Joseph
Sono a pranzo con i miei parenti... manca solo una persona... mio nonno paterno, stanotte alle due è morto.
Ci siamo svegliati alle due con questa notizia, a causa di mio padre che ci ha svegliato, già ieri sera mio nonno è andato in ospedale per una serie di problematiche, aveva anche l'ossigeno, in breve io e mio cugino avremo dormito si e no un'ora.
Mio papà piangeva a dirotto, Arthur non riusciva a realizzare ed io mi sentivo chiuso in una bolla, solo dopo... quando ho postato sui social la notizia ho finalmente realizzato quanto accaduto.Tabitha mi ha dimostrato quanto ci tiene a me, mi è stata accanto sempre, di recente ero preoccupato che mi volesse lasciare per mio cugino, ma ora sono più tranquillo.
Ritornando al pranzo... Arthur sta litigando aspramente con nostra cugina Elisabeth.
"Falsa! Dillo che non te ne è mai importato nulla dle nonno!" Le sta urlando contro mentre lei inizia a piangere.
"Possiamo cercare di non litigare per oggi?" Cerca di calmare la situazione mia mamma.
"Il fatto che ti senti solo questo non ti permette di comportarti da ingrato, sopratutto in questo momento così triste! Che c'è la fidanzatina non ti ha scritto?" È tutto inutile ok, anche mia cugina ventunenne è diventata acida, ma lo sguardo di Arthur mi raggela il sangue nelle vene, ha la stessa espressione di suo padre, inquietante da far paura.
"Si, hai perfettamente ragione, mi sento solo, il nonno era l'unica persona qua dentro che mi ha cresciuto più di tutti!" Sbraita in risposta.
"Arthur, cerca di calmarti dai" gli sussurro, ma lui al contrario, si alza e se ne va sbattendo violentemente la porta.
Io mi alzo e gli corro dietro richiamandolo.Arthur è altamente suscettibile, gli partono i cinque minuti ogni due per tre, ma non gliene faccio una colpa quello che ha detto sul nonno è vero, lui è l'unico con cui ha passato più tempo.
Forse è grazie a lui se mio cugino è ancora un po' umano e non è diventato come suo padre, senza un cuore.
Arthur fin da piccolo quando si trattava del nonno reagiva sempre in modo più intenso, con più forza: la paura, l'affetto.Quando entro in camera sua, con molta cautela mi siedo di fianco a lui sul letto, ed esattamente come lui guardo il soffitto sdraiato.
"Sembrava di essere a pranzo con un assasino... prima" gli faccio notare.
"Io ed Elisabeth non siamo mai stati in buoni rapporti" commenta.
"Solo perchè all'età di quattordici anni vi siete presi a manate e calci a motivo del fatto che Elisabeth andava in bici e ti passava davanti bloccandoti la strada mentre giocavi a pallone"
"Eh! Vedi te se questo non è un motivo più che valido!"
"Aveva solo nove anni Arthur" gli faccio notare.
"E io quattordici, bravo! La matematica la sai!" ed io alzo gli occhi al cielo dalla sua risposta, caro cugino insegno scienze, vedi un po' te!
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Destined Love - va a finire che mi piaci
ChickLitLa vita, non è nulla di certo. Sopratutto se a sette anni un uragano uccide tua madre e per colpa della droga, successivamente uccidono tu padre a soli otto anni. Ed è allora che per me, Tabitha Thompson la vita va a rotoli, si perché sono stata obb...