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Mi sveglio in un letto non mio, totalmente nuda e sola.
Mi muovo sentendo dolori ovunque che un tempo erano familiari.
Con la mente ripercorro tutto quello che è successo la notte prima e scendo immediatamente dal letto di Berk ed esco dalla sua camera per poi quasi volare per le scale e dirigermi nella mia camera e chiudermi dentro.
Che disagio!
Ho fatto sesso con Berk Tekkin, con l'attore più figo e più importante al mondo e non so come diavolo comportarmi.
Vado in bagno a farmi una doccia veloce e quando esco dal mio bagno privato guardo l'ora sulla sveglia che segnano le otto di mattina.
La casa è totalmente silenziosa e dopo essermi preparata scendo al piano di sotto non trovando nessuna traccia di Berk. Vado in cucina ed è tutto in ordine e nemmeno una traccia di biglietto.
Vedo le mie cose sparse ovunque vicino al divano e le raccolgo immediatamente per portarle in camera mia e poi mi faccio un bel caffè.
Esco fuori godendomi l'aria fresca del mattino e bevo un bel sorso di caffè guardandomi intorno alla ricerca di Berk.
Dopo qualche minuto lo sento rientrare a casa e rientro dentro anch'io. È in cucina con il viso scuro ed è vestito con un pantaloncino e una canottiera, segno che è appena tornato dalla sua corsa mattutina.
-"Buongiorno" dico fingendo calma mentre il cuore pompa impazzito. Berk si gira a fissarmi e poi guarda dentro la tazza.
-"Dobbiamo parlare" dice serio.
-"Di cosa?" dico fingendo di non immaginare nulla.
-"Di quello che abbiamo fatto stanotte Ginevra. Non capiterà più, intesi? È successo perché eravamo sù di giri, ma non succederà più" dice serio trafiggendomi con le sue iridi scure.
-"Certo" dico soltanto e il campanello di casa suona.
-"Dev'essere Handa" dico districandomi dalla conversazione scomoda e corro ad aprire la porta. Handa entra come un tornado andando dritta in cucina e salutando Berk.
-"Io e Ginevra andiamo a vedere l'abito da sposa. Quando torniamo dobbiamo parlare del nuovo film" lo avverte la sua manager e qualche istante dopo siamo già in strada.
Con Handa sono stata chiara sulla mia scelta del vestito e le mie tempistiche visto che devo andare a lavoro.
Raggiungiamo prima l'atelier di Ayse ma le dico subito che non comprerò il mio vestito da sposa da lei e allora andiamo via dirigendoci verso un altro atelier in centro, che conosco molto bene ed è più alla mia portata come modelli e come costi.
Provo vari vestiti da sposa di controvoglia e valutati dalla manager di Berk che promuove tutti quelli più osé e che a me non piacciono fino a quando trovo quello giusto per me, quello che mi rapisce.
Decido così di prenderlo e di farmelo spedire a casa la sera stessa. Tra pochi giorni sarò sposata con un attore famoso e più ci penso e mi sale l'ansia sempre di più.
-"Ti accompagniamo in ufficio?" chiede guardando il telefono.
-"Si, grazie" dico tirando fuori il telefono dalla mia borsa.
-"Lo so che sono in ritardo socia. Sto arrivando" dico sbrigativa e chiudo la chiamata.

**********

Sono andato a letto con Ginevra, la mia futura moglie, la donna che non amo.
Ho fatto sesso con una donna bella per cui non provo nulla.
Non doveva accadere una cosa del genere tra di noi, ma è successo.
Io non ho resistito alle sue provocazioni e al suo corpo quasi nudo e lei altrettanto non ha resistito, non si è rifiutata.
E ho dormito insieme a lei.
Questa mattina sono uscito di casa presto, appena essermi svegliato e saltato giù dal letto come se ci fossero dei scorpioni a pungermi le chiappe.
Non potevo rimanere un secondo di più accanto a quel corpo totalmente nudo ed invitante, disponibile.
Il sesso con Ginevra è stato bellissimo e parecchio intenso, anche se non doveva accadere. Ogni volta che ci ripenso mi eccito da morire all'istante e allo stesso tempo mi infurio con me stesso.

********

-"Berk?" rispondo mentre cammino veloce verso il luogo d'incontro con un cliente.
-"Dove sei?" chiede serio.
-"Mi devo incontrare con un cliente" dico seria.
-"Dove?" continua l'interrogatorio. Mi fermo davanti l'ingresso del bar.
-"Berk, cosa ti serve?" chiedo scocciata e già in ritardo di qualche minuto per colpa del traffico.
-"Dobbiamo vederci" dice serio.
-"Perché?" chiedo confusa.
-"Dobbiamo vederci" ripete serio. Adesso mi sto snervando.
-"È successo qualcosa?" chiedo preoccupata.
-"No, dobbiamo parlare" risponde irritato.
-"Si, ma di cosa? Non possiamo parlare più tardi o stasera a cena? Ora proprio non posso" dico irritata anch'io.
-"Dobbiamo parlare di noi due, di quello che è successo. Questa mattina non abbiamo finito di parlare" dice serio. Sospiro ancora di più irritata ed anche infastidita ora. Mi sono bastate già le parole che mi ha detto stamattina e sono dello stesso parere suo a riguardo.
-"Devo andare" dico prima di riagganciare ed entrare nel bar. Mi guardo intorno alla ricerca dell'assistente dell'uomo d'affari con cui dovrò parlare. Lo noto seduto in un tavolo nel fondo del locale con accanto un uomo maturo, ben vestito in un completo tutto nero, capelli neri un pò lunghetti e ben pettinati e una barba scura ben curata. Sorrido a Nedim e gli stringo la mano.
-"Salve Nedim" lo saluto.
-"Ciao Ginevra" mi saluta sorridendo.
-"Salve" dico all'uomo accanto a lui che si è alzato in piedi e porgendogli la mano. L'uomo serio e di una bellezza matura contraccambia la stretta di mano con sicurezza ed una bella presa fissandomi con i suoi occhi neri profondi e magnetici.
-"Salve, piacere. Sono Yaman Karamli" si presenta accendendomi una lampadina in testa e ricollego la sua familiarità. Ha un'azienda logistica molto famosa  e spesso è stato alle feste che la mia azienda ha organizzato in giro per altre aziende. Credo sia l'uomo più ricco ed il magnate più imponente nel nostro Paese.
-"Prego Ginevra, accomodati" dice Nedim. Sorrido staccando la mano dalla mano dall'uomo e mi siedo seguita dai due uomini.
-"Ah, prima che me ne dimentichi, congratulazioni per le prossime nozze" dice Nedim allegro. Faccio un cenno con la testa sorridendo tesa sotto lo sguardo sorpreso dell'altro uomo e abbasso per un attimo lo sguardo sulla fede luccicante alla mia mano destra.
-"Grazie. Allora, procediamo con l'organizzazione?" dico districandomi dal discorso imbarazzante.
-"Si. Vogliamo organizzare una festa aziendale. Quest'anno Yaman festeggia vent'anni e vogliamo che tu la organizzi come solo tu sai fare. Abbiamo visto quello che hai saputo fare con le altre aziende" dice Nedim.
-"Ed io pretendo che tu faccia di più con il tuo team. Voglio che superi il livello rispetto alle feste che hai organizzato per le altre aziende" dice serio Yaman, quasi intimorendomi con il suo tono.
-"Certo, grazie per avermi scelta" dico seria e tesa.
-"Stilerai l'organizzazione con Nedim. Ci vedremo alla festa" dice alzandosi e andando via lasciandomi senza parole. Fisso Nedim interrogativa mentre lui sorride.
-"È tutto normale. È Yaman, è fatto così. Di poche parole" dice sorridendo.
-"Se dovrò comunicare con lui, fargli firmare delle cose farà così?" chiedo sconcertata.
-"Si, abituatici" dice divertito. Sbuffo scocciata e prendo il tablet.
-"Mettiamoci a lavoro" dico seria.

COLPA DI UN TURCODove le storie prendono vita. Scoprilo ora