M. Richiedei "La Ninna Nanna dei Segreti. Prima parte. La famiglia"
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TUTTI I DIRITTI RISERVATI.
Questo libro è opera di fantasia. Personaggi e luoghi citati sono invenzione dell'autrice e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, è puramente casuale.
Spagna. Almeria.
Un dolore lancinante gli mozzò il respiro. La spalla cominciò a pulsare. Tentò di sollevare le palpebre e di sbirciare attraverso la penombra che soffocava quasi la stanza, oltre al caldo infermale che pareva lo avesse gettato al centro della Terra o peggio direttamente all'inferno. L'odore di salsa all'aglio lo costrinse a soffocare un conato di vomito. Viveva ad Armeria da quattro anni e i precedenti tre li aveva trascorsi a Tenerife, ma non era ancora riuscito a convivere con l'abitudine degli spagnoli di soffocare ogni cibo, che fosse carne o pesce, con quel puzzolente condimento che gli urtava l'olfatto e anche il gusto. Era sempre rimasto molto legato alla cucina italiana, e anche se oramai la Spagna era diventata la sua nuova patria andava sempre alla ricerca di ristoranti con cuochi italiani e camerieri che parlassero la sua lingua. Almeria lo aveva accolto quando di lui parlavano tutti i giornali, lo aveva portato in trionfo facendolo arricchire, ma non si era mai considerato uno spagnolo. Non era lì che era nato e non era in quel posto che voleva morire.
Una mano gli sfiorò l'avambraccio.
Leo Torrigiani girò solo la testa, incontrando gli occhi scuri del compagno che quella notte si era accasciato vicino a lui.
«Fa male?» domandò Miguel rotolando su un fianco.
«Mmm...Stavo meglio due mattine fa» commentò Leo, trattenendo il lenzuolo con entrambe le mani perché il compagno non se lo portasse dietro alzandosi.
«L'hai sentito il dottore: un paio di settimane di antidolorifici e massaggi e potrai tornare a correre. Era la seconda gara, non ti eri preparato a dovere e l'altra notte sei rientrato alle tre. Praticamente non hai chiuso occhio, e anche...»
«No,» Leo Torrigiani si girò faticosamente su un fianco, «io ho chiuso con le gare, con le piste e anche con Almeria.»
Miguel fece finta di non averlo ascoltato e si affacciò all'unica finestra presente nella stanza.
La città si era già svegliata e il traffico costipava le arterie principali del centro, mentre i bar agli angoli accoglievano i primi turisti per la colazione. In quel periodo dell'anno gli alberghi non erano ancora affollati, ma non mancava mai di incontrare qualche straniero passeggiando per le vie del centro o lungo la spiaggia che costeggiava il mar Mediterraneo. L'altro mondo era lì davanti a loro, li osservava in silenzio o forse erano loro a scrutare l'orizzonte in cerca di sicurezze che negli ultimi anni parevano mancare su tutti i fronti. Il lavoro scarseggiava come il denaro, e ancora troppe famiglie vivevano nella miseria. Lui con quella fetta di popolazione non c'entrava più nulla. Si era lasciato alle spalle la povertà e le stradine sudice che si stringevano verso il centro, come i bidoni dell'immondizia traboccanti di marciume agli angoli dei marciapiedi e i chioschi affollati di bambini che gustavano il loro gelato prima che si squagliasse sulle loro manine grassocce. Per Leo invece era sempre stato tutto diverso. Quel mondo non l'aveva mai neppure sfiorato. Da quando Miguel lo aveva conosciuto e l'aveva seguito appresso alla sua moto anche la sua vita aveva subito una mutazione, non solo quella dei suoi genitori e dei suoi due fratelli più piccoli ai quali ogni mese spediva qualche soldo per permettere loro di sollevare la testa. I motori erano sempre stati la sua passione fin da bambino, da quando, all'età di tredici anni, aveva trovato un motorino dimenticato sulla spiaggia, e dopo averlo trascinato a casa aveva cominciato a trafficandoci appresso, fino a che cambiando qualche pezzo e riciclandone altri era riuscito a metterlo in moto. La sua vita era stata costruita sulla pratica, mai sullo studio. A quello era stato costretto a pensare in seguito, quando era arrivato il primo contratto con uno sponsor e per riuscire a leggerlo era stato necessario chiedere aiuto a un amico. A stento sapeva scrivere il suo nome. Leo invece era laureato in architettura, la sua famiglia italiana vantava soldi in abbondanza da mantenere l'intera città. Quando aveva scelto proprio lui come meccanico per Miguel era stato come se la manna gli fosse piovuta fra le mani dal cielo, anche se non aveva scordato il periodo in cui per arrivare a fine mese era stato costretto a vendersi, e non solo il suo corpo.
«Parli così perché ora stai male» lo consolò Miguel ritirandosi dalla finestra, e restando immobile davanti al letto, completamente nudo. «Fra un mese ci sarà la seconda gara del CEV spagnolo e per quel periodo ti sarai già rimesso in sesto e avremo anche sistemato la moto. Ora devi solo pensare a riposare e a non fare sforzi con la spalla.»
«Miguel, quello che tu non hai capito, mentre io l'ho già fatto da tempo, è che se sono caduto è perché ho avuto paura» ricambiò il suo sguardo.
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LA NINNA NANNA DEI SEGRETI
Mystery / ThrillerSi apre l'anno con un nuovo thriller di Mara Richiedei ricco di colpi di scena, ma anche divertente per lasciare il lettore con il fiato sospeso!