Capitolo diciassette - Lack of Trust.

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ALLORA, NON SO SE CI SONO DEGLI ERRORI, ANCHE PERCHE' HO FRETTA DATO CHE OLTRE A QUESTO DEVO PUBBLICARE ANCHE IL DICIOTTESIMO CAPITOLO. QUINDI SCUSATEMI.

ECCO A VOI, BUONA LETTURA.

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[edited.]

Harry's POV:

"G-Gemma? Cosa ci fai qui?" dissi e lei mi sorrise, afferrando la sua valigia. Mi misi da parte e la guardai mentre la trascinava nel corridoio, chiudendo poi la porta.

"L'università sta facendo alcuni lavori di manutenzione quindi abbiamo avuto una settimana di tregua," Gemma spiegò e dopo andò in cucina.

"Gemma!" mia madre disse elettrizzata ed io le guardai abbracciarsi. Misi le mani nelle mie tasche. Non ero sicuro del motivo per cui si trovasse qui oppure perchè lei si stesse comportando come se noi non avessimo mai perso i contatti. Lei ci aveva lasciati, lei non ci aveva chiamati per cinque mesi e dopo aveva anche il coraggio di presentarsi in questo modo.

Questo mi fece domandare se magari lei avesse chiamato nostra madre e semplicemente evitato me.

Alzai gli occhi al cielo e mi girai, andando in camera mia. Non ero dell'umore adatto per sentirle parlare di cose inutili. Mi sedetti sul mio letto e sospirai mentre alzavo la manica della maglia, guardando i miei tagli.

L'esigenza di tagliarmi era davvero tanta in quel momento ma avevo promesso a tutti che non lo avrei più fatto e volevo davvero rimanere pulito. Abbassai di nuovo la manica e cercai di distrarmi prendendo il mio computer. Forse internet poteva aiutarmi.

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Gemma's POV:

Mamma mi preparò una tazza di caffè e mi sedetti con un sorriso. Presi posto e guardai la porta, solo per notare che il mio fratellino era sparito.

"Quando se n'è andato Harry?" chiesi e mia madre sospirò.

"Non lo so, penso qualche minuto fa. Ha bisogno di stare in pace comunque," lei rispose.

"Che succede?" chiesi nel momento in cui potei sentire che lì ci fosse qualcosa nella sua testa, qualcosa che la torturava e che la preoccupava.

"E' solo.. gli ultimi giorni sono stati stressanti per noi, specialmente per Harry. Andrà meglio, penso," mamma disse mentre girava il suo caffè.

"Cosa vuoi dire? E perfavore non fare finta di niente o andrò a chiederlo ad Harry e farò in modo che mi risponda," dissi.

Mia madre scosse la testa. "Non chiedere niente ad Harry ora, lui non se la passa bene." mia mamma disse ed io aggrottai le sopracciglia.

"Spiegami quel 'non se la passa bene'." dissi.

"Ascolta," mia mamma iniziò. "Harry è depresso e si taglia. L'ho scoperto a causa di un incidente e ora lo faccio vedere da una terapista. Le sue braccia sono ricoperte da cicatrici e c'è qualcos'altro sotto, anche, ma Harry insiste dicendo che non ci sia nient'altro."

Rimasi a bocca aperta. Il mio fratellino era depresso? Il piccolo e sorridente Harry? Aprii la bocca per dire qualcosa ma la richiusi perchè non avevo idea di cosa dire. Dopo mi alzai.

"Dove stai andando?" mia madre chiese con un espressione confusa sul suo volto.

"Sto andando a parlare con Harry," dissi andando di sopra e bussando alla porta della sua camera. Sentii il suo computer essere chiuso e pochi secondi dopo lui aprì la porta, guardandomi.

"Cosa vuoi?"

Lo guardai e notai quanto fosse cambiato, ora che sapevo cosa stava accadendo. I suoi occhi erano freddi e cupi, di solito brillavano come se il sole vivesse lì dentro. Lo abbracciai e nascosi il viso nel suo collo.

"Perchè non mi hai detto nulla?"

-

Harry's POV:

Allontanai Gemma, guardandola male.

"Quando? Vuoi dire in quei cinque mesi in cui non mi hai parlato?" lei sussultò mentre mi guardava.

"M-Mi dispiace," Gemma iniziò ed io lasciai andare una risata amara.

"Questo non mi aiuterà e non manderà via queste," dissi e alzai le mie maniche. Non m'importava più, ormai molte persone le avevano viste. Gemma boccheggiò e afferrò le mie braccia.

"N-Non sapevo andasse così male," lei disse ed io tirai via le mie braccia, abbassando di nuovo le maniche della maglietta.

"So che a nessuno importa, quindi per favore smettila di fingere. Penso anche che a Louis non importi tanto quanto lui dice."

"Chi è Louis?" Gemma chiese ed io ignorai la domanda.

"Non voglio parlarti," dissi e la cacciai fuori dalla stanza, chiudendo la porta a chiave una volta rimasto solo. Avevo infranto molte delle mie regole ma non volevo rompere la prima.

Non credere a quelli che ti dicono che a loro importa di te, non è così. Non fidarti di nessuno.

Echo ➸ Larry Stylinson [italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora