Fuori casa Rosalez/Lopez Eddie, a bordo della sua Clementina, se ne era rimasto fermo in auto a fissare il vuoto dinnanzi a lui con le ginocchia tremanti ed i dubbio a tormentarlo. Alex dalla finestra della sua stanza notò subito la sua presenza, afferrata la giacca gli andò incontro scendendo la scale quattro a quattro. L'agente di polizia, sobbalzò così tanto che batté la testa sul tettuccio del veicolo quando il giovane lo chiamò, Alex fece una smorfia di dolore per compassione, come se quella botta, l'avesse ricevuta anche lui. Aprì lo sportello e si accomodò al suo fianco:
- Scusami – gli disse dispiaciuto mentre Ed si portava una mano alla testa là dove aveva sbattuto tastandosela. Doveva essere di gomma se ancora oggi non si era rotto niente. – stai bene? – domandò Alex notando il suo aspetto stanco.
- Non ne sono poi così sicuro. Andiamo dentro, devo parlare con Mona. E' giusto il momento che anche lei sappia. – afferrò il suo portatile dal sedile del passeggero.
- Ryan sta bene? – si premurò a chiedergli allora Alex. – La grande mano di Ed gli strinse una spalla.
- Andiamo.
La casa all'interno era calda e profumata, le risate delle piccole riecheggiavano tra le mura. Ed avanzò seguito a ruota da Alex. In sala trovò le bambine sedute sul grande tappeto intente a sistemare la casa delle bambole, Diego invece se ne stava spaparanzato sul divano con il plaid sulle gambe a guardare una partita di basketball in tv. Mona invece, era dietro al bancone della cucina alcuni metri più in là. Quando vide il collega si fermò un istante arrestando il suo fare. Conosceva Eddie come le sue tasche e quel viso rotondo, era segnato dalla preoccupazione, quegli occhietti piccoli sempre gioiosi, celavano un tsunami di emozioni. La donna afferrò così un canovaccio da cucina dal piano e si ripulì frettolosamente le mani sporche di farina. Eddie si accomodò sulla poltrona in sala e questo le confermò, che la faccenda era seria. Chiese al marito di portare le piccole al piano superiore ed intrattenerle, Diego spense la tv ed obbedì consapevole di quanto il lavoro della moglie, potesse rivelarsi duro. Dopo essersi assicurato che Becca ed Emma, fossero salite al piano superiore, prese Alex per le spalle, il giovane si mosse allontanandosi da quella presa, era davvero stanco di vedersi trattare come un bambino, aveva capito che qualcosa non andava e voleva sapere, esigeva sapere. Che lo volessero o meno, Ryan era diveltata una parte indelebile e imprescindibile, non potevano estrometterlo. Dapprima oppose resistenza, ma infine capì che contro la fermezza di Diego, c'era davvero poco che lui potesse fare. Salì le scale svogliato, come se le gambe gli pesassero trecento chili, allungò l'orecchio ma Eddie e Mona erano muti. Si chiuse in camera sua sbattendo la porta. Diego mosse la tesa da un lato e dall'altro, gli adolescenti erano davvero imprevedibili.
Al piano sottostante, i due colleghi, erano rimasti a guardarsi. Mona non sapeva cosa dire avendo paura che, qualsiasi cosa fosse uscita dalle sue labbra, sarebbe stata sbagliata. Si accomodò sul divano sedendosi proprio sull'orlo e strinse le mani l'una con l'altra mentre un nodo gli opprimeva la gola. Il viso di Eddie si chinò appena verso il basso e, la sua immensa stazza, si mosse convulsa in preda ai singhiozzi. Pianse come un bambino mentre quel mostro del passato, era tornato a graffiare nella sua memoria. Ramona si chinò sulle ginocchia e gli fu subito accanto, allungò una mano sulla sua coscia ed Eddie la prese stringendola con la sua.
- Ti prego Signore mio. – disse ad alta voce la donna – fa che sia vivo.
Avevano tutti paura per lui, Gavril non aveva la minima idea di quante persone lo amassero. Non poteva neppure immaginarselo eppure, chiunque lo aveva conosciuto lo aveva ammirato, non per la sua bellezza, quella potevano vederla tutti, lo ammiravano per l'uomo tenace che era. Eddie si ripulì il viso in modo goffo, proprio come un bambinone. Tritando su col naso, si mise il portatile sulle gambe non potendo più rimandare l'inevitabile.
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Run to another life
Mystery / ThrillerRyan Morris è un agente di polizia bello da togliere il fiato, lui non crede nell'amore, è convinto che sia solo un invenzione per i creduloni, tutti prima o poi resteranno segnati indelebilmente dal suo passaggio. Ecco perché frequenta bar notturni...