Quaranta, cinquanta, sessanta, Ryan non teneva conto dei sollevamenti che faceva in palestra, iniziava e non si sapeva quando avrebbe finito. Chiunque faceva massimo due ore di allenamento, lui no, lui pareva appiccicato con il mastice su ogni singolo attrezzo. La canotta grigia intrinseca di sudore, gli si incollò al petto mentre correva come un ossesso sul tapirulan, con gli occhi sempre in agguato, guardava tutti i presenti, di fronte a lui a fare pesistica, vi era un ragazzo moro davvero ben... dotato, Ryan si accorse che quest'ultimo gli sorrise ed era quasi certo di aver visto ad un certo punto, la sua lingua venir fuori in modo sensuale. Continuò i suoi passi non curandosi di ciò che gli stava intorno, quando quella voce lo chiamò, sbarrò gli occhi di colpo e si fece ritto sulla schiena rischiando quasi di cadere e spaccarsi il collo, fece un salto aggraziato e scese lateralmente dal tapirulan ancora acceso. Afferrò la sua asciugamano e si ripulì il viso sudato. Avrebbe voluto tenere quel tessuto per sempre davanti ai suoi occhi, almeno si sarebbe risparmiato l'orribile visione di Jacob Ward in pantaloncini corti e canotta arancio fluo. Era quasi certo di aver rimandato indietro un coniato di vomito, con suo enorme rammarico, dovette riposare l'asciugamano.
- Ehi Sherlock. – fece Jacob sorridendo, gli stava davvero... sorridendo? Scosse il capo volendo cancellare quell'immagine. – Anche tu qui, non sapevo frequentassi questa palestra.
Ryan bevve il suo energizzante e dopo averlo chiuso rispose:
- Tutti vengono qui per una sveltina Jacob. – gli pronunciò alle spalle dirigendosi verso gli spogliatoi. Ward restò di sasso, si mosse come a rallentatore, che cosa aveva appena detto? Restò immobile a bocca aperta.
Negli spogliatori Ryan iniziò a denudarsi quando, il "ragazzo dei pesi" entrò, gli rivolse un sorriso sornione mentre si spogliava, lasciandosi vedere il fondoschiena nudo si diresse verso il bagno turco. La porta dello spogliatoio si aprì nuovamente e ne entrò Jacob bianco in faccia, Ryan fece mezzo sorrisetto.
- Ward, non dirmi che hai già finito di allenarti. – pronunciò con tono di scherno.
Ward restò muto a fissare quasi sbavando i suoi addominali. Vedendolo nudo, capì perché quelle quattro galline a lavoro si strappavano i capelli per averne anche solo un pezzettino.
- Tu sei... - provò a chiedergli con scarsi risultati.
- Perché non vai nel bagno turco? – gli propose Ryan – potresti trovare una piacevole sorpresa. – gli fece l'occhiolino e prese le sue cose, dopo essersi vestito, uscì dallo spogliatoio lasciando il collega con più interrogativi di prima. Lui si guardò le mani e poi puntò in direzione del bagno turco, provò ad allungare il collo per sbirciare al suo interno ma, era troppo lontano quindi, per una volta, ascoltò Ryan, si tolse i vestiti e si legò l'asciugamano in vita, entrato nel bagno turco, nonostante il vapore ed i profumi inebrianti, Jacob potette vedere chiaramente la figura di un bellissimo ragazzo completamente nudo che se ne stava seduto sui gradini ad occhi chiusi, sembrava aspettare qualcuno ed era certo che quel qualcuno aveva qualche anno in meno, parecchi muscoli in più e un voce che ti faceva accapponare la pelle. Titubante si avvicinò, il ragazzo aprì gli occhi scuri come la pece e allungò una mano verso di lui, Jacob sorpreso l'afferrò.
Oltrepassata l'uscita della palestra, Ryan trovò Eddie ad appettarlo appoggiato con la schiena contro la sua auto, spalancò le braccia guardandolo:
- Che cazzo Ed...
- Sali in macchina dobbiamo parlare. – disse l'omone dai capelli carota.
Ryan corrugò la fronte e sistemandosi il borsone sulla spalla, raggiunse la vettura. Era una vecchia Fiat bianca degli anni novanta che Eddie si ostinava a sistemare ogni volta. Aprì lo sportello posteriore e lanciò il borsone, poi si accomodò sul sedile del passeggero. Messa la cintura fece un espressione di disgusto vedendo il pattume che era quell'auto. Buste di patatine finite, scatole di douts accatastati e cartacce ovunque.
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Run to another life
Gizem / GerilimRyan Morris è un agente di polizia bello da togliere il fiato, lui non crede nell'amore, è convinto che sia solo un invenzione per i creduloni, tutti prima o poi resteranno segnati indelebilmente dal suo passaggio. Ecco perché frequenta bar notturni...