25. controllo

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Sto prendendo il controllo e non è una cosa buona. Lo spingo in modo da crearmi un varco per poter passare ma, siccome ormai il mio autocontrollo sta andando via via scemando, non riesco a dosare la forza e arriva dall'altra parte del corridoio, sbattendo contro il muro. Lo vedo rialzarsi, dolorante.
L: "non avresti dovuto alzare la voce, Riddle… questo mondo subirà le conseguenze delle tue azioni, ritieniti responsabile di tutte le mie perdite di controllo; di tutte le cose che, per un motivo o per l'altro, che io voglia o meno, succederanno."
È sconvolto dalle mie parole e, da un lato, lo sono anche io. Non mi sarei mai aspettata di dire una cosa simile, di attribuire tutta la colpa di anni di sofferenze e tradimenti ad una persona soltanto, anche perché in effetti non è tutta soltanto colpa sua. Devo andare da Derek perché potrei non riuscire a prevedere nessuna delle mie prossime mosse, tutto sta nel vedere il comportamento delle persone che mi circondano. Una sola mossa che mi faccia arrabbiare sul serio potrebbe significare la perdita totale della mia umanità. Potrebbe significare la mia sconfitta e la vittoria del mio lato oscuro. Non voglio che accada ma ormai non ho più tempo, devo decidere in fretta le mie sorti e rispettare fino in fondo la mia scelta. Posso girarmi dall'altra parte, far fina di nulla e lasciare che ciò che accade attorno a me mi scivoli addosso, senza toccarmi minimamente; o posso camminare a testa alta, osservando ogni particolare con attenzione, incutendo paura e timore come mai nessuno aveva fatto in questa scuola, neanche Riddle e Riddle junior. Non so ancora che strada sceglierò. Mentre penso tutto ciò arrivo davanti all'aula di pozioni. Entro, camminando a testa alta verso un banco vuoto e nemmeno mi scuso con Kale per aver fatto ritardo. Tutti gli occhi sono puntati addosso a me, che ho il mio sangue, secco, sui palmi delle mani e gli occhi ancora neri con le venature rosse. Kale capisce che non sto bene, che la mia calma si è trasformata in collera indecifrabile. Lui sa che quando mi succede non mi controllo e che chiunque mi dia fastidio, che sia un docente o uno studente, potrebbe finire in infermeria e si metterebbe male per me, perché dovrei comunque pagare le conseguenze delle mie azioni e potrei essere espulsa e anche per tutti gli altri, perché dovrebbero assistere ad uno scenario di assoluta crudeltà.
Der: "bene, la lezione finisce qui. Per domani dovrete studiare i prossimi cinque capitoli del libro, a partire dall'undicesimo."
Tutti lo guardano sconvolti, poi prendono il loro materiale e se ne vanno, così Derek si fionda su di me.
Der: "cos'è successo? Chi è stato?"
L: "Riddle mi ha tradita, poi ha cercato di sistemare le cose ma non gliel'ho permesso, quindi mi ha urlato contro. Adesso il mio controllo vacilla su una corda di due millimetri di spessore ed una lama minaccia di tagliarlo."
Der: "perché sei venuta a lezione in queste condizioni? Tu hanno vista tutti coloro che erano in questa aula"
L: "ormai non mi importa più, tra poco potrebbero assistere a qualcosa di molto peggio… li metto solo in guardia"
Der: "a cosa ti riferisci, Ludovica?"
L: "prima avevo deciso e la mia posizione era inequivocabilmente ferma sullo spegnere la mia umanità, non permettendo a nessuno di ferirmi ancora. Poi, dopo stamattina, ho constatato che non sono più io a scegliere, ma è il mio lato oscuro a prendere le decisioni al posto mio; infatti non riuscirò a fermarmi quando, perché so che succederà, perderò le staffe una volta per tutte. Sono venuta a lezione anche per vederti, voglio che tu faccia parte del mio branco, come Stiles, perciò, se sei d'accordo, dovrei farti il mio marchio. Esso mi impedirà di ucciderti e mi ricorderà di quel che hai fatto per me, di tutte le volte in cui ci sei stato, anche nei momenti più diffusi ed estenuanti."
Der: "procedi pure"
L: "brucerà"
Der: "non mi importa"
Annuisco e gli prendo il polso, lo giro e inizio a fargli il mio marchio; una volta terminato non ho più nulla da fare qui, perciò andrò a lezione.
L: "vado a lezione Kale, non posso proprio saltarle!"
Der: "gli occhi"
L: "oh, giusto…- faccio tornare gli occhi normali- ciao lupetto!"
Lo abbraccio ed esco dall'aula. Camminando per i corridoi vedo che ci sono davvero tanti studenti e che tutti mi stanno fissando e si stanno bisbigliando cose, perciò decido di ascoltarle.
"ho sentito che dopo il tradimento di Riddle ha completamento spento i sentimenti"
"già, chissà come ci riesce"
oppure
"che stupida, credeva davvero che Riddle l'amasse, invece la stava solo usando per vincere una scommessa"
Lì non c'ho visto più
L: "SE AVETE QUALCOSA DA DIRE DITELA A ME, NON ALLE MIE SPALLE PERCHÉ SAPPIATE CHE CI SENTO, E ANCHE MOLTO BENE DIREI!"
Tutti si zittiscono e io continuo a camminare, cercando di mantenere la calma almeno per un'altro po'. Svolto per il corridoio e vedo Riddle e Riddle junior che mi vengono incontro, il primo fratello mi dà una spallata, che però non mi provoca alcun dolore e non mi sposta nemmeno di una virgola; al che io mi fermo e loro fanno lo stesso.
L: "cosa c'è Riddle, pensavi che una stupida spallata potesse provocarmi dolore?"
T: "non ti permettere a parlarmi così! Devi portarmi rispetto, stupida ragazzina!"
Una risata isterica lascia le mie labbra.
L: "ma ti senti? IO dovrei portare rispetto a TE… ahahahah"
Mi prende dal collo e mi sbatte contro il muro.
L: "ho come un Déjà-vu… penso di aver visto troppe volte questa scena oggi"
Con un gesto veloce gli tolgo la mano dal mio collo.
L: "non provare mai più a toccarmi!"
Riddle junior fa per avvicinarsi ma lo blocco subito
L: "non ti avvicinare! Non osare avvicinarti dopo ciò che mi hai fatto! Sai, la mia speranza è il mio rispetto verso il genere maschile sta diminuendo sempre di più, non credo che che dopo tutto questo me ne rimarrà ancora"
Tom Riddle mi dà uno schiaffo in faccia, tanto forte da farmi girare la testa dall'altro lato, ma non mi fa fatto male, anzi, è piacevole.
L: "rifallo"
T/M: "come?"
L: "r.i.f.a.l.l.o.!"
Dico, scandendo bene ogni lettera.
M: "perché?"
Se non lo fate con le buone dovrò usare le cattive. Tiro uno schiaffo a Riddle, che, stupito, gira la testa.
T: "COME OSI!?"
Inizia a picchiarmi, sento il sangue uscire da alcuni taglietti sul mio viso, subito però si rimarginano.
M: "basta Tom."
Ma non si ferma.
M: "TOM SMETTILA! NON VEDI CHE NON LE FAI NULLA?! LE PIACE!"
Tom smette.
T: "che cosa significa che le piace?"
L: "grazie per il divertimento, arrivederci stupidi Riddle"
Accenno un saluto con la mano e me ne vado.

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