Capitolo diciotto - Revenge.

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*QUESTO CAPITOLO LO STO PUBBLICANDO DI NUOVO PERCHE' ALCUNE PERSONE NON RIESCONO A LEGGERLO, NON SONO IMPAZZITA LOL*

Harry's POV:

La mattina successiva l'allarme del cellulare mi svegliò alle sei ed io mi sedetti. Mandai a quel paese la scuola; avevo davvero paura di andarci, ma mia madre mi aveva detto che non potevo saltare scuola per sempre senza una ragione. 

Beh, avevo una buona ragione ma mia madre non lo sapeva.

Non ero uscito dalla mia stanza sin da quando avevo cacciato Gemma fuori ieri, ma dallo stesso lato non mi importava molto.

Mi alzai, afferrai i miei vestiti e andai in bagno a fare una doccia. Una volta finita mi vestii e il mio sguardo si fermò sul mio polso. La mia pelle prudeva in uno modo strano, come se stesse bramando la lama del rasoio.

Indurii la mascella. Non ci sarei ricaduto, no. Ero più forte, e speravo che se avessi continuato a ripeterlo magari avrei iniziato a crederci, anche.

Abbassai la manica coprendo il mio braccio e scesi al piano di sotto. Non c'era ombra di Gemma o di mia madre quindi capii che loro stessero dormendo. Mi andava bene perchè così nessuno mi avrebbe infastidito quella mattina.

Guardai nel frigorifero ma non trovai niente che mi piacesse quindi lo chiusi nuovamente. Sospirai e andai nel corridoio, indossai le scarpe e afferrai il mio zaino prima di dirigermi verso casa di Louis, bussando alla sua porta.

Jay mi aprì e mi sorrise. "Buongiorno, Harry," lei disse.

"Volevo venire a prendere Louis così che noi ce ne potessimo andare a scuola insieme," dissi e Jay mi regalò un simpatico sorriso.

"Louis non si sente bene oggi, penso che sia meglio che lui stia a casa" Jay disse ed io deglutii, annuendo.

"Okay, digli di rimettersi presto," fu tutto quello che dissi prima di girarmi e camminare verso scuola da solo.

-

L'ultima campanella suonò ed io non avevo visto Zayn o i suoi amici per tutta la giornata. Si, era strano, ma non mi lamentai mentre raggiungevo l'uscita, lo sguardo fisso sul pavimento difronte a me. 

Camminai fuori dalla scuola e lungo le strade ma improvvisamente mi scontrai contro il pavimento. Gemetti quando sentii il corpo colpire il freddo e duro asfalto e cercai di respirare, ma non ci riusii perchè fui preso dal colletto della mia maglia. 

Boccheggiai per prendere un pò d'aria non appena venni sbattuto contro un muro, ora vedendo chi mi aveva attaccato. Zayn, Josh e Nick stavano lì impalati difronte a me, ognuno di loro erano posizionati in un modo che mi rendeva impossibile fuggire. Deglutii.

"Cosa volete?" chiesi con voce tremante. Nel profondo sapevo già cosa stava per succedere, e che non avevo possibilià di difendermi. 

"Non l'hai ancora pagata per questo, brutto frocio!" Zayn sibilò, indicando il suo occhio nero. Non potei non trattenere un sorriso. Ma questo non durò a lungo dato che dopo sentii un pugno  scontrarsi con la mia mascella, e un calcio nello stomaco lo seguì pochi secondi dopo.

Provai a raggomitolarmi cercando di far andare via il dolore ma Zayn afferrò la mia maglietta, obbligandomi a rimanere in piedi. Dopo Zayn mi colpì in viso. Una volta, dopo due. Potevo sentire il mio naso inziare a sanguinare e il mio occhio già palpitare. Venni spinto al suolo e sbattei la testa a terra. Il dolore si espanse per tutta la mia testa ma cercai di non piangere per questo.

"Ti penti di essere nato?" Josh chiese.

"Lo spero," Zayn disse con una smorfia. "Se non è così, inizierà a farlo tra qualche minuto."

Avvertii un calcio al fianco e un altro nello stomaco, e tutto quello che potevo sentire era il sapore del sangue nella mia bocca. Zayn mi alzò nuovamente ed io hiusi i miei occhi. Il mondo intorno a me stava girando e mi sentii come se presto sarei passato oltre. 

Ancora un volta Zayn mi sbattè contro il muro. La faccia di Zayn era così vicina alla mia che potevo sentire il suo respiro sulla mia pelle.

"Perchè non ti uccidi semplicemente, mh? Nessuno ha bisogno di uno così inutile, brutto e un grosso spreco di spazio su questo pianeta. Tutti starebbero meglio se tu fossi morto, se me lo chiedi," Zayn disse prima di lasciarmo andare, andando via con i suoi amici. 

Scivolai per terra e mi sedetti lì per qualche minuto. Zayn aveva ragione, non ero niente se non uno spreco di spazio. 

Potevo sentire il mio telefono spegnersi nella mia tasca, ma non lo presi. Lentamente mi alzai e iniziai a camminare verso casa. Facevo piccoli passi perchè il mio corpo era come se avessi fatto una corsa verso la mia macchina. Del sangue colava dal mio naso ed ero abbastanza sicuro che il mio occhio si stesse gonfiando, valeva lo stesso per la mia guancia e sembrava anche come se la parte posteriore della mia testa stesse sanguinando.

Vidi che la macchina di Jay non c'era e andai verso la porta di Louis. Non potevo andare a casa in queste condizioni, loro mi avrebbero fatto delle domande. Suonai il campanello, appoggiandomi al telaio della porta non appena sentii la porta venire aperta. 

-

Louis' POV:

Aprii la porta, infastidito, perchè io dormivo fino a quando la persona che suonò il campanello non mi svegliasse.

"Chi cazzo è or- oddio Hary!" Spalancai gli occhi non appena lo guardai. Lui era appoggiando al telaio della porta, la sua faccia stava sanguinando e sembrava come se stesse per morire.

Lo aiutai e lo portai verso il divano, facendolo sdraiare. Sospirai e guardai Harry.

"Cos'è successo?" chiesi mentre mi sedevo accanto a lui, ma Harry mormorò solo alcune parole ma sapevo esattamente cosa fosse successo. Zayn e i suoi amici erano i colpevoli.

Afferrai la mano di Harry, facendolo gentilmente alzare. "Ti porto a casa così tua madre può prendersi cura delle tue ferite, okay?" dissi e baciai la sua fronte.

Harry annuì ed io non ero sicuro che lui avesse sentito ciò che gli avevo proposto ma lo aiutai ancora una volta, portandolo a casa sua, suonando al suo campanello. Aspettai per qualche secondo che mi parvero un eternità - soprattutto perchè Harry era pesante dato che lui era più alto di me.

Sentii dei passi e dopo la porta venire aperta, rivelando una ragazza grande che capii essere Gemma dato che sembrava simile ad Harry.

"Harry!" lei boccheggiò e lo guardò. "Oddio cos'è successo?!"

"Te lo dirò dopo, ora mettiamolo giù," dissi e Gemma annuì, aiutandomi a portare Harry nel salotto e facendolo sdraiare sul suo divano. Anne era seduta sulla poltrona ma di scatto saltò in piedi non appena vide suo figlio.

"Cos'è successo?!" chiese non appena si precipitò verso di noi.

"Ad essere sinceri.. non ne ho idea. Lui era così quando ha suonato il mio campanello," dissi e Anne annuì.

"Possiamo chiederlo ad Harry quando si sveglia, ora abbiamo bisogno di prenderci cura delle sue ferite per prima cosa," Anne disse ed io annuii.

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Ecco un altro capitolo di questa storia (PERDONATEMI PER EVENTUALI ERRORI)! Scusate se non ho aggiornato nei giorni prestabiliti ma non ci sono riuscita c.c volevo aggiungere che presto pubblicherò il prologo di una storia che ho iniziato a scrivere! Ho avuto un idea mentre ero alla partita di mio fratello e non mi è sembrata male. Vedremo! :) 

Voglio ringraziarvi per tutto questo accanimento verso questa storia, oddio. Sono felice vi stia piacendo, proprio come è piaciuta a me quando l'ho letta in inglese c: 

Ora mi sto dilungando troppo, lol. Vado, ciaaao belli.

Echo ➸ Larry Stylinson [italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora