15- Nice to meet you, Alice

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"I wish i wee Heather"-Conan Gray

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"I wish i wee Heather"
-Conan Gray

A l i c e 🎭

Il suono della sveglia martella nei miei timpani da circa dieci minuti e le mie palpebre non hanno la minima forza di sollevarsi, come le mie gambe di uscire dal piumone caldo.

Grazie all'aiuto di non so quale forza sovrannaturale riesco ad alzarmi di scatto con uno slancio in avanti, e rimango a fissare il pavimento per qualche secondo, sopraffatta dalla confusione mentale di prima mattina.

C'è la colazione di sotto, mi ripeto, cercando di autoconvincermi a scendere di sotto.

Alla fine decido di alzarmi in ogni caso e accendo il mio telefono, sperando come ogni mattina in un messaggio da lui, che però non arriva. A volte mi chiedo se io abbia qualcosa di sbagliato, che non piaccia a lui.

Il mio fisico? Il mio viso? Il mio carattere? La mia voce? Il modo in cui parlo? Ho tentato infinite volte di migliorarmi il più possibile per piacergli, ma sembra che la visione di me con lui gli faccia ribrezzo.

Caccio via un sospiro,mi dirigo verso il mio armadio e la visione dei miei vestiti messi in ordine non mi da più la sensazione di felicità che provavo un po' di tempo fa.
Sono stanca di avere solo cose materiali, a volte vorrei qualcos'altro. Qualcosa che mi faccia sentire bene o meglio,qualcuno.

Tiro fuori una gonna nera e una camicia bianca e le poso sul letto. Dopodiché dai cassetti recupero delle calze lunghe nere e dei guanti dello stesso colore.

Dopo aver fatto una doccia spazzolo i capelli e li arriccio con il ferro, creando delle onde morbide. Indosso la gonna e la camicia, che infilo al suo interno.

Mi posiziono davanti lo specchio e inizio a truccarmi, applicando tutto il necessario per poi finire con il mascara e il gloss rosato.
Prendo un paio di stivali alti bianchi e li indosso, sentendomi una Blair Waldorf in piena regola.

Scendo al piano di sotto, dove intravedo la signora e il signor Howard fare colazione in sala da pranzo.
«Buongiorno.» mormoro, facendo qualche passo avanti.

La signora Howard udendo la mia voce si volta verso di me e mi sorride indicandomi la tavola colma di dolci e non.
«Non ho molta fame, però vorrei parlarvi.» approfitto a dire, sedendomi.

«Dicci cara, hai dormito male?» mi domanda Eva, la madre di Ryan, guardandomi affettuosamente.

«No, vorrei parlare del mio soggiorno qui. Ryan non è arrivato e mi sembra inutile aspettarlo ulteriormente.» dico con lo sguardo rivolto verso il pavimento, delusa da me stessa per aver creduto alla sua possibile presenza.

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