13. Pigiama party

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Oddio,sono a scuola mentre sto ascoltando una bellissima quanto odiosa lezione di matematica.
Nel frattempo io sto con il telefono, giustamente essendo che sto letteralmente dormendo seduta, intanto Natan sta parlando con Jospeh qualche banco più avanti, e mi meraviglio di come la prof non gli abbia già dato una testata perché si sente praticamente solo lui.
Dall'altra parte Arthur sta scrivendo sul quaderno appunti, però qualche volta noto guardarmi.
Reprimo con tanta fatica quella di abbassare la testa sul banco e dormire letteralmente, ma quanto parla questa?

Il pomeriggio lo passo a sentire Joseph suonare la chitarra sulle note di The Days di Avicii, è bravissimo ma troppe volte, sotto il mio punto di vista, che il mio occhio cade sempre involontariamente su quello che sta facendo Arthur, sta prendendo a calci il sacco da boxe.
"Sta cercando di imparare il karate" mi spiega Joseph, non mi ero nemmeno accorta che avesse smetto di suonare.
"Si beh, non che mi interessi più di tanto."
Joseph mi guarda come chi non ci crederà mai.

Joseph ha invitato anche Natan la sera, con la geniale idea di organizzare un pigiama party visto che i signori Burrows non sono in casa.
Indovinate cosa facciamo di bello? Guardare la partita tra Crystal Palace e Liverpool, molto interessante vero?
Proprio per questo motivo decido di impegnarmi nel mangiare il salame al mascarpone e cacao in cucina.

Dopo pochi minuti arriva Arthur.
"Buono il dolce?" Mi chiede.
"Certo... bella la partita?" Chiedo.
"Diciamo che preferisco la compagnia di una certa Tabitha Thompson."
"Mi dispiace ma non la conosco, non posso aiutarti."
"Ti prendi gioco di me, perchè sai che mi hai in pugno?" Mi chiede Arthur d'un tratto serio in volto.
"Sappiamo entrambi che la tua è solo una cotta passeggera, sei tu quello che si prende gioco di me."
"Se per te cotta passeggera vuol dire provare gelosia quando ti vedo con Joseph, cercare di essere il preferito di Olga e Lilian, seguirti fino alla fermata del bus ogni mattina con la paura che possa accaderti qualcosa, allora si è quello. Ma tu mi hai letteralmente travolto e eliminato tutto quello che credevo importasse, da quando ho quindici anni."
"Sei così ossessionato da me!" Sbotto frustata.
"Io? Ossessionato da te? Si, si lo sono" commenta lui guardandomi dritto negli occhi.

Verso le tre di notte ci addormentiamo tutti in soggiorno su un pavimento fatto di cuscini, materassi e coperte.

Non so come all'una di pomeriggio mi sveglio con la testa sul petto di Arthur e lui che mi stringe il busto.

Destined Love - va a finire che mi piaciDove le storie prendono vita. Scoprilo ora