[Urban Fantasy/Paranormal Romance]
Lee Junho è un giovane psicologo con una dedizione spasmodica al lavoro; pieno di contraddizioni e di predica bene e razzola malissimo; vive di notte e lavora di giorno. Il suo studio è la sua casa, un piccolo app...
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Nei pochi giorni seguenti, i miei incontri con Andromeda si limitano a sporadiche occhiate, cenni amichevoli e impercettibili sorrisi che rimbalzano da un palazzo all'altro, da finestra a finestra. Lei mi guarda ancora con sospetto, ma sembra meno ostile e starà forse studiando il mio comportamento. Io, d'altro canto, non ho nulla da nasconderle e avrà potuto constatare coi suoi stessi occhi così misteriosi il fatto che io soffra di insonnia cronica, che non le abbia mentito quando le ho detto di restare sempre sveglio fino a tarda notte per lavorare.
Credo quantomeno di aver scongiurato l'ipotesi infausta di ricevere una denuncia per molestie o stalking e già questo costituisce fonte di sollievo. Nessun poliziotto alla mia porta. Nessuna lettera minatoria nella mia cassetta postale. Pericolo scampato.
Tra le altre cose che lei può aver visto accadere nel mio appartamento, sicuramente ci potrebbe esser stato un certo andirivieni di persone, per lo più pazienti, ma anche Wooyoung, che preso da ansie sempre nuove, era in vena di confidenze e ha richiesto più volte la mia consulenza professionale e... amicale. In una delle nostre chiacchierate, che oserei definire quasi monologhi da parte sua, non ho potuto fare a meno di chiedergli se sapesse della nuova arrivata.
«Se so della ragazza dell'ultimo piano?! Ovvio! Tutti gli agenti immobiliari di zona ne parlano e la cosa incredibile è che non si riesce a risalire all'agenzia che è riuscita a convincerla ad accettare e firmare il contratto! Secondo me tutti negano, ma tra loro c'è qualcuno che mente e non vuole farsi carico di responsabilità.»
Mentre spiega, Wooyoung sta stirando il mio bucato e sebbene io non glielo abbia chiesto e abbia cercato anche di farlo desistere, lui mi ha detto categorico che non avrebbe accettato una mia sola replica contraria e che stirare o dedicarsi alle faccende di casa lo aiutava ad alleviare lo stress. Mai sentita una cosa del genere, ma sarebbe sicuramente la gioia di molte casalinghe disperate. D'altronde, chi sono io per rifiutare?
«Per quale recondito motivo dovrebbero tenerlo nascosto? Non è semmai un vanto dire di essersi aggiudicati un cliente?!» Chiedo mentre pulisco le lenti appannate dei miei occhiali da vista.
Wooyoung scuote il capo e distende una mia camicia sulla tavola da stiro: «Nah, hai idea della reputazione che ha acquisito quell'appartamento negli anni? Tu non ti eri ancora trasferito qui e già circolavano voci strane su di esso. Pare ci abbiano trovato un cadavere molto, molto, molto tempo fa, forse una ragazza o una donna, questo non lo so, comunque non era morta per cause naturali.»
Trasecolo ed una scarica di brividi mi attraversa tutto il corpo: «Cosa?! Non se sapevo nulla! Perché non me lo hai mai detto?!»
«Ma sì che te l'ho detto!»
Ci scambiamo sguardi eloquenti e dalla mia espressione si capisce bene che cosa io stia pensando.
«Okay, forse non te l'ho specificato bene quando ti ho parlato della maledizione, ma questo non cambia nulla. La cosa strana è che c'è sempre stato qualcosa che non faceva andare a buon fine la trattativa e in maniera improvvisa, chi subito si era detto disposto a venirci ad abitare, poi cambiava idea, non si sa come e non si sa il perché.»
