29. 🌘 Luna Calante

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Fin da tempo immemore, ci hanno insegnato che Luce e Buio sono destinati a coesistere

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Fin da tempo immemore, ci hanno insegnato che Luce e Buio sono destinati a coesistere. Essi agiscono in contrapposizione, segnano un confine netto fra bianco e nero. Il primo colore viene considerato simbolo di pace, purezza, onestà e rettitudine; il secondo al contrario è spesso associato a cose spregevoli come peccato, malvagità, corruzione e menzogna. Angeli e Demoni. Dio e Lucifero. Due poli opposti. Due antipodi, basati sul presupposto di non mescolarsi, entrambi perfetti nella loro intrinseca omogeneità.

Si suppone che, fin quando questo confine permane, l'equilibrio tra Bene e Male non venga alterato; in questo modo viene garantita la possibilità di distinguere più facilmente le due forze.

Ma è quando quello status quo viene compromesso che iniziano i problemi e se Bene e Male si mescolano, non sempre si è in grado di distinguerli, talvolta risulta addirittura impossibile giudicare dove finisce uno e comincia l'altro.

Noi siamo l'esempio calzante di quel miscuglio indefinibile. L'essere umano possiede in sé quella scala di grigi che così tante volte fa dubitare o peggio, impedisce di capire fino a che punto ci si possa fidare di una persona.
L'animo umano è estremamente complesso e valutarlo lo è anche di più.
E la psicologia in particolare mi ha mostrato come spesso sia proprio dentro di noi che si crea il conflitto tra Bene e Male e siamo noi stessi a decidere quale far prevalere tra le due forze.
Noi terrestri siamo la rappresentazione della violazione di quella regola suprema che prevede la divisione tra Luce e Oscurità.

Contravvenire a questo divieto e in particolare scegliere il lato oscuro significa andare incontro a pene molto severe.

Mai come da quando ho conosciuto Andromeda, tutto questo mi è parso così chiaro.

Chiaro e lampante come lo spettacolo di cui sono testimone in questo preciso istante: all'improvviso si ode un fischio provenire da lontano, seguito da un'enorme cometa di luce che si abbatte al suolo, proprio tra me e l'anima nera, che già si pregustava il banchetto che avrebbe fatto con la mia di anima. L'impatto non produce onde d'urto, ma solo un tonfo roboante, che annulla la percezione d'ogni altro suono. Non si verificano esplosioni, bensì viene a formarsi immediatamente una cupola luminosa che si estende sempre più, fino a diventare gigantesca ed accecante, travolgendo l'oscurità e tutto ciò che incontra sul suo cammino.

Il primo istinto è quello di rannicchiarmi e serrare gli occhi, nell'errata convinzione di non avere via di scampo e che tutto si sbriciolerà o dissolverà indistintamente, ma devo ben presto ricredermi. Non vengo spazzato via, né minimamente ferito da quella esplosione di luce.

Il silenzio schiacciante m'invade le orecchie e la stasi assoluta mi circonda. Tutto è fermo, tutto è silente. Quando riapro gli occhi, non è poco lo shock che provo nei confronti di ciò che vedo e sento.
Andromeda è in sospensione sopra di me, mi sovrasta con fare protettivo, immersa nella luce che lei stessa produce dal cuore che ha nel petto, i suoi smeraldi verdi e pieni di stelle si spalancano nei miei ancora increduli di vederla in vita.
Le sue labbra non si schiudono, rimangono ferme in un sorriso dolcissimo, ma riconosco la sua voce angelica diffondersi in un'eco paradisiaca ed intonare la melodia a me tanto cara e familiare.

La Ragazza delle Falene (Junho)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora