Quel mattino il sole era timido. Le lunghe dita affusolate di Gavril, strette sulla tazza, erano piene di tagli e graffi. Quando la notte prima, aveva colpito Alex perdendo completamente il senno, era entrato nel bagno ed aveva preso a pugni l'immenso specchio frantumandolo completamente. Dietro quel viso d'angelo si nascondeva il più temibile dei diavoli. Oltre le mani, si era ferito anche il petto, le spalle e la fronte. Quell'animale che c'era dentro di lui gli stava logorando l'anima graffiando con i suoi artigli, scalpitava di venire fuori. Gavril non avrebbe mai voluto fare del male ad Alex, mai neppure in un incubo malsano avrebbe immaginato una cosa del genere. Quel viso a cuore e quegli occhi di cielo, erano un ancora di salvataggio per lui. Alex, pur non sapendolo, gli aveva dato nuovamente speranza, quella stessa speranza da cui lui si era ritratto. Il suo cuore beffardo, sebbene lui reprimesse con ostinazione il sentimento, gli batteva come un tamburo in petto. Lui aveva bisogno di quel ragazzo, dei suoi sorrisi meravigliosi, delle sue battutine stupide e di quel calore che solo lui sapeva dargli. Qualcosa in Gavril si era rotto inevitabilmente. Avrebbe tanto voluto cancellare gli ultimi giorni, tornare a quando lui ed Alex erano solo due prefetti estranei. A prima che Harris gli rivelasse il suo passato, ma era impossibile. Non poteva cambiare il presente. E nel presente Alex sapeva. Nel presente lui aveva messo le mani in gola alla sua unica speranza e l'aveva sbattuta noncurante contro il bancone della cucina. Dopo essersi procurato numerose ferite ed aver distrutto gran parte del loft, aveva immediatamente contattato Eddie. Preso com'era dall'ira, aveva realizzato solamente dopo che Alex era uscito da solo nel cuore della notte. Non c'era nessuno sotto ad aspettarlo. Si maledisse sentendosi terribilmente stupido. Aveva bisogno di lui, si era abituato alla sua presenza in quei giorni, al suo respiro regolare contro la schiena quando erano sdraiati a letto. Aveva provato a fare la cosa giusta, ad essere "normale" per una volta, ma Alex non aveva mantenuto la parola data. Come poteva fidarsi di lui se non riusciva neppure a mantenere una stupida promessa? Gavril aveva bisogno di certezze e non di parole al vento.
Eddie aveva guidato per tutta la notte in cerca del ragazzo, ma di lui, non vi era alcuna traccia. Al mattino Ramona che era stata allertata, portò Diana in caserma a deporre, con la sorella di Alex mantenne il segreto, non poteva di certo dirgli cosa gli era capitato. Il ragazzo era sparito nel nulla. Nessuno lo aveva più visto ne sentito. Gavril allora agì d'istinto, indossò i panni da poliziotto ancora una volta e si diresse in centrale, se nessuno aveva trovato Alex, lo avrebbe trovato lui, non importava cosa questo volesse dire, non importava se tutti sapevano della sua identità o se lo avrebbero preso e sbattuto in galera per ciò che aveva fatto, per aver vissuto una vita che non era la sua, ciò che gli premeva al momento, era sapere che Alex stesse bene e che fosse al sicuro. In centrale restò piacevolmente sorpreso nell'accorgersi che nulla era mutato. I colleghi lo guardavano ancora con quegli sguardi misti di ammirazione ed odio. Raggiunta la sua postazione, si mise a sedere dietro la scrivania. Il commissario Cooper ci mise solo qualche minuto prima di convocarlo nel suo studio. Gavril, che ancora per tutti lì dentro era l'agente Morris, si mosse in direzione dell'ufficio del capo. Al suo interno ci trovò Jacob Ward e Diana, la sorella di Alex, così ripulita, sembrava un'altra persona. Li raggiunse richiudendo la porta alle sue spalle. Accomodatosi guardò il commissario.
- E' bello averti nuovamente con noi Ryan. – disse la Cooper non chiedendogli volutamente come si era procurato quei tagli sul viso. – Mentre stavi male a casa, molte cose sono cambiate. – lo informò. – questa ragazza era prigioniera di Harris. Ci ha detto molte cose e, grazie a queste...
- Abbiamo ottenuto un mandato! – esclamò Ward euforico. Gavril lo guardò solo per un istante.
- Esatto. – confermò la Cooper. – Tu e Ward andrete alla villa indicata dalla ragazza e cercherete quante più prove possibili. Quel malato di mente deve pagare per ciò che ha fatto.
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Run to another life
Misterio / SuspensoRyan Morris è un agente di polizia bello da togliere il fiato, lui non crede nell'amore, è convinto che sia solo un invenzione per i creduloni, tutti prima o poi resteranno segnati indelebilmente dal suo passaggio. Ecco perché frequenta bar notturni...