E' TUTTO VOSTRO.
VI PREGO DI LEGGERE LE NOTE FINALI PERCHE' CI SARA' UNA SORPRESA, SPERO VI PIACCIA.
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[edited.]
Harry's POV:
Mi aggiustai nervosamente la maglietta mentre guardavo il mio riflesso nello specchio. Era la prima volta che andavo a scuola dopo aver tentato il suicidio.
Erano passate due settimane da quando ero tornato a casa dall'ospedale, due settimane da quando Louis aveva organizzato una festa per me e due settimane da quando gli avevo mostrato la casa che mio nonno aveva costruito quando era ancora in vita.
Ero andato a qualche appuntamento dalla terapista e mi sentivo davvero meglio dopo aver parlato con la dottoressa Miller. Mi aveva dato una piccola lista di alcune cose da fare per distrarmi nel caso avessi avuto un momento di debolezza. Funzionava davvero!
Se non ero in terapia, stavo con Louis – era tutto ciò di cui avevo bisogno per essere felice. La mattina quando lui era a scuola mi annoiavo; non potevo fare altro se non sedermi sul mio letto, fare zapping fra i canali televisivi fino a che non tornava a casa.
"Sei nervoso?" Louis apparve alle mie spalle e portò le mani su i miei fianchi, poggiando il mento sulla mia spalla.
Deglutii e annuii. "Sto impazzendo dentro. E se mi prendessero in giro? Voglio dire.." Guardai Louis attraverso lo specchio e mi sorrise ampiamente, baciandomi le guance – per farlo doveva alzarsi sulle punte ed era una delle tante cose che mi facevano innamorare di lui ancora di più.
"Starai bene, la scuola è cambiata da quando te ne sei andato. E se succedesse qualcosa, ti starò accanto, va bene?" Mi voltai e gli sorrisi, prendendo le sue mani e intrecciando le nostre dita mentre poggiavo le labbra sulle sue e lo baciavo teneramente. Un sorriso si fece largo sul mio volto mentre guardavo Louis, i nostri occhi incatenati.
"Non hai idea di come tu mi renda felice, Lou" sussurrai, accarezzandogli una guancia con il pollice. Lui arrossì violentemente, ricambiando il mio sorriso.
"Credo che dovremmo andare ora, non penso che dovremmo fare ritardo oggi" Louis parlò e afferrò il suo zaino. Presi il mio e lo seguii fuori la porta. Mi prese per mano mentre ci dirigevamo verso scuola, il mio cuore batteva sempre più velocemente ad ogni passo che facevamo verso l'edificio aka il mio inferno.-
Mentre camminavamo nel corridoio, strinsi la mano di Louis, spaventato all'idea che lui mi potesse lasciare e andarsene lasciandomi tutto solo. Sapevo che non lo avrebbe fatto, ma la paranoia non funziona così, lei non ti fa ragionare.
Camminavamo verso il mio armadietto e le persone ci guardavano. Non sapevo se fosse perchè ci tenevamo per mano oppure perchè tutti erano a conoscenza del motivo della mia assenza di due settimane. Forse era un mix.
Mi poggiai al mio armadietto e sospirai. "Stai bene?" chiese Louis preoccupato ed io annuii. "Solo.. un po' nervoso, suppongo," risposi e lui annuì, baciandomi la guancia. "Dimmi quando è troppo, va bene? Sai che la tua terapista ti ha detto di trascorrere quanto più tempo possible a scuola, senza però esagerare."
Annuii. Era adorabile quando si preoccupava ma sapevo fosse una cosa seria. La mia terapista mi aveva detto che se avessi esagerato avrei potuto avere una crollo mentale o fisico che mi avrebbe portato di nuovo in quel non-così-amato ospedale.
Louis mi guardò ed io sospirai. "Devo andare a biologia ora, vuoi che ti accompagni all'aula di matematica?" I suoi occhi blu quasi mi trapassarono ma scossi la testa con un sorriso. "Non è lontano da qui, credo di potercela fare. Incontriamoci a pranzo, va bene? Ti scrivo se c'è qualcosa che non va." Louis annuì e mi abbracciò prima di allontanarsi e prendere il mio viso fra le mani come se fossi un bambino di tre anni durante il suo primo giorno di scuola.
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Echo ➸ Larry Stylinson [italian]
FanfictionLe parole fanno male. Le parole ti feriscono, lasciandoti in mille pezzi. Ti feriscono come migliaia di coltelli. Harry Styles è una persona infelice, vittima di bullismo a scuola. Essere chiamato in svariati modi ed essere picchiato fanno parte de...