11 Chiave

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Un anno prima...

Il rubinetto gocciolava producendo un tic continuo contro il lavabo. Al suo interno, un enorme coltello giaceva insanguinato sulla lama. Dal lato opposto, sul bancone da cucina, giaceva il corpo supino di una giovane donna completamente nudo. Mentre la nona di Beethoven si innalzava tra mura di quella cucina, qualcuno canticchiava fissando con interesse macabro quel corpo privo di vita. Bevve un sorso di vino rosso dal suo calice e sorrise. Posò il bicchiere di cristallo ed agitò le mani per aria come stesse dirigendo un orchestra invisibile. Quando la melodia crebbe, l'individuo fece un inchino, prese subito dopo la mano destra della giovane donna e ne baciò il palmo. Eccitato profanò quel corpo privo di vita, ancora ed ancora riempendo i suoi orifizi del suo piacere.

Annabelle venne privata dell'utero in modo macabro, aperta come un maiale sul banco di un macellaio. Il suo involucro di carne venne trasportato altrove solamente settimane dopo quando, il boia, ne fu stufo ed il corpo iniziò a decomporsi. Tuttavia, la bellezza di quella fanciulla era ancora visibile per questo, il suo carnefice, decise di mostrarla a tutti facendosene vanto. Dopo averla impalata per via rettale pettinò i suoi lunghi capelli con le dita e baciò la sua bocca putrida. Afferrò dei secchi dal cofano della sua auto e ne rovesciò il contenuto ai suoi piedi pittando il freddo cemento col sangue delle sue vittime.

Al Distretto

Quel mattino Ryan Morris ebbe modo di scambiare quattro chiacchiere con il suo collega ed amico Eddie Hill. Disse lui alcuni aneddoti di cui era venuto a conoscenza, emise volontariamente il fatto che, avesse trovato un giovane prostituto, se lo fosse portato a casa, e ci fosse andato a letto. Gli disse invece della fabbrica abbandonata e dei due energumeni russi. Erano andati in quel posto per una ragione e Ryan aveva finalmente scoperto quale fosse: droga. In quel luogo vi era uno scambio di LSD o altresì chiamata, droga dello stupro. Collegò immediatamente quei due ceffi alle giovani vittime, non che fossero loro i carnefici no, ma sapevano chi si celava dietro quei terribili omicidi. Doveva rintracciarli ed interrogarli, non erano mai stati così vicini alla verità e lui smaniava dalla voglia irrequieta di sapere ossessionato com'era dal caso.

Mentre era al pc sentì l'irrefrenabile impulso di indagare sul giovane Alex, lo avrebbe già dovuto fare da un pezzo eppure, si era voltato dall'alta parte mettendo di canto il suo sesto senso. Nessuna denuncia di sparizione negli archivi ma, trovò il ragazzo in una foto online su un profilo social di Laisa Harris ovvero la seconda vittima, se ne stava seduto su un divano in un angolino, dal viso ritratto di malessere Ryan capì che fosse sotto l'effetto di stupefacenti. Serrò la mascella e, grazie a quella foto, risalì all'identità del giovane: Si chiamava Alexander Taylor, suo padre era un notaio piuttosto affermato con alcune denunce sulle spalle, sua madre invece, era stata un chirurgo d'eccellenza, il poliziotto trovò il suo certificato di morte risalente solo ad alcuni mesi prima. Ryan era sicuro che Alex non ne fosse a conoscenza, o non lo avrebbe emesso. Girando sul web, si imbatté in un blog creato proprio dal ragazzo, dove scriveva tutti i soprusi subiti da parte del padre, raccontava la sua dipendenza dalla marjuana e del perché avesse iniziato a farlo. L'agente lesse più che poté soffermandosi su un post in particolare:

"Farsi del male è l'unico modo che si ha in certi momenti per andare avanti. Far uscire tutta quella rabbia e quel dolore che ci opprime il petto impedendoci di respirare.

L'autolesionismo, l'autocommiserazione sono palliativi, viviamo in un mondo meschino dove ci vogliono lobotomizzati alle loro idee, tutti uguali in piedi come soldatini. Ma io non sono uguale gli altri, io non voglio essere come tutti gli altri, a chi dovrei aspirare? A mio padre? Picchiare la donna che mi sta di fianco, la madre dei miei figli e andare in giro a seminare qualsiasi troia mi apra le gambe? E' questo a cui devo aspirare? No grazie. Io voglio essere me stesso, voglio scegliere da solo che sentiero percorrere, perdere la strada e poi ritrovarla. Non ho chiesto io di venire al mondo ma, se ci sono, lasciatemi fare quel cazzo che mi pare.".

Run to another lifeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora