10. Tentato omicidio

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Oggi possono accadere i miracoli! Sono riuscita a prendere posto in autobus, ed è anche dove parte la corrente di caldo, è vero che ci sono ventidue gradi, ma io sono abituata a temperature ben più elevate, perciò si, ho freddo.

Adoro il sole in queste mattine, letteralmente arancione da un senso di calore e non me lo spiegare bene. In ogni caso lo utilizzo come distrazione per non pensare alle due interrogazioni che mi attendono domani, una c'è l'ho sicuramente, l'altra è probabile.

A parte che, nonostante sia andata a letto presto abbia sonno.
Per questo mentre messaggio con le mie sorelline, qualche posto più avanti di me in bus, e mentre tengo il posto vicino a me libero per Joseph, sento che i miei occhi potrebbero chiudersi a momenti, o sono sul punto di farlo.
Oggi devo farle da babysitter, sono in punizione e non possono uscire, e nostra cugina mi ha incaricato di tenerle sott'occhio, e sicuramente chiederò a Jospeh di tenermi compagnia, la mia salute mentale potrà essere compromessa a causa loro.

Mentre facciamo matematica è in corso uno scambio di bigliettini a livello internazionale agonistico, quando l'oggetto di tanta fama arriva ai miei piedi lo leggo di nascosto: 'Festa in discoteca di scuola?" Appena lo leggo sorrido ma mi rimprovero subito dopo, devo fare la babysitter, ma nessuno ha detto che non posso portare Lilly e Olga insieme a me, giusto?
Passo il biglietto a Natan che è seduto davanti a me, perciò gli tiro il cappuccio della felpa per avere la sua attenzione mentre la professoressa è distratta a far funzionare 'l'aggeggio infernale' che altro non è il computer.
"Stai cercando di uccidermi?!" Sibila il mio amico girandosi di scatto mentre si allontana da me con faccia sofferente.
"In questo momento saresti già morto se avrei voluto ucciderti - alzo gli occhi al cielo - ti ho chiamato per questo - gli passo il biglietto - oggi ci andiamo senza scuse." Affermo decisa.

A pausa pranzo parlo della festa a Joseph e lui anche se all'inizio era contrario della mia idea sul portare alla festa le mie sorelle che dovrebbero essere 'in punizione' alla fine, costretto dalla mia insistenza, cede e mi aiuterà per coprire questa sottospecie di ribellione adolescenziale.

La sera abbiamo lasciato un telefono in chiamata sul telefono mio, e di mia sorella così da sentire se arrivano i nostri cugini e ci chiedono qualcosa dalla porta della nostra camera.

Olga indossa un abito arancione a pois neri a collo alto arricciato. I capelli biondi legati ad una crocchia, stivali neri e una borsetta a mano color cipria.

Lilian ha deciso di indossare una camicetta bianca a stampo floreale azzurro/blu con una gonna plissettata azzurra. Scarpe col tacco aperte beige e borsa a tracolla bianca.

Io sono l'emblema del vestirsi casual, infatti indosso un top nero, jeans neri con cintura anch'essa nera e una giacca verde militare con la zip.

Natan ha dei jeans semplici con una maglietta bianca e sneakers semplici.

Joseph, il mio fidanzato ha indossato una camicia bianca e sopra un maglioncino blu nano, che sappiamo tirerà su le maniche o che si toglierà a motivo dei ventitré gradi.
Jeans neri macthati con me giustamente, e mocassini neri.

Detto questo io e i miei amici ci avviamo a questa festa.

* Pov. ??? *

Ignoro la vibrazione insistente del mio cellulare, ho cose più importanti da fare al momento.
Non avrei voluto arrivare fino a questo punto, ma quando ignori le regole l'unica cosa che puoi aspettarti sono le conseguenze delle tue scelte.

Sapevo di dovermi aspettare un nemico, non sa stare al suo posto.
Individuo la mia vittima, per poi seguirla fino ai piani superiori, dopodiché la imprigiona in una delle camere da letto.

Questa sembra confusa e molto incredula nel vedere chi ha davanti, e come biasimarla.
"Mi dispiace ma d'ora in poi tutti ti consideranno morto, te l'avevo detto di non interferire, ma tu ovviamente non ascolti mai." Tiro fuori la pistola.
"Fratello... è difficile andare avanti, ma perchè vuoi darla vinta alla parte peggiore di te?" Mi chiede la vittima con voce sofferente, io non riesco a mantenere lo sguardo e giro la testa dall'altra parte.
"Mi hai salvato la vita... ma è difficile riemergere dal buio e tu stai cercando di portarmi via il mio sole..." Commento imbarazzato ma al tempo stesso risoluto.
"Non lo sai che da tempo il tuo sole sta peggio ogni giorno che passa?" Mi chiede di nuovo.
"E questo è solo colpa tua e del tuo modo di fare menefreghista e aspro."
"Lo sai anche tu che non sono così." Alza la voce con tono minaccioso la vittima.
"Presto non avrà più importanza amico..."
"Pensavo ci si potesse fidare di te, ora? Sei marcio dentro." Sparo un colpo quando finisce questa frase, appena dopo.
Guardo il suo sangue fluire, nonostante questo sembra si stia prendendo gioco di me anche da incosciente.
"Impara a salvarti da solo, è la prima regola." Commento al cadavere dopo non sentire più il suo battito sul polso.
Lo metto dentro un sacco per cadaveri e lo sposto in un angolo della stanza sperando sia abbastanza nascosto alla vista.

Passano due ore dove cerco di eliminare le prove e sono ancora dentro quella stanza, troppo rischioso cavolo! Dovevo già essere a divertirmi fuori questa camera secondo i miei piani.

Qualcuno apre la porta d'improvviso.
"Taby, cosa vuoi trovare nelle stanze private? Sicuramente Jospeh sarà in bagno."
"Oh stai zitto Natan e non rompere." Commenta la ragazza avvicinandosi all'angolo in cui ho lasciato il cadavere, in quanto a me sono nascosto sotto il letto.
"Cos'è questo sacco? Ha una forma strana." Dice la mora mentre apre il sacco, oh no! Tabitha lancia un urlo.
"Natan, presto chiama l'ambulanza! - passa qualche secondo che controlla il battito, io assumo un'espressione compiaciuta per aver portato a termine il mio compito - Natan, muoviti sta ancora respirando! Arthur è vivo!" Il mio sorriso si spegne istantaneamente.



Destined Love - va a finire che mi piaciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora