[Urban Fantasy/Paranormal Romance]
Lee Junho è un giovane psicologo con una dedizione spasmodica al lavoro; pieno di contraddizioni e di predica bene e razzola malissimo; vive di notte e lavora di giorno. Il suo studio è la sua casa, un piccolo app...
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«Ma è proprio necessario che io resti bendato?!» Si lamenta Wooyoung girando la testa a caso e tastando l'aria.
«Sì e se continui a lamentarti in questa maniera, credo mi converrà anche imbavagliarti» pondero l'ipotesi (allettante) mentre lo prendo a braccetto e lo guido verso la cucina.
«Ugh... non riuscirò mai a orientarmi senza sbagliare o farmi male!» Esclama con tono drammatico.
Alzo gli occhi al cielo: «È proprio per questo che ci stiamo allenando e poi scusa, passi più tempo a casa mia che a casa tua, dovresti conoscerla a menadito a quest'ora!»
«Ouch!» L'esclamazione di dolore scaturita da Wooyoung non appena sbatte l'alluce contro lo spigolo del tavolino vicino alla finestra sembra cadere a fagiolo e portare acqua al suo mulino «Hm, già! Proprio a menadito!» Aggiunge in tono sarcastico.
«Scusa, colpa mia, ho perso l'equilibrio. Ricominciamo...» dico, parzialmente desolato.
«Udite, udite! Il fiero e burbero Lee Junho ha appena pronunciato le parole scusa e colpa mia! Credo che questo momento epico rimarrà per sempre evidenziato nel mio diario segreto!»
Alzo un'altra volta gli occhi al cielo ed esprimo un verso da scocciato, mentre continuo a guidare il mio amico lungo il perimetro della casa.
«Anzi, no! Questa tua affermazione merita di essere diffusa il più possibile! Voglio che si sappia che sei in grado di ammettere di avere torto, quindi perché tenerlo segreto?!»
«Senti un po', vuoi concentrarti o continuare a fare il buffone?! Qui è una questione di vita o di morte, la tua per l'esattezza, quindi ti converrebbe rimanere focalizzato sulle raccomandazioni che ti sto dando!»
«C'è una possibilità anche solo remota che tu riesca ad essere gentile con me, per una volta?!» Chiede lui esasperato, tenendo le braccia tese davanti a sé per avvertire gli ostacoli.
Il nostro battibecco viene interrotto da una risatina discreta e gioiosa in sottofondo. Entrambi ci voltiamo verso colei che riempie la stanza con quel suono soave e a me spunta il sorriso sulle labbra, mentre Wooyoung si unisce alle sue risate, contagiato da una gioia che solo Andromeda riesce a trovare in un momento come questo.
«È bello sentirla ridere, almeno quello, dato che di vederla non se ne parla!» Osserva Wooyoung calcando sulle parole almeno e vederla.
Andromeda continua a ridersela di gusto mentre ci osserva dal suo giaciglio, approntato d'urgenza in modo tale da non farle mancare alcunché. Il mio vecchio divano in pelle avrà i segni indelebili del tempo su di sé, ma di sicuro è comodo e all'occorrenza può anche fungere da letto.
«Scusate, è solo che siete così buffi in questo momento! Soprattutto Jang Wooyoung! Trovo che il tuo amico abbia un senso dell'umorismo innato, potreste essere un duo comico perfetto: tu staresti bene come protagonista e lui come tua spalla» commenta con aria decisamente più vivace.
