Capitolo diciannove - The Diary.

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Harry's POV:

Aprii leggermente gli occhi, la mia testa mi faceva un male cane. Mi guardai intorno e la prima cosa che notai fu che mi trovavo nella mia stanza. Come c'ero arrivato lì? Mi mossi e cercai di sedermi, ma mi lasciai cadere sul cuscino dolorante.

"Cazzo," sibilai. Mi massaggiai le tempie, cercando di mandare via il mal di testa. L'ultima cosa che ricordavo era che stavo tornando a casa da scuola prima che Zayn mi attaccasse. Il resto è come se fosse stato rimosso dalla mia mente.

Mi sedetti di nuovo, questa volta lo feci lentamente. Indossavo ancora i vestiti che avevo usato per andare a scuola, anche se sulla mia camicia c'erano alcune chiazze di sangue. Mi alzai e aprii l'armadio. Presi un'altra camicia e un paio di pantaloni della tuta e li indossai. Faceva male come non so cosa ma riuscii a cambiarmi nel giro di dieci minuti.

Andai al piano di sotto e trovai mia madre e Gemma sedute in cucina. Si voltarono quando entrai nella stanza.

"Harry, grazie a Dio, sei sveglio!" mia madre gridò e balzò in piedi, abbracciandomi.

"Ah," gemetti e mia madre mi lasciò andare.

"Ti ho fatto male?" chiese con voce preoccupata.

"Un pò, ma sto bene," mentii, ignorando quell'orribile dolore, sedendomi accanto a Gemma.

"Sei sicuro di stare bene?" mia madre chiese ed io alzai gli occhi al cielo, annuendo.

"Se lo dici tu," disse dopo. Sapevo che non mi credesse, ma decisi di non aggiungere nulla.

"In ogni caso, che diavolo è successo?" chiese ancora. Deglutii - avrei dovuto raccontarle di Zayn? Questo avrebbe potuto causare ancora più problemi, o no? Se Zayn avesse scoperto che io lo avevo raccontato a qualcuno mi avrebbe ucciso, ne ero certo.

"Harry, ti sto parlando!" mia madre disse e mi distolse dai miei pensieri.

"Non importa," ribattei e provai ad alzarmi, ma Gemma mi afferrò una spalla e mi fece sedere nuovamente.

"Harry, non dire cazzate," Gemma disse. "Louis ti ha portato qui e avevi del sangue quasi ovunque sul viso, é ovvio che mi importa." I suoi occhi mi bruciarono ed io li evitai guardando quelli di Gemma.

"Posso parlare un momento con Harry, mamma?" Gemma chiese e mia madre annuì lasciando la stanza.

Dopo guardai Gemma. "Cosa?" sibilai.

"Vieni picchiato a scuola, non è vero?" disse ed io alzai le spalle, non volendo risponderle.

"Harry!" Gemma mi riprese ed io alzai gli occhi al cielo.

"Forse," risposi.

"Parla," la guardai ed ora fu il turno di Gemma di alzare gli occhi.

"Sai cosa voglio dire, Harry, da quanto tempo va avanti?"

"Le persone a scuola mi odiano, okay? A loro non piaccio e me lo fanno sentire," dissi.

"Ti ho chiesto da quanto va avanti," Gemma disse ed io trattenni le lacrime.

"Circa cinque o sei anni, penso," risposi prima di alzarmi e andare in camera mia. Non ero dell'umore adatto di parlare con nessuno.

-

Louis' POV:

Mi sedetti nella mia stanza e fissai il muro davanti a me. Ero preoccupato e arrabbiato allo stesso tempo. Preoccupato per Harry, arrabbiato per colpa di Zayn e i suoi amici. Arrabbiato perchè non ero a scuola ad aiutare Harry.

Echo ➸ Larry Stylinson [italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora