45 Fidati dell'amore

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Di Alex ancora nessuna traccia.

Eddie aveva chiamato Ramona ed anche Jacob, ma nessuno dei due era riuscito a trovarlo nonostante le ronde effettuate durante la sera. L'omone si convinse che il ragazzo stava bene e che fosse al sicuro da qualche parte ma Gavril, non credeva possibile quell'eventualità. Non con Harris che gli dava la caccia. Non con lui che aveva ucciso uno dei suoi e che gli era entrato in casa sfidandolo. Si maledisse. Maledisse il suo impeto, maledisse il suo non pensare neppure per un momento alle conseguenze. Alex poteva essere in pericolo e, se gli fosse successo qualcosa, la colpa, sarebbe stata soltanto la sua. Si addormentò sfinito spaparanzato in mutande a pancia in giù sul grande materasso in camera da letto. Ripensò a quella "visione" avuta ore prima quando, aveva visto Alex seduto sulle scale del loft, persino il suo cervello lo stava tradendo, Alex non era mai tornato eppure lui lo aveva visto, avrebbe giurato di averlo visto... Pareva così fottutamente reale.

A risvegliarlo il mattino seguente, fu la voce di Eddie che tuonava. Aprì gli occhi ed il sole che stava sorgendo, si riflesse nelle sue iridi. Si tirò su un poco intontito dal sonno.

- E' meravigliosa Mona! - diceva Ed stringendo il pugno a mezz'aria. Gavril lo raggiunse in sala sbadigliando, come se non morisse dalla curiosità di sapere quale notizia fosse talmente meravigliosa da far urlare l'amico a quel modo alle prime luci dell'alba. Aprì il frigo e si versò un bicchiere di succo d'arancia mentre Eddie parlava ancora al telefono. Quando riagganciò, lo stava puntando con occhi pieni di gioia. Lui burbero come sempre, alzò le spalle.

- Che cazzo hai da guardare? - Eddie gli andrò vicino e con un braccio, lo abbracciò goffamente per le spalle. Gavril si scosse sottraendosi a quel gesto affettuoso. - Porca troia Eddie. – lo ammonì - Non di prima mattina.

- Lo hanno trovato! - Bastò solo quella frase magica per far sì che i suoi muscoli si rilassassero. - sta bene, è solo un poco provato. Era nel bagno di un locale, ha bevuto un po'... - lo informò l'amico, poi aggiunse: - Ti va di vederlo? - bonariamente voleva fargli fare pace. Gavril aggrottò la fronte guardandolo in malo modo. - dovresti sforzarti di farlo anche se non è nella tua natura. Ad Alex ci tieni non è così? – azzardò a chiedergli, ancora come aveva fatto tante volte in passato, ma come era già stato più volte non ricevette risposta, anzi, si voltò di spalle per bere la sua spremuta. Eddie allora sospirò. – come vuoi. Ma sappi che il tempo perso, non ce lo darà mai indietro nessuno.

Gavril lo sapeva bene. Ricordava quando, dopo la morte di Ryan, si era sentito disperato e solo. Lo avrebbe rivoluto al suo fianco ma non poteva fare niente, non poteva fare più niente. Con Alex invece era diverso, lui era vivo e vegeto e lo amava. Si chiese come fosse possibile che qualcuno sulla faccia della terra potesse provare amore nei suoi confronti. Per lui che era difettoso. Per lui che era incapace di amare. Una parte di lui voleva rivedere Alex, ma quella dannatamente cocciuta ebbe il sopravento. Si ripulì e si preparò per affrontare una lunga giornata di lavoro.

Quando arrivò al distretto, lui e Ward parlarono della villa di Harris, avevano detto al commissario di aver scavalcato la recensione nonostante il mandato poiché nessuno li aveva fatti entrare. Luci, camino e telecamere però erano accesi, chiaro segno che qualcuno si stava nascondendo. La Cooper era un bravo commissario e, sebben fosse rigida alle regole, convenne con i due agenti. Eddie gli aveva fornito tutto il materiale trovato in possesso di Harris o meglio, tutto ciò che poteva fornire mostrandole la testimonianza di padre Vlad. Allora la Cooper aveva investigato ed aveva scoperto così tante cose macabre e sinistre, da poterci scrivere un libro dell'orrore. Persino l'agente dell' FBI era corrotto, ma con lui dovevano muoversi con cautela, avrebbero dovuto avere delle prove concise prima di poterlo incastrare. Presto avrebbero arrestato Harris. Il mandato di cattura era già stato stipulato. Le labbra di Gavril si incurvarono in un sorrisetto accennato a quella notizia. Usciti dallo studio del commissario, Jacob domandò al collega:

Run to another lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora