41 "Il bacio del principe azzurro"

196 8 2
                                    


Erano trascorsi due giorni. Lenti come granelli di sabbia incastrati in una clessidra. Alex era rimasto al fianco di Gavril per tutto il tempo. Ingenuamente aveva creduto che il bacio del vero amore, lo avrebbe risvegliato da quel sonno profondo nella quale si era perso. Ma quella era solo una favola, la vita reale era diversa. Non sarebbe bastato l'amore e le premure. Gavril aveva bisogno di uno specialista. Il ragazzo si sentì incapace e debole, aveva creduto davvero di poterci riuscire a farlo alzare da quel dannato letto ed invece, non si era neppure mosso. I capelli oro sparsi sul cuscino erano visibilmente più lunghi. Neppure la barba che selvaggia dipingeva il suo viso riusciva a scalfire la sua disarmante bellezza. Alex gli accarezzò un braccio staccandosi piano da lui quando udì la voce di Eddie provenire dall'ingresso. L'agente Hill aveva iniziato a collaborare in segreto con l'agente Rosalez e Ward. I due colleghi, adesso che erano a conoscenza della verità riguardante il passato di Gavril, si erano mossi per poter smascherare ed incastrare una volta per tutte Harris e mettere la parola fine a quel maledetto incubo.

Il giovane si diresse in sala a piedi scalzi, si strofinò gli occhi puntando l'orologio a parete, segnava le sette di sera. Eddie si trovava dietro al bancone della cucina mentre Ramona e Jacob, si erano seduti sul divano che faceva da letto al loro collega ormai da tempo. Ed alzò lo sguardo su Alex mentre si versava una tazza di caffè bollente.

- Ehilà - pronunciò riempiendogli una tazza.

Mona gli afferrò una mano e la strinse con la sua come una madre premurosa.

- Còmo estàs chico? – gli chiese. Alex le fece mezzo sorriso ed alzò le grandi spalle.

- Come se mi fosse passato sopra un treno più e più volte. – rispose sedendosi su uno degli sgabelli al bancone afferrando la sua tazza.

Eddie lo informò che aveva trovato Diana, sua sorella grazie ad un localizzatore che aveva messo sull'auto di Gavril, era riuscito a risalire a quella scuola di ballo abbandonata dove la ragazza era nascosta. Gli occhi da husky del ragazzo si illuminarono di speranza a quella notizia lieta.

- Io e Jacob andremo a prenderla e la porteremo in un posto sicuro. – informò Eddie, ma lui corrugò la fronte facendo la spola con lo sguardo dal viso dell'agente Hill a quello dell'agente Ward.

- Che vorrebbe dire? – domandò loro.

- Un medico la visiterà e quando saremo certi che sta bene e le sue condizioni sono stabili, la porteremo a casa. – lo rassicurò Ramona, ma Alex pareva ancora più dubbioso di prima. – Vedi chico. Siamo stati sul posto e abbiamo visto tua sorella. E' incinta.

Alex la guardò con un espressione inebetita stampata sul viso.

- Che cosa? Ma come è potuto succedere...

- Succede quando non usi precauzioni. – eruttò Jacob sprezzante prendendosi gioco di lui.

- Lo so come funziona! – protestò il ragazzo – è che... insomma, abbiamo diciotto anni.

- Con lei c'era qualcuno. – continuò Eddie. – Elizar. Il fratellastro di Gavril. Sapevi di loro due?

Alex saltò su dallo sgabello come se una forza invisibile lo avesse spinto di colpo.

- Che ci fa lei con quello psicopatico?! – gli domandò di colpo. Aveva conosciuto Elizar Miroslav in passato, quel ragazzo con lo sguardo perso, gli aveva salvato la vita eppure, ora che sapeva cosa aveva fatto al suo Gavril, non poteva non detestarlo. Eddie alzò le braccia e tentò di tranquillizzarlo.

- Ci pensiamo noi d'accordo? Tu pensa a lui.

Alex accantonò tutte quelle informazioni appena udite e si voltò verso la camera da letto. Sospirò profondamente ed abbassò il capo sentendosi ancor più impotente.

Run to another lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora