Da più di un'ora sto facendo rigirare tra le dita quel bigliettino da visita. Lo fisso nei minimi dettagli, leggo e rileggo il nome e il numero di telefono che vi sono stampati sopra, mentre sorseggio il mio whisky con ghiaccio.Sono indeciso.
Non so se chiamarla oppure lasciar perdere. Per diversi giorni ho creduto che la materia dei miei sogni fosse esclusivamente frutto del mio subconscio ed espressione di desideri repressi, ma ultimamente mi sono successe cose troppo anomale, che mi hanno fatto ricredere su ciò che Miss Smith ha provato a farmi capire. L'ultima stranezza in ordine di tempo è lo stato di trance soporifera che Andromeda mi ha apparentemente provocato ieri.
Quando mi sono risvegliato, era mattina e mi trovavo sul mio divano, supino, ma di lei neanche l'ombra. L'unica prova tangibile del suo passaggio era l'occorrente che ho usato per medicarle le ferite sparso sul tavolino del soggiorno. Oltre al netto ricordo del meraviglioso bacio che ci siamo dati, quello non si può scordare, neppure in un'altra vita.Ho pensato e ripensato alle possibili cause di quel colpo di sonno. Non posso essere svenuto per un malore e trovo altamente improbabile che mi sia venuto un attacco di narcolessia.
A questo punto, sarà anche ridicolo ammetterlo, ma deve essere stata per forza Andromeda ad indurmi il sonno. Forse mi ha ipnotizzato e io chiaramente non me ne sono accorto o forse è il momento che riconosca la possibilità di trovarmi di fronte ad un essere non del tutto umano.
«Non abbia paura di credere!» Così ha detto Miss Smith, no?
Lo scetticismo che caratterizzava le mie prime fasi di approccio si è poi trasformato in curiosità che ora è diventata accettazione del surreale. Ciò significa che comincio a credere che Miss Smith abbia ragione e io ho bisogno di parlarle.
«Hyung, alla fine hai deciso cosa farai? La chiamerai o no?» Mi domanda Wooyoung, seduto accanto a me, al bancone di un pub retrò in stile anni Ottanta, uno di quelli nascosti tra i vicoli di Koreatown, di quelli che rimangono aperti per tutta la notte, tempestato di insegne al neon colorate e animate, che sembrano ammiccare ai clienti bisognosi di consolazione, ammaliati da musiche e sonorità a tema in sottofondo. «Ancora non riesco a credere che la Signora Smith ti abbia fatto visita e abbia cercato di convincerti che ci fossero dei fantasmi in casa tua!»
Sospiro, ugualmente incredulo e pondero le alternative, che si muovono nella mia mente a destra e a sinistra, proprio come i cubetti di ghiaccio che faccio girare nel mio bicchiere quasi vuoto: «Non lo so, Wooyoung... a dire il vero, ultimamente non sono più sicuro di nulla.»
Il mio compagno di bevute mi guarda e fa una risatina, poi ingoia un altro sorso dal suo calice: «Il che detto da te non suona molto rassicurante.»
Scuoto il capo confuso: «Che intendi?»
«Intendo dire che se tu, essendo psicologo, non sei più sicuro di nulla e non riesci a capire cosa vuoi, siamo messi male, hyung!»
Alzo un sopracciglio e rifletto: «Essere psicologo non mi rende automaticamente depositario dei segreti dei meandri della mente umana.»
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La Ragazza delle Falene (Junho)
Paranormal[Urban Fantasy/Paranormal Romance] Lee Junho è un giovane psicologo con una dedizione spasmodica al lavoro; pieno di contraddizioni e di predica bene e razzola malissimo; vive di notte e lavora di giorno. Il suo studio è la sua casa, un piccolo app...