La Principessa Zaffiro

Capitolo 35

Zaffiro attese in silenzio, non era certa che Kieron le avrebbe risposto, perché si era limitato a muovere gli occhi impercettibilmente e a puntarglieli addosso. Dal modo in cui la guardava sembrava quasi stesse valutando che risposta darle, come se temesse che dietro quella sua domanda non ci fosse solo curiosità ma si celasse un inganno, e come poteva biasimarlo? Lo aveva attaccato tante di quelle volte...

«Sai che adoro questa città e le sue belle spiagge e visto che avevo diverse ore da dover scontare ancora, ho pensato che fosse il modo migl...»

«Così sei alla mercè dei paparazzi tutti i santi giorni» Zaffiro esternò quella sua perplessità come se fosse la cosa più normale del mondo, ormai le era sfuggita e non poteva certo rimangiarsela.

Intanto guardava l'attore che nuovamente sembrava ponderare come rispondere. E si rese conto che le dispiaceva, perché Kieron le aveva sempre fornito risposte sincere, affatto studiate. Spesso proprio a causa di quelle risposte poco pensate avevano battibeccato, ma anche se capitava le capitava di non essere d'accordo con lui, ne aveva sempre apprezzato la sincerità. Invece ora chi si ritrovava davanti? Non era il solito, non sorrideva, i suoi occhi erano quasi cupi, non brillavano. Cosa gli era successo?

E poi Zaffiro si trovò a chiedersi perché non le stava bene quel Kieron. Quante volte gli aveva detto che doveva cambiare, crescere, imparare a pensare prima di parlare? E ora, eccolo, il Kieron che lei aveva sperato di trovare, di cambiare era lì davanti a lei e non le piaceva.

«Sono comunque alla mercè dei giornalisti e poi non possono scrivere nulla di male. E anche se lo fanno, sai che novità. Annie è orgogliosa della mia scelta e mi basta.»

Era vero. Le fans avevano sempre e comunque da ridire, c'erano quelle che si schieravano con lui a prescindere e quelle che invece sapevano biasimarlo, il mondo del pettegolezzo trovava sempre una scusa per parlare di lui, le donne, beh, non che gliene importasse molto, e quindi il giudizio di chi doveva tenere da conto, se non quello della famiglia e degli amici? E quali amici, veri, poteva annoverare? Le uniche persone con cui si vedeva con una certa frequenza erano Matt e Sean, visto che ormai lui e Zaffiro non parlavano nemmeno.

Non aveva immaginato nemmeno lontanamente che lui potesse risponderle a tal modo, per cui si ritrovò pietrificata, non riusciva a dire nulla di sensato e non avrebbe nemmeno saputo cosa aggiungere.

«Mi spiace non averti avvisato, ma credevo fosse giusto andare» Zaffiro subì quelle parole e si sorprese. La cosa giusta, per chi? Lei voleva che se ne andasse? I suoi colleghi? A nessuno aveva fatto piacere che lui avesse preso tale decisione, sebbene l'avessero rispettata.

«Perché?» era una domanda stupida la sua e senza senso. Cosa si aspettava che le rispondesse? Conosceva il motivodi quella scelta, sapeva benissimo di esserne lei la causa.

«Saf, sarò anche uno sciocco, immaturo e viziato, ma che la mia presenza non ti fosse gradita, ed è stato così sin dagli inizi, non mi era certo passato inosservato» Kieron si stranì della facilità con cui le stava parlando. Credeva di non esserne più capace, pensava che non le avrebbe mai detto ciò che realmente sentiva e invece si stavano confrontando e in maniera sorprendevolmente pacifica.

Colpita e affondata. Che altro poteva rispondere? Non era uno stolto, era più che ovvio che avesse capito che tirava una brutta aria e, anzi, non poteva assolutamente biasimare quella sua scelta.

«Ho capito. Ma Annie che fine ha fatto?» tentò di cambiare argomento, sperando che la ragazzina tornasse presto. Non poteva resistere ancora a lungo con Kieron che la fissava a quella maniera.

«Vado a vedere» disse lui, ma lei che si era alzata di scatto per lo stesso motivo e ormai lo aveva affiancato, lo fermò sfiorandogli il braccio.