-"Non ti sembra che il vestito che indossi sia un pò troppo corto?" chiede serio Berk mentre siamo seduti sul taxi che ci sta portando verso la nostra meta e fissando le mie gambe nude.
-"Fai la parte del geloso Tekkin?" dico ridendo per l'assurdità della cosa. Lui invece é totalmente serio. Sospira frustrato e fissa con aria minacciosa poi lo specchietto retrovisore.
-"Sei tutta nuda Giny" dice a denti stretti.
-"É solo un pò corto il vestito Berk, ma é come sono seduta. E poi stiamo andando in un posto dove si balla" dico estasiata.
-"Anche in piedi é cortissimo" controbatte da farmi sbuffare scocciata. Da quando siamo usciti dalla nostra suite non ha mai mollato la mia mano e mi tiene in maniera possessiva, il che mi fa abbastanza ridere visto che siamo una coppia solo sulla carta, anche se negli ultimi giorni forse qualcosa é cambiato ma non ci credo tanto.
-"Ok" dico frustrata. Avvicina la sua bocca al mio orecchio tanto da farmi sentire il suo respiro caldo e farmi venire i brividi.
-"Si vede tutto. Sei così maledettamente accessibile" sussurra appena con voce roca infilando la sua mano bollente tra le mie cosce e sotto l'abito, toccando con la punta delle dita la mia intimità coperta appena da uno striminzito perizoma di pizzo bianco, facendomi quasi saltare sul posto.
-"Hai visto?" dice a denti stretti vicino le mie labbra aperte per la sorpresa.
-"Sei uno sfacciato" sussurro ridacchiando poi e facendo digrignare i denti a lui mentre sposto la sua mano da sotto la mia gonna.
Dopo pochi minuti arriviamo a destinazione e scendiamo dal taxi per poi avviarci verso l'ingresso dell'hotel ultra lussuoso che ho prenotato per la finta cena, ma che in realtà é dove si svolgerà la sua festa.
-"Potevamo cenare nel nostro hotel" dice Berk sorridendo e guardandosi intorno.
-"Ma nel nostro non organizzano serate. Qui ogni tanto fanno serate a tema e si balla. E poi stasera festeggeremo io e te il tuo compleanno. Quindi stai zitto e non lamentarti" dico eccitata mentre le nostre mani sono intrecciate e avanziamo nell'atrio dove ci accoglie una donna con abiti formali dell'hotel e ci accompagna nel salone al piano di sotto dove c'è una seconda sala ricevimenti.
Le porte sono chiuse e il corridoio é in penombra grazie alle luci soffuse. Mentre camminavamo ho notato la donna con il cellulare in mano che scriveva qualcosa e so che si era già messa d'accordo con la mia socia in modo di essere avvisata quando saremmo arrivati.
Una musica ritmata parte all'interno della sala e la donna ci fa segno che possiamo entrare. Berk apre entrambe le ante della grande porta e una luce bianca puntata addosso ci acceca mentre all'interno é tutto buio. Quando entriamo nell'immenso salone, dall'alto cadono stelle filanti e palloncini rossi mentre un coro di "auguri" si eleva intorno a noi. Berk mi fissa sbalordito e confuso allo stesso tempo senza capire esattamente cosa sta accadendo. Man mano i suoi amici avanzano nella luce con cappellini in testa e trombette in bocca. Berk scoppia a ridere incredulo, totalmente meravigliato, poi si gira verso di me che rido e piango allo stesso tempo per la sorpresa ben riuscita e l'emozione nel vedergli gli occhi totalmente spiazzati e felici. Mi abbraccia inaspettatamente così forte da quasi spezzarmi.
-"Siete tutti matti Giny" dice contento e ridendo.
-"Tanti auguri Tekkin" dico guardandolo negli occhi.
-"Grazie Giny" dice prendendo il mio viso tra le sue mani e baciandomi a stampo e in modo irruento.
A mano a mano tutti si avvicinano a salutarci e a fare gli auguri al festeggiato, anche Ayse. La sua manager pazza e possessiva lo prende sotto braccio in modo da non farli avvicinare e se lo tiene sempre vicino a lei e ad altri personaggi del cinema e dello spettacolo, tenendolo lontano anche da me.
-"Che dire socia, sorpresa riuscita" dice soddisfatta Fulya prendendomi a braccetto e guardandosi intorno. Rido divertita e soddisfatta.
-"Direi di si amica mia. Grazie" dico fiera di lei e dei nostri ragazzi.
-"Berk é rimasto parecchio sorpreso" dico felice mentre fisso mio marito che balla con i suoi amici. Io e Fulya siamo fuori in giardino e guardiamo da fuori le persone che ballano e bevono mentre noi ci godiamo l'aria fresca di fuori e la nostra tranquillità per poter parlare.
-"É un uomo molto fortunato ad averti nella sua vita cara socia e tu sei fortunata ad averlo nella tua. Si vede che siete molto affiatati" dice sorridendo e vediamo Berk venire verso di noi.
-"Lasci il festeggiato tutto solo a festeggiare, cara moglie" dice euforico, dopo alcuni bicchieri di alcol che si é fatto. Sorrido scuotendo la testa.
-"Non sei solo, ci sono tutti i tuoi amici" dico ridacchiando. Berk avvolge le braccia intorno al mio corpo e avvicina la bocca contro la mia mentre i nostri corpi sono attaccati.
-"Ma non ci sei tu" sussurra roco prima di baciarmi con possessione e sento la mia socia borbottare qualcosa e dileguarsi. Le mie mani accarezzano la sua nuca mentre le nostre lingue sono intrecciate. Rimaniamo a sorridere e a fissarci fronte contro fronte e abbracciati stretti.
-"Grazie per questa magnifica sorpresa" dice sincero.
-"Non é me che devi ringraziare. Io ho solo mantenuto il gioco. Hanno organizzato tutto Omer, Delia e Fulya" dico sorridendo.
-"Poi li ringrazierò uno ad uno. Ora ringrazio te per aver tenuto tutto nascosto e per non avermi fatto accorgere di nulla" dice divertito facendomi ridere e poi mi bacia di nuovo con passione accendendo sempre di più il mio corpo e sento la sua durezza contro il mio ventre.
-"Forse é meglio rientrare a festeggiare" dico seria.
-"Mmmmmm" risponde frustrato distaccandosi di malavoglia.*******
-"Ayse, ti prego. Smettila. Non andremo da nessuna parte così. Smettila per favore. Siamo entrambi quasi ubriachi e non promette nulla di buono parlare e dire cose adesso" dico serio alla donna che amo e che é venuta anche lei a Bodrum per festeggiare il mio compleanno insieme agli altri. Per tutta la sera la mia manager ha fatto di tutto per tenerci alla larga e io ho fatto di tutto per tenermi alla larga fino ad adesso, che ho deciso di sedermi su un lettino a sdraio a bordo piscina dell'hotel in cui io e mia moglie alloggiamo e a quanto pare anche lei.
-"Dimmelo che non vuoi più stare con me" dice piangendo con rabbia.
-"Ho detto di smetterla. Non ho mai detto una cosa del genere Ayse, mettitelo bene in testa" dico severo.
-"Ho visto come vi guardate, come vi cercate e come non riuscite a star lontani" sputa ad alta voce gesticolando.
-"Hai visto tutto male dannazione!" dico ad alta voce alzandomi.
-"Non ho visto male Berk!" urla furiosa. La prendo per le braccia scuotendola appena.
-"Amo te Ayse. Ho sempre amato te dannazione. Come devo fare a fartelo capire?!" dico serio e noto una presenza con la coda dell'occhio. Mi giro e vedo Ginevra ancora con il vestitino addosso e una stola bianca mentre se la stringe addosso e ci fissa con disgusto e ferita.
Non emette alcun suono. Gira sui tacchi e va via velocemente. Mollo la presa su Ayse e corro dietro mia moglie, sentendomi totalmente un verme. La blocco per un braccio che lei strattona con violenza e riprende a camminare. La fermo di nuovo e si blocca, girandosi e guardandomi con odio.
-"Molla la presa Berk. Da domani avvierò le pratiche del divorzio così sarai un uomo libero di vivere la tua storia" dice seria, trafiggendomi il petto a morte e la mia mano ricade lungo il mio corpo in automatico, lasciandomi impalato lì, totalmente inerme mentre la vedo andare via. Mi giro e Ayse é seduta sul lettino a sdraio dov'ero seduto io prima e piange. Sbuffo e mi incammino verso l'interno dell'hotel e raggiungo la mia suite. Quando entro mi blocco nel vedere Ginevra che prepara in fretta la valigia.
-"Che stai facendo?" chiedo confuso.
-"Te l'ho detto. Presto sarai un uomo libero. Me ne vado" dice seria e le blocco le braccia. In tutta risposta lei si districa dalle mie mani e mi molla un ceffone bello forte in faccia da farmela girare e farmi bruciare la pelle.
-"Non mi toccare più. Stai alla larga da me" dice seria con le saette agli occhi. Prende il cuscino e le coperte buttandole a terra.
-"Tu dormi per terra" dice con rabbia prima di chiudersi in bagno. Mi siedo ai piedi del letto, totalmente sconfitto e sentendomi una merda totale mentre mi sbottono i bottoni della camicia e mi tolgo la giacca buttandola a terra. Mi alzo passeggiando per la suite e poi esco sul terrazzino.
Non voglio il divorzio. Non voglio divorziare.
Quando sento Ginevra uscire dal bagno, rientro e mi metto davanti a lei che mi fissa con furia omicida.
-"Non voglio il divorzio" dico di getto. Lei mi fissa sorpresa e confusa.
-"Come sarebbe a dire?" dice seria.
-"Non voglio divorziare da te Giny. Voglio te nella mia vita" dico sincero mentre il cuore sta per esplodere nel petto.
-"Sei uno stronzo. Non lo sai nemmeno tu cosa vuoi dalla vita. Sei il solito attore ricco e viziato. Vuoi Ayse, ami lei ma non mi lasci libera" dice con rabbia gesticolando. Le prendo le mani tra le mie bloccandola e fissandola intensamente.
-"Voglio te e solo te nella mia vita. Ho capito solo questo. Non m'importa di lei. So solo che se perdo te, perdo un pezzo di qualcosa dentro di me. Non voglio Giny" dico e ammetto serio. I suoi occhi sono pieni di lacrime e strattona le sue mani dalle mie.
-"Sei confuso totalmente e non lo sai veramente cosa vuoi Berk. Smettila di illudere le persone" dice coricandosi sul letto e rannicchiandosi su sé stessa. Senza pensarci mi allungo accanto a lei abbracciandola da dietro e sento il suo corpo irrigidirsi. Non emette un suono, un respiro, un verso. É come una pietra.
Piano piano mi addormento con lei tra le braccia e con la consapevolezza che tra qualche ora la mia vita sarà di nuovo capovolta e mi mancherà un pezzo nel petto.
STAI LEGGENDO
COLPA DI UN TURCO
RomanceBerk Tekkin è un attore e modello molto famoso in patria, circondato sempre da bellissime donne. Ormai è sulla soglia dei quarant'anni e non è per niente intenzionato alla vita coniugale. Ma un bel giorno..... Ginevra Rossi è un' organizzatrice di e...