Capitolo 27: Arrendersi

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Draco si allontanò a passo svelto dalle cucine, le braccia cariche. Era venuto per dei panini e forse un paio di mele per la passeggiata odierna con Hermione, ma gli elfi gli avevano imposto diverse cose. Formaggi e lamponi e torte salate calde. Biscotti di pasta frolla. Un pacchetto di cioccolatini. Tè caldo in un termos. Avrebbe dovuto rimpicciolire tutto per metterlo nello zaino.

Si destreggiava con tutto mentre girava un angolo, non vedendo che qualcuno stava arrivando dall'altra direzione fino a quando non fu quasi troppo tardi. Fece un veloce gioco di gambe per evitarli e udì un'imprecazione soffocata.

"Draco! Cosa diavolo stai facendo qui a quest'ora?"

"Potrei chiederti lo stesso." Draco salvò il cesto di lamponi dal rovesciamento e alzò lo sguardo per vedere Pansy, che si era fermata e si era messa una mano sul fianco. I suoi occhi si posarono sugli oggetti nelle sue braccia.

"Un fottuto picnic per due?"

"Cosa?"

Lei chiuse gli occhi. "Se tu fossi venuto da me al sesto anno e mi avessi detto che il Draco Malfoy con cui stavo uscendo stava sgattaiolando in cucina a fare provviste in modo da poter fare un picnic, in realtà sarei crollata e sarei morta per lo shock."

Draco aprì la bocca per dare una risposta caustica, ma poi la richiuse. "Siamo tutti cambiati", disse invece.

"Suppongo." Le dita toccarono il braccio.

"Guarda, Pans." Draco spostò le torte in modo che non gli bruciassero la pelle. "Mi dispiace per questo."

"Per cosa?" Lei strinse gli occhi.

"Il modo in cui ti ho trattato allora. Non ero al meglio, ma non è una scusa." Cercò i suoi occhi e li vide ammorbidirsi.

"Va tutto bene," mormorò infine, torcendo un bottone sul polsino. "Ci siamo nati dentro, no? Non sapevamo niente di meglio. Niente."

Lui annuì. "Comunque. Sono contento che tu sia felice adesso. Astoria sta bene?"

Un vero sorriso le si dipinse sul viso. "Sì, è brillante." Lei annuì. "E immagino di essere contenta che anche tu sia felice. O almeno che ci stai lavorando." Indicò gli oggetti nelle sue mani. "È già caduta ai tuoi piedi?"

"Non proprio."

"Lo farà. La torta salata è un modo sicuro per il cuore di una ragazza."

Draco sbuffò. "Ehi, che tu ci fai quaggiù?" chiese.

Pansy guardò di lato. "Il mio amore ha parlato di una voglia di succo di pompelmo. Quindi avrà del succo di pompelmo, anche se dovrò spremerlo io stessa."

Draco scosse la testa e rise. "Non lo farai. Gli elfi vanno pazzi per cose del genere. E a proposito, sei andata così lontano. Non avrei mai pensato che avrei visto il giorno."

"Lo stesso, amico mio. Lo stesso." E lei gli accarezzò il braccio prima di andarsene.

***

Il ruvido graffio del granito umido incontrò le dita di Draco mentre si arrampicava sull'ultima altura fuori dalla valle. Si guardò alle spalle per assicurarsi che Hermione stesse riuscendo a cavarsela, ma lei era solo a pochi metri dietro di lui, e si trascinava oltre la roccia con determinazione.

"Ci siamo quasi," gridò.

Lei annuì. "Sto bene!"

Le rivolse un breve sorriso e continuò a salire. Almeno adesso lo zaino era più leggero. Avevano praticamente demolito il picnic degli elfi dopo la lunga camminata verso la valle. E le bacche che aveva raccolto dal tasso erano minuscole, pochi grammi al massimo. Mortalmente velenose, però. Aveva dovuto maneggiarli con cura e poi fare un incantesimo di purificazione su mani e guanti. Si sperava che ne avesse prese abbastanza per seminare un nuovo albero. La professoressa Sprout sarebbe stata comunque contenta. Si era abbastanza assicurato buoni voti sul progetto.

Falling Dark - scullymurphy - TRADUZIONE ITALIANADove le storie prendono vita. Scoprilo ora