Capitolo dieci - Harry's secret.

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[edited.]

Harry's POV:

Mi svegliai la mattina seguente e mi guardai intorno; mi trovavo seduto con la schiena poggiata contro il muro. Le mie ossa erano doloranti per la scomoda posizione in cui mi ero addormentato la sera prima.

Mi guardai di nuovo attorno; perchè mi ero addormentato qui? I miei occhi erano incrostati, li sentivo gonfi, come se mi fossi addormentato piangendo, e improvvisamente le immagini dell'accaduto travolsero la mia mente.

-

Mia madre tornò a casa alle 8 di sera ed entrò in camera mia, chiedendomi come stavo e come era andata la mia giornata. Le risposi che stavo bene e che la mia giornata era andata bene. Due bugie. Le mentivo costantemente. Questo mi faceva sentire ancora peggio.

Lei annuì e uscì dalla mia camera ma quando scesi al piano di sotto non c'era piú, se n'era andata di nuovo.

Aveva lasciato un bigliettino nel quale aveva scritto che usciva con amici e che nel frigo c'era qualcosa da mangiare. Andai a vedere e trovai dei resti della lasagna di ieri. Anche se fossi stato dell'umore per mangiare, di certo non avrei mangiato quella roba. Sospirai, chiudendo il frigo e dirigendomi verso il bagno.

Presi il mio rasoio dal cassetto, mi sedetti per terra e tolsi le bende. Sbuffai e guardai le cicatrici, quelle nuove, quelle che stavano guarendo e quelle che erano un po' sbiadite. Le lacrime si stavano accumolando nei miei occhi. Perchè la mia vita era così? Cosa avevo fatto per meritarmi questo? Anche mia sorella non mi aveva più chiamato.

"Non perderemo i contatti quando sarò al college, Harry. Lo prometto"

Sì, certo.

Le lacrime scorrevano lungo le mie guance. Deglutii e passai la lama del rasoio sul mio polso, creando un nuovo taglio. Strinsi la mascella per trattenermi dal piangere dal dolore.

Tagliai ancora la mia pelle, lasciando innumerevoli segni. Il sangue colava sui miei jeans ma non me ne curavo. Mi procuravo un taglio dopo l'altro.

Uno per essere un bugiardo.

Uno per essere una delusione per tutti.

Uno per essere così facile da abbandonare.

Uno per essere così poco importante per chiunque.

Uno per essere così brutto ed inutile.

Uno per essere troppo spaventato per camminare a testa alta, anche se pensavo di essere più forte di Zayn.

Ed un altro per essere solo un frocio.

-

Fissai il mio braccio. I tagli avevano ovviamente smesso di sanguinare durante la notte ma del sangue secco ricopriva il mio avambraccio, i miei jeans e parte del pavimento. Avevo ancora il rasoio in mano, non riuscivo nemmeno a ricordare quando mi fossi addormentato. Mi alzai, ignorando il dolore o la sensazione di stordimento.

Buttai via il rasoio e pulii il pavimento, facendo attenzione a non dimenticare nemmeno una goccia di sangue che avrebbe potuto insospettire mia madre. Mi spogliai ed entrai nella doccia, lavai il mio braccio e rimasi a bocca aperta quando lo guardai.

Una decina di nuovi tagli erano visibili. Rossi e profondi. Deglutii e finito la doccia avvolsi un asciugamano intorno alla vita e gettai i jeans nel cestino in camera mia; non ero sicuro che il sangue se ne sarebbe andato e non avevo idea di come avrei potuto spiegare anche questo a mia madre.

Dopo essermi vestito, decisi di saltare scuola. Ero già abbastanza dolorante, non avevo bisogno di altri pugni da parte di Zayn quel giorno.

-

Louis's POV:

Ero seduto in cucina mentre fissavo mia madre. Stavamo per andare a casa di Harry. Oggi non lo avevo visto a scuola; morivo dalla voglia di parlare con lui. Mi era mancato? Sì. Forse Zayn aveva ragione e a me piaceva Harry.

"Louis?" La voce di mia madre mi tirò via dai miei pensieri. "Vieni?"

Saltai dalla sedia e annuii, seguendola mentre camminava verso la casa di Harry. 

Anne aprì la porta e ci sorrise, abbracciando sia mia madre che me.

"Entrate, voi due" si mise da parte per far sì che mia madre ed io potessimo entrare e camminai verso la cucina, trovando Harry seduto a tavola che mi fissava.

 "C-Cosa ci fai qui?" lui chiese, sembrava avesse visto un fantasma.

"E' venuto qui con me" rispose mia madre per me. "Pensavo che sarebbe stata una buona opportunità per voi due per parlare, Louis ha bisogno di altri amici oltre a quell'Ed."

Alzai gli occhi al cielo. "Ed è un buon amico, qual è il tuo problema?" dissi guardandola e lei semplicemente scrollò le spalle.

"Ragazzi, vi va di andare di sopra in camera di Harry?" Anne suggerì ed io guardai Harry. Lui sospirò e, borbottando qualcosa a denti stretti, mi fece segno di seguirlo.

La sua stanza non era proprio come me la sarei aspettata. Aveva tre pareti blu e una bianca e questa era ricoperta da foto e poster di varie band. Il suo letto era grande e disordinato, quasi come se si fosse appena alzato, probabilmente era così. La sua stanza era messa sottosopra, c'era roba ovunque e una chitarra stava in piedi in un angolo della camera. Non sapevo avesse un debole per la musica.

"Fai una foto, dura più a lungo" Harry disse e la sua voce mi riportò alla realtà. Sedeva sul suo letto con le gambe accavallate. Deglutii e mi sedetti sulla sedia.

"Allora, dove sei stato? Non ti ho visto a scuola" dissi.

"Non penso siano cose che ti riguardino" Harry rispose ed io alzai gli occhi al cielo.

"Dimmi qualcosa su di te" parlai. "Tipo, la chitarra. Non sapevo tu fossi nel campo della musica."

Scrollò le spalle. "Tutti siamo nel campo della musica, sai? Non la suono da anni, non mi importa." lo guardai ma qualcosa mi diceva che a lui importasse, che mi stesse spudoratamente mentendo.

Lo guardai. Dovevo ammettere che quel giorno era abbastanza bello; i suoi ricci erano sparsi ovunque, i suoi spenti ma in qualche modo luminosi occhi verdi mi fissavano e seguivano ogni mio movimento. Indossava dei jeans neri e attilati, come sempre, e una giacca blu sopra una camicia nera. Ma cos'era successo?

Una delle sue maniche si alzò quando afferrò il suo cellulare, mostrando una benda. Perchè ne aveva una anche lì? Era impossibile che un gatto gli avesse graffiato entrambe le braccia.

"Harry?" dissi.

"Cosa?" Harry scattò.

"Perchè hai una benda anche sull'altro braccio?" provai ad afferrare il suo braccio ma Harry lo ritirò indietro, guardandomi con occhi spalancati.

"Harry, fammi vedere," dissi ed afferrai il suo braccio, tirando su la manica ancor di più. Notai che Harry aveva smesso di muoversi, aveva un espressione inorridita sul viso, tremava un pò.

Perchè era così nervoso?

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Ciaaaao! Come state? Mi scuso per l'ora ma dato che domani la scuola è chiusa per colpa del tempo di merda che c'è nella mia città, ho deciso di tradurre il capitolo! Ci sono alcuni errori, sicuro, ma è tardi, capitemi. Spero vi sia piaciuto! AH, comunque, aumentate sempre di più voi persone che leggete la storia! Sono felicissima, grazie mille.

Vi voglio bene.

Echo ➸ Larry Stylinson [italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora