R y a n'
POV«Moriremo, Evie. Moriremo.» continuo a ripeterlo da quando siamo sulla moto.
«Smettila, mi stai mettendo ansia.» ricevo l'ennesima gomitata della giornata e me ne sto zitto, cercando di mascherare il mio evidente terrore.
«Posso chiederti una cosa?» mi domanda, scendendo dalla sella e posando il casco al manubrio.
«Certo, dimmi.» la imito, e qualche secondo dopo un uomo in divisa mi prende le chiavi.
«Ciao John.» saluto il maggiordomo di mia madre, che ricambia con un cenno.
«Perché hai paura di entrare nell'ufficio di tuo nonno?» mi sussurra all'orecchio, forse per passare indiscreta.
«Non ho paura dell'ufficio in se, ma di mio nonno. È lui ad aver riportato la confraternita alla luce.» il gruppo di pazzoidi si era fermato durante la seconda guerra mondiale, ma dato che mio nonno non aveva niente da fare apparte rovinare la nostra esistenza, ha ben deciso di riportarla qui.
Gli altri nonni guardano i cantieri, danno da mangiare alle papere. Mio nonno invece riunisce stupratori e truffatori e ci fa un bel caffè insieme.
«Come hai intenzione di entrarci senza farti scoprire?» bella domanda.
«Non lo so, davvero. Tu hai qualche idea?» lei abbassa lo sguardo al pavimento, e solo adesso ci arrivo.
«No.» sentenzio, non se ne parla neanche.
«È l'unico modo!» esclama, aprendo la braccia in segno di disperazione.
«C'è ne sarà un altro, insomma..» non c'è altro modo, ma non posso permettergli di avvicinarsi a Evie.
«Lo tratterrò con qualche discorso sulla scuola, gli chiederò di darmi consigli sul futuro. Andrà bene.» quando si tratta di mio padre, nulla va bene se non rispetta i suoi piani.
«Ho paura che possa farti del male,» mi posa una mano sulla spalla, che ricopro con la mia.
«So difendermi.» annuisco poco convinto e suono il campanello, deglutendo a fatica.
Il portone si apre lentamente, creando un fastidioso cigolio. «Mi sento una spia.» dice, e devo trattenermi per mantenere un aria seria.
«Ci manca solo lo spray al peperoncino.» scherzo, ma rimango sbalordito quando lei lo tira fuori dalla borsa.
«Ryan, tesoro!» mia madre mi tira a se in un abbraccio, che ricambio tentennante. La guardo attentamente, e sfortunatamente riconosco nuovi segni sul suo collo.
«Ciao, come stai?» si rivolge ad Evie, che viene accolta alla mia stessa maniera.
«Molto bene, lei come sta?» mia madre le sorride, e mettendole una mano dietro la schiena, la fa accomodare sul salotto.
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Opposite
Roman d'amourIn una nuova scuola, Evie Collins deve combattere contro la sua irrefrenabile curiosità, per non finire nei guai. Ma due occhi neri la istigheranno ancor di più a mandare all'aria ogni proposito che si era prestabilita. Mistery Romance/ Enemies to l...