Un'altra giornata era giunta al termine e Ryan appoggiato ad un muro proprio fuori il distretto con le gambe accavallate strette nel blu jeans, si stava accendendo una sigaretta. Mentre aspirava tirò in su la zip della sua giacca di pelle, l'agente Rosalez in borghese, oltrepassò la porta d'ingresso in uscita, Ryan vedendola chinò il capo e i capelli oro gli caddero davanti agli occhi, la donna aveva capito che il collega preferiva non essere avvicinato quindi, si limitò a parlare da lontano, dopo aver aggiunto la sua auto che era parcheggiata dall'altra parte della banchina.
- Non so che ti è preso oggi. – disse aprendo lo sportello anteriore e lanciando la borsa sul sedile. – ma qualsiasi cosa sia fattela passare. Siamo una squadra e voglio portare al termine questo caso proprio quanto te.
Ryan fece un altro tiro, dalla sua bocca ne uscì una nube di fumo e Ramona sospirò.
- Vuoi cenare da me? Stasera Guacamole e tortillas. Becca ne sarebbe felice, sai che mia figlia ha un debole per te.
Ryan sorrise, Ramona era l'unica amica che possedeva, l'unica che non si era mai portato a letto. Aveva conosciuto le sue due figlie ed il marito, a differenza delle due piccole pesti che stravedevano per lui, Diego, non sembrava apprezzare la sua presenza anzi, gli lanciava sempre occhiatacce oblique. Spense il mozzicone sotto la suola dell'anfibio. Si portò i capelli all'indietro e guardò la collega.
- Un altra volta.
- Kat? – domandò lei ma, quado vide la fronte di lui raggrinzita non poté fare a meno di sorridere. Ah Ryan, si era già stufato delle bella coroner ed era passato a carne fresca? Beh, la carne di Alex era fresca, molto fresca, ma questo Ramona, non poteva saperlo... - Ok. Non sai che ti perdi. – lo salutò con la mano e sparì all'intero della sua vettura.
Poco dopo, Ryan raggiunse il suo loft trovando Alex seduto sul divano. Quei grandi occhi ghiaccio lo puntarono mente gli angoli della bocca gli si alzavano. L'agente si stiracchiò, stava lavorando duramente negli ultimi giorni e spesso dimenticava anche di metter qualcosa nello stomaco. Appesa la giacca, si diresse verso il frigo. La desolazione totale, imprecò sottovoce. Magari per lui il cibo era un optional, ma per Alex di certo no. Ryan afferrò il cellulare ed ordinò una pizza, odiava il cibo "massiccio", tutto ciò che era: oleoso, fritto o zuccherato, non faceva per lui. Notò che Alex se ne era rimasto in silenzio, la cosa poteva essere appagante ma se aveva capito una cosa del ragazzo, non era uno discreto. Quindi si stava trattenendo, portò gli occhi al cielo prima di parlare.
- Che c'è? Fai rumore anche stando in silenzio.
Alex si alzò dal divano e fece qualche passo in avanti fino a raggiungere l'isola della cucina, si appoggiò sui gomiti e restò a guardare Ryan con le mani strette a pugno appoggiate sui lati del viso.
- Quindi? – lo incalzò Morris.
- Ti sono mancato? – gli chiese il giovane, Ryan inarcò un sopracciglio.
- Perché mai mi saresti dovuto mancare?
- Lo so che non ne vuoi parlare. Ti ho inquadrato sai... Ma è stato bello.
- Di che stai parlando?
- Di quella cosa. – gli fece l'occhiolino.
- Ho ordinato la tua cena. – tagliò corto Ryan cambiando discorso. – avrai fame. Prima però, noi due dobbiamo fare quattro chiacchiere.
Alex fece una smorfia e, roteando su se stesso, si andò a gettare sul divano a peso morto. Ryan lo seguì subito dopo andando a sedersi sulla poltrona di fronte. Il ragazzo si sistemò meglio il cuscino sotto la testa e alzò le lunghe gambe sdraiandosi supino.
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Run to another life
Mystery / ThrillerRyan Morris è un agente di polizia bello da togliere il fiato, lui non crede nell'amore, è convinto che sia solo un invenzione per i creduloni, tutti prima o poi resteranno segnati indelebilmente dal suo passaggio. Ecco perché frequenta bar notturni...