Capitolo sette -Invasione di campo-
La giornata di Zaffiro fu lunga e, stanca, uscì dall'ufficio che era ormai sera inoltrata. Salì in auto per tornare a casa e chiamò Matt per informarlo della novità. Era certa che il suo fidanzato avrebbe preso la notizia meglio di lei che avrebbe ritirato volentieri l'invito esteso a Kieron se fosse stato possibile. «Sono felice che abbia accettato. Ti prego però di non anticipargli nulla, proverò a sondare il terreno e capire se posso organizzare con lui qualche evento di beneficenza. Sono abbastanza certo che non si rifiuterà, un po' di sana pubblicità non può guastare e poi a loro famosi serve anche per questioni di detrazioni fiscali.» Le parole di Matt stupirono ancora Zaffiro che non poté evitare di chiedersi da quando il suo dolce medico fosse diventato un esperto fiscalista. «Non voglio averci niente a che fare, per cui figurati se oserei mai accennargli qualcosa.» Fu la sua risposta sibillina, non voleva indulgere in spiegazioni per non svelare a Matt perché detestasse tanto Kieron, poiché in fondo non lo sapeva nemmeno lei. Forse non le andava a genio perché era scontroso, ma era consapevole di essersi fatta un'impressione dell'attore che non necessariamente corrispondeva alla realtà. Il problema di Kieron era che con lei si comportava in una maniera diversa, un po' come se la diffidenza e la scarsa disponibilità nei suoi confronti che lei gli aveva mostrato avessero eretto un muro fra di loro, finendo con il condizionarne il comportamento. Passavano il tempo a battibeccare, stuzzicarsi, rispondersi a tono e a ferirsi l'un l'altra, per quel poco che le parole di Kieron potevano scalfirla. Nonostante tutto, la situazione non le piaceva affatto, perché non voleva elementi di disturbo nella sua vita e forse, se gli avesse concesso perlomeno il beneficio del dubbio, l'attore avrebbe cambiato atteggiamento, trattandola con il medesimo garbo e premura che rivolgeva ad Annie e tutte le sue colleghe. Magari c'era qualcosa in lei che non andava: aveva cominciato a pensarlo negli ultimi giorni, dato che era l'unica con cui lui fosse brusco, secco, pungente e poco disponibile.
Matt le parlava, le raccontava della sua giornata lavorativa, della nuova paziente, un'adolescente che poteva avere l'età di Annie, costretta a letto, ormai in fase terminale, e lei non faceva altro che rispondere con monosillabi e pensare a Kieron. Si sentì un'insensibile quando la riportò alla realtà, chiedendole se lo stesse ascoltando, perché appariva distratta. «Scusami, sì, ti stavo ascoltando.» «Non ti preoccupare, capisco che tu sia stressata, ma vedrai che l'annuncio del nostro fidanzamento andrà bene, sono sicuro che i nostri genitori ne saranno felici.» Cercò di tranquillizzarla, avendo percepito quella nota stonata nella voce della sua Saf che era solita comparire solo quando aveva dei pensieri. «Sai che ti amo?» La sua una domanda era retorica, ma voleva ricordare a Matt quanto fosse speciale per lei. Si sentiva amata, compresa, apprezzata e a volte si domandava come avesse fatto a essere così fortunata e, soprattutto, se davvero meritasse un tale prezioso compagno. La vita era stata generosa con lei, motivo per cui scacciò via con forza la prepotente immagine di Kieron che l'aveva accompagnata per buona parte del pomeriggio e si concentrò sul suo affascinante dottore. Giunta a casa, Zaffiro si fermò a chiacchierare con la madre, aggiornandola sulle novità e trovando la voglia di raccontarle di Kieron. Non poteva tacerle che un personaggio famoso avrebbe partecipato alla sua festa se voleva evitare una sceneggiata. Sua madre e le rispettive sorelle erano imbattibili quando si trattava di esagerare e lei non desiderava correre il rischio di essere messa in ulteriore imbarazzo. Sì, ulteriore, perché era certa che non avrebbero perso occasione per farla sentire a disagio.
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«Mamma, forse è il caso che ti informi di una cosa» iniziò con circospezione, prendendola un po' alla lontana. «Devo preoccuparmi?» Furono le parole di Maria a cui non sfuggì il tono impensierito della figlia. «Non direi... ma so quanto ci tieni a queste cose.» Così dicendo prese una rivista; ricordava di averne vista una sul tavolino del salotto, sulla quale troneggiava il volto di Kieron: quegli occhi verdi avrebbero segnato la sua rovina se non avesse smesso di fissarli. «Vedi questo signore, mamma?» Attese che Maria annuisse, poi riprese. «Verrà al mio compleanno» disse tutto d'un fiato, augurandosi che la madre evitasse di porle domande bizzarre, speranza mal riposta, ovviamente. «O stai scherzando e, se così fosse, è un pessimo scherzo, o se fai sul serio... devi dirmi tutto! Come l'hai conosciuto? Ti piace? In che rapporti siete? Hai lasciato Matt per lui e non lo sapevo?» Le domande di Maria le fecero saltare i nervi. Lasciare Matt per Kieron, ma per chi diamine l'aveva presa? «Mamma! Ma come ti viene in mente? Lo conosco perché lavora all'Arcobaleno. No, non mi piace, lo detesto e non l'ho invitato io, ma Mark.» berciò, scioccata dalla facilità con cui la mente della madre riusciva ad allontanarsi dalla realtà e spiccare voli pindarici. «Vuoi dirmi che avremo una star alla tua festa... oddio, potevi avvertirmi prima! Dovrò riorganizzare e pensare a qualcosa di strabiliante, uno del suo calibro sarà abituato a chissà quali party...» «Ma non ti preoccupare e soprattutto non farti prendere dall'ansia. Probabilmente verrà accompagnato, se non ho capito male, ma tu non andarmi nel pallone, per favore. La festa è perfetta così come l'hai concepita e ricordati che è per me ed è alla sottoscritta che deve piacere. Ti anticipo che avrò una sorpresa per te. E non chiedermi nulla, perché non parlerò nemmeno sotto tortura.» Sfoderò un sorriso prima di alzarsi di scatto e cominciare a correre su per le scale. «Saf, ma non puoi fare così, dai!» le urlò dietro la madre, nel tentativo di fermarla e di farsi spifferare tutto, ma lei ridacchiando le rispose che sarebbe ridiscesa per cena, dopo una doccia ristoratrice. Entrò nella propria camera con la rivista ancora in mano, rivista che volò sul letto, lontano dai suoi occhi. Aprì l'acqua calda, prese un telo pulito e poi si denudò. Lo scrosciare della doccia sapeva essere catartico e il tepore del vapore riusciva a rilassarla, così come il fluire dell'acqua sulle sue membra spossate. La convivenza con Kieron si stava dimostrando peggiore di quanto avesse pensato e Zaffiro sperò che l'uomo intendesse sul serio le parole da lui proferite quella mattina, parole che continuavano a ronzarle per la testa. Passarono pochi minuti prima che udisse la porta di casa aprirsi: doveva essere suo padre, di ritorno dal lavoro. Pensò che forse avrebbe dovuto avvertire anche lui dell'invitato speciale, ma riflettendoci era più che certa che ci avrebbe pensato sua madre: era difficile se non impossibile farla tacere. Proprio quando realizzò tutto ciò, si sbrigò a uscire dalla doccia, si avvolse nel telo di spugna, indossò le ciabatte e corse al piano di sotto, senza curarsi di rivestirsi. «Mamma... mi raccomando, la notizia non deve uscire da queste quattro mura. Non devi dirlo a nessuno. Ne va del mio lavoro, potrebbero licenziarmi.» Il suo tono era concitato, perché non aveva ponderato a fondo la questione, ma avrebbe dovuto prevedere che sua madre, che in maniera bonaria lei chiamava la rana dalla bocca larga, non avrebbe perso occasione per sbandierare la lieta notizia ai quattro venti e vantarsene. «Buonasera a te bambina mia. Quindi avremo un ospite speciale» le disse suo padre, Richard, causandole una risata isterica. «Mamma! Papà! Deve rimanere un segreto, ti scongiuro. E convinci la mamma a tenere la cosa per sé!» Il tono accorato della figlia lo fece sorridere, poi il suo sguardo si posò sull'abbigliamento bizzarro. Zaffiro lo notò e corse su per le scale per rendersi presentabile. Si era lasciata coinvolgere
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La Principessa Zaffiro
ChickLitZaffiro è una giovane assistente sociale la cui vita viene improvvisamente scossa da un nuovo, molesto incontro. La pace e tranquillità della sua esistenza vengono turbate dall'arrivo di Kieron, aitante, borioso e vanesio attore, star del piccolo...