41- Sipario

1.8K 57 20
                                    




R y a n
📖

È finita.

Queste parole mi risuonano nella mente come se stessi vivendo in un loop continuo, come se fossero state impiantate nel mio cervello ed io fossi costretto ad ascoltarle.

È davvero tutto finito?

Noto Evie guardarsi attorno spaesata. È pallida in volto.

Sto per chiederle cosa sia successo, ma una chiamata attira la mia attenzione.

Numero sconosciuto?

«Pronto?» mi allontano dai miei amici, e quando sento la voce di mio padre, rabbrividisco.

«Ryan.»

«Non dovresti essere in carcere, papà?» mi fa estremamente schifo definirlo in questo modo, perché non si meriterebbe neanche di essere chiamato uomo, figuriamoci padre.

La figura che dovrebbe mostrare il buon esempio ai propri figli, difenderli dai mostri sotto il letto.

In questo caso è proprio lui ad essere il mostro.
Il nostro mostro personale.

«Quando hai soldi ed agganci, figlio mio, neanche la legge può sfidarti..» ride sguaiatamente, mentre la mia schiena viene percossa da irrefrenabili brividi.

«Cosa ti serve?» la mia voce è ridotta ad un sussurro stracolmo di timore.

«Devi lasciarla.» ho sentito bene?

«Cosa?»

«Evie. Devi lasciarla.»

«Perché?» chiedo, cercando in tutti i modi di nascondere il magone che mi si sta formando in gola.

Lui continua a ridere, e potrei anche immaginare il ghigno malizioso sulla sua faccia del cazzo.

«Tu mi hai strappato via il potere, la felicità, Ryan. Ingrato figlio mio...tu la pagherai perdendo l'unica persona che ti abbia mai amato.» mormora affilando le parole, come se cercassero di trafiggermi cn un colpo secco.

«Tu non meriti niente di quello che hai, hai avuto e avrai mai. Tu non meriti niente. » sbraito contro il cellulare, tenendo da un momento all'altro di scagliarlo contro il muro.

«O la lasci, o me la prendo.»

«Non oseresti mai..»

«È stato facile immobilizzare Ginevra Hale alla mia sedia. Neanche le sue urla sono servite a salavarla dal suo destino.» , sospira, abbozzando una risatina. «Evie non mi sfuggirà.»

«La scelta spetta a te: Sarai egoista e te la godrai queste ultime ore, condannandola alla rovina, o la lascerai vivere?» il labbro inferiore mi trema prepotentemente, e devo ricacciare indietro le lacrime per non scoppiare a piangere.

«Va bene.» dico soltanto, perché la mia scelta l'ho già fatta.

«Domani aspetto te e Raven a casa. Portate qualche dono, come vi abbiamo insegnato io e vostra madre. Vi aspetto, figli miei.»

Il collegamento si interrompe, e la mia testa l'ha in subbuglio: cosa devo fare?

Vedo Kayden avvicinarsi a me preoccupato, ed assumo immediatamente un atteggiamento apatico.

Nessuno deve sapere niente.

«Ehi, tutto okay?» domanda, posandomi una mano sulla spalla.

Nessuna emozione.

«Si.» rispondo freddamente, prima di incamminarmi verso il giardino di casa per fumarmi una sigaretta.

Cammino nella penombra che annuncia il tramonto, mentre rifletto sul da farsi.

OppositeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora