, ma non siamo qui per parlare delle sue tette. In pratica, un coglione ha fatto un incantesimo a me e ad Harry, e ieri mattina ci siamo svegliati l'uno del corpo dell'altro.»
«Allora siamo andati da una maga, dove in effetti abbiamo trovato il vucumprà fasullo rincoglionito che ci ha fatto l'incantesimo. Però, a quanto pare, non sa come farci tornare normali.» aggiunse Harry.
«E quindi noi...» iniziai io.
«...siamo fottuti.» concluse lui.
Ci guardava.
Lo guardavamo.
Poi, tutto d'un tratto, parlò: «Ok, fatemi capire. Quindi io ci stavo provando... - spalancò gli occhi - con un maschio?!»
Harry lo guardò, impassibile: «Con tutto quello che ti abbiamo appena detto, tu pensi solo al fatto che ci stavi provando con un maschio?»
Io guardai Zayn, sorridendo dolcemente: «Oh, allora ci stavi davvero provando con me. Che carino.»
Mi guardava.
Lo guardavo.
«Senza offesa Viola, ma mi fa senso parlare di queste cose con Harry al posto tuo.»
«Oh.» abbassai lo sguardo, triste.
Eh, te pareva. La prima volta in cui un ragazzo super sexy mi notava, anzi, proprio la prima volta in cui un ragazzo mi notava, non poteva succedere niente perché mi trovavo momentaneamente nel corpo di un'altra persona.
Harry mi tirò una pacca sulla spalla: «Sta tranquilla Violetta, quando tutto si sistemerà potrai perdere la verginità con il pakistano qui di fronte a me.»
Lo guardai spalancando gli occhi.
Zayn tentò di camuffare una risata.
Pezzi di merda. Guardai Harry: «Figura di merda numero...?»
«Oh dio, non lo so. Ho perso il conto, ne hai fatte talmente tante.»
Sbuffai imbronciata, e Harry mi fece un buffetto sulla guancia: «Dai cucciola, sto scherzando.»
Aggrottai la fronte. Cucciola? Per quale fottutissimo motivo mi aveva chiamata così? Ma soprattutto...per quale fottutissimo motivo avevo sentito una cosa strana allo stomaco?
«Sapete, è davvero strano vedere una ragazza che chiama un ragazzo 'cucciola'.» osservò Zayn.
In effetti. Guardai Harry, che ricambiò con un sorrisetto dolce.
«Comunque, - continuò il pakistano - è una fortuna perché, se vi interessa, mia nonna è una sensitiva.»
«Davvero?» chiedemmo io ed Harry all'unisono, increduli e contenti.
Zayn annuì entusiasta.
«Beh, dov'è?» chiese Harry non riuscendo a contenere la felicità.
«E' morta.»

«Ok, ragazzi. Seguitemi.»
Eravamo appena entrati nella casa di Zayn. Appena ci aveva detto che sua nonna era...beh, era passata a miglior vita, io ed Harry stavamo pensando di unire le forze per provocare un'enorme onda energetica concentrata solo su Zayn. Il quale però, per fortuna, aveva rimediato dicendo che a casa sua aveva la vecchia libreria della nonna, e che magari avremmo potuto trovare qualcosa di utile.
Ci portò in uno studio che conteneva una libreria, se così si poteva chiamare, minuscola. Era praticamente un mobiletto che poteva contenere massimo dieci libri.
Davanti al mio sguardo interrogativo e a quello incazzato nero di Harry, Zayn sorrise: «Abbiate pazienza.»
Si girò verso quella merdina e, dopo aver tirato un libro verso di sé come una leva, la libreria si spostò di lato, rivelando un'altra stanza.
Appena varcai la soglia, spalancai gli occhi: «Oh mio dio.»
«Puttana porca amico, questa si che è una libreria.»
Zayn sorrise compiaciuto, e poi sfregò le mani come le mosche: «Bene, al lavoro.»

«Oh, merda. Viola, puoi leggere che cosa c'è scritto qui?»
Seguii il suo sguardo, e lessi il titolo del libro: «Le quindici ricette migliori per la perfetta casalinga. - guardai Zayn - non penso faccia al caso nostro.»
«Già. Scusa, è che non riuscivo a vedere, ho gli occhiali troppo immerdati.»
Si tolse gli occhiali da vista che aveva indossato poco prima, e iniziò a pulire le lenti con un lembo della maglietta.
Quando alzò lo sguardo incontrando il mio, aggrottò la fronte: «Perché mi guardi così?»
«Occhiali immerdati. Merda. Perché si parla sempre di merda?»
Guardò Harry, che mimò con le labbra: «E' stitica.»
«Oh, giusto. Me n'ero dimenticato. Scusa Viola.»
Sbuffai e continuai a cercare. Ad un tratto, vidi un bellissimo libro rilegato in cuoio marrone, con il titolo di un verde acceso, quasi fosforescente: '69 tipi di erbe per riuscire a cagare bene.'
«Oh, per l'angelo. Vai cazzo, vai!» lo presi e iniziai a sfogliarlo.
Zayn ed Harry accorsero, magari pensando che avessi trovato qualcosa che riguardava l'incantesimo. Non appena videro che stavo leggendo pagine che parlavano di purghe naturali e merdate varie, Zayn si allontanò deluso, mentre Harry sbuffò mandandomi a fanculo.
«Scusa, che minchia hai da sbuffare? Oramai non sei più tu quello che non riesce a cagare.»
«Vabbè, ma io mica ne facevo una strage come stai facendo tu.»
Spalancai gli occhi, incredula: «Tu non ne facevi una strage? Gioia mia, ricordo ancora quando mi dicevi che facevi quei versi perché non usciva il toast dal tostapane. Ma poi dico io, da dove ti era uscita?»
«Sicuramente non dal culo, visto che ero stitico.»
«Oh, quanto sei coglione.»
Zayn ci interruppe: «Ragazzi, potrete scannarvi quanto vi pare una volta che avremo risolto la faccenda, va bene?»
Sbuffai distogliendo lo sguardo, continuando a sfogliare quel libro.
Una pagina in particolare attirò la mia attenzione: «Ehi ragazzi, sentite qui. 'Questo tipo di erba vi farà creare una bomba davvero spaventosa. Consigliamo di non ingerirla a casa propria, perché ha gli stessi effetti di una vera bomba atomica. Polverizza ogni cosa nel raggio di tre chilometri.' Che figata assurda. Harry, quando torniamo a casa ci provo.»
«Viola, la vuoi piantare? Aiutaci a cercare un cazzo di incantesimo di merda!»
Chiusi il libro mettendolo da parte, e continuai a cercare.
Poco dopo, Harry esclamò disperato mettendosi le mani fra i capelli: «Non riesco a trovare nessun libro che parla di volantinai o vucumprà rincoglioniti. Mi sono sprecato, ma non ho trovato una minchia. Siamo fottuti!»
Senza spostare lo sguardo dai libri di fronte a me, dissi annoiata: «Stiamo cercando un libro che parla di incantesimi in generale, non solo di volantinai o vucumprà rincoglioniti. Idiota.»
Guardai Zayn, che stava seduto su una poltrona rossa a sfogliare un enorme libro polveroso, e gli chiesi: «Zayn, tu hai trovato qualcosa?»
Sbuffò scuotendo la testa: «Nada.»
Guardai Harry: «Hai ragione, siamo fottuti. Non torneremo mai normali. Mi immagino a settant'anni, sulla mia sedia a dondolo preferita, tentando di alzarmi e scorreggiare per lo sforzo. Sarò circondata da animali di ogni tipo. E non potrò mai stare con Liam, non potrò mai avere figli con...»
Harry mi interruppe: «Ancora con Liam?! Davvero vuoi tornare allo stesso discorso di ieri? Ti ho detto che non è il tuo tipo!»
Sbottai: «Oh sentiamo, e quale sarebbe il mio tipo?!»
Appoggiò l'indice sul mento facendo finta di pensare: «Uhm, non lo so...fammici pensare. - gridò - un ragazzo idiota, coglione, cretino, deficiente e pirla!»
«Oh, vuoi dire uno esattamente come te?»
«Esatto!»
Rimanemmo per un momento a fissarci in cagnesco, per poi aggrottare la fronte tutti e due, e infine spalancare gli occhi.
Zayn, che nel frattempo stava saettando lo sguardo da uno all'altro, disse: «D'accordo piccioncini, quando avrete finito di dichiarare il vostro amore eterno, possiamo continuare?»

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