3. 🦋 Endromis versicolora

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«Senta, io non so come dirglielo, ma il suo scaldabagno non ha niente che non va

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«Senta, io non so come dirglielo, ma il suo scaldabagno non ha niente che non va. Funziona benissimo, vede?» L'elettricista lo accende e lo spegne per l'ennesima volta, credendo probabilmente che io sia duro di comprendonio.

È da più di mezz'ora che esaminiamo quel marchingegno da cima a fondo, smontato pezzo dopo pezzo, pulito i filtri, controllato la resistenza, ma nulla ha portato ad un risultato soddisfacente. La soluzione all'arcano non si trova.

«Non ci crederà ma ho capito. Il problema però rimane: come mai si è spento improvvisamente ieri pomeriggio? Io non l'ho neanche sfiorato. Un attimo prima era acceso e l'attimo dopo completamente morto. E così è rimasto per diverso tempo.»

L'elettricista scuote il capo e alza le spalle: «Ma sarà stato un calo di tensione! In fondo questo affare consuma parecchio, è un modello di vecchia concezione, non può pretendere che abbia le stesse prestazioni di un apparecchio nuovo!»

Allargo le braccia cominciando ad innervosirmi: «Di quali prestazioni parla?! Non mi interessa se parla o si comanda tramite smartphone, io voglio solo che riscaldi il bagno, tutto qui! Quello per cui è nato! Non mi sembra di chiedere molto!»

Inoltre sono piuttosto sicuro che ieri non ci sia stato alcun calo di tensione. Non è saltata la luce e tantomeno ha dato segni di instabilità.

«Beh, non so che altro dirle, Dottor Lee. Ho fatto tutto quello che era in mio potere. Forse ora, coi pezzi ripuliti continuerà a funzionare. Speriamo bene» conclude riponendo i suoi attrezzi nella cassetta per poi richiuderla dopo un paio di tentativi andati male.

«Speriamo bene?!» Ripeto incredulo.

«Sì. Speriamo bene. La speranza è sempre l'ultima a morire» dice con aria di sufficienza uscendo dal bagno, seguito da me.

Un approccio molto poco empirico, direi. Alquanto strano per un elettricista, ma a questo punto non c'è rimasto granché da fare, me ne rendo conto. O cambio scaldabagno o cambio elettricista. Nel dubbio potrei cambiare entrambi.

«Bene, Dottore, sono ottantacinque dollari in totale. Come vuole pagare?» Chiede dopo essersi dedicato alla compilazione della fattura sul ripiano della mia minuscola cucina.

«Come voglio pagare? Con la speranza, di quella ne ho da vendere.»

Il tecnico di mezz'età scoppia in una sonora risata, che risulta un tantino forzata a dire il vero, ma che viene stroncata ben presto dalla mia espressione rimasta seria e dal mio scettico sopracciglio sinistro alzato.

«Lei è molto spiritoso, gliel'ha mai detto nessuno, Dottor Lee?»

«E non ha visto il mio conto in banca, quello la farebbe sganasciare dalle risate, glielo assicuro!» Proseguo sarcastico.

Lui rimane un po' interdetto e si schiarisce la voce senza sapere bene cosa dire: «Ehm... beh, questo è quanto. Contanti?»

Sospiro e gli rivolgo un'occhiataccia: «Carta» dico tirandola fuori dal portafoglio laconicamente vuoto.

La Ragazza delle Falene (Junho)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora