CAPITOLO 15

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M. Richiedei "La Ninna Nanna dei Segreti. Prima parte. La famiglia"

©GPM Edizioni GPM Edizioni Via Matteotti, 1120061 Grezzago (MI)tel 340 99 39 016 info@gpmedizioni.it Illustrazione in copertina da Pixabay.com Progetto copertina di ©GPM Servizi Editoriali

TUTTI I DIRITTI RISERVATI.

Questo libro è opera di fantasia. Personaggi e luoghi citati sono invenzione dell'autrice e hanno lo scopo di conferire veridicità alla narrazione. Qualsiasi analogia con fatti, luoghi e persone, vive o scomparse, è puramente casuale. 


Raggiunse via di Mezzo, e proseguì tenendosi sul marciapiede fino ad arrivare all'incrocio con via dei Pilastri, proprio davanti alla chiesa di Sant'Ambrogio situata nell'anonima piazza nella zona est del centro storico di Firenze.

Camilla si soffermò a osservarne la facciata disadorna. Di quel luogo di culto, i cui decori più preziosi erano stati trafugati e posti negli Uffizi, non conosceva la sua storia, se non per la faccenda che risaliva al 1230 di cui gli aveva parlato l'amico Parisi Ermanno, noto ricercatore di antiquariato che aveva un negozietto di proprietà ereditato dopo la morte del padre, poco distante da lì. Si raccontava che il 30 settembre di quell'anno, la chiesa fosse stata teatro di un miracolo, anteriore a quello più noto di Bolsena dove l'ostia sorretta dal sacerdote durante l'eucarestia aveva cominciato a sanguinare. Qualcosa di simile era anche accaduto nella chiesa di Sant' Ambrogio, dove un vecchio parroco, di nome Uguccione, aveva trovato alcune gocce di sangue raggrumato nel calice con il quale il giorno prima aveva celebrato la messa e che la sera prima non aveva pulito a dovere. Con grande meraviglia delle monache benedettine che abitavano l'attiguo convento il sangue era stato subito raccolto in un'ampolla di cristallo e il vescovo, come tutto il clero di Firenze, ne era stato informato. Solo più tardi, il vescovo Ardingo Foraboschi, aveva prima visionato l'ampolla per meglio accertarsi del prodigioso evento e dopo averla tenuta per un giorno nella sua stanza, l'aveva rimandata al convento dentro una ricca custodia d'avorio con intarsi d'oro e fodera di stoffe preziose. Il miracolo aveva avuto una risonanza anche fuori da Firenze alimentando così la devozione intorno al mistero eucaristico.

Il commissario prese per via Macci, raggiungendo poi piazza Lorenzo Ghilberti. Ancora una volta aveva desistito a raggiungere il suo ufficio, avvertendo Manenti del suo ritardo, e invece di imboccare via Zara, si era diretta verso Piazza San Marco, parcheggiando la macchina per poi proseguire a piedi fino alla sua destinazione.

In attesa che il collega estraesse qualcosa di magico dal cilindro che potesse permetterle di cominciare una vera e propria indagine a caccia dell'assassino della prostituta, Camilla aveva deciso di raggiungere l'amico ed ex collega Ermanno Parisi. Lui era stato il suo mentore, l'uomo che le aveva permesso di entrare a far parte della sua squadra come semplice agente e farsi le ossa. Nonostante Ermanno fosse in pensione da alcuni anni, lei lo considerava ancora il suo superiore, il suo unico amico, a tal punto che non si dimenticava mai di passare a trovarlo almeno una volta la settimana, due se accadeva qualcosa che richiedeva la sua tacita collaborazione, e quel giorno era una di quelle volte.

Affondò le mani nelle tasche dell'impermeabile. Sbuffò, tenendo lo sguardo basso e affossando il mento nel collo del maglione. Passeggiare per le vie del centro storico era un'abitudine che si concedeva spesso, che la rilassava quando era nervosa, che la faceva sentire meglio con se stessa quando aveva qualche dubbio da sviscerare, soprattutto quando doveva pensare. Anche se conosceva ogni via di quella città in cui aveva sempre vissuto, ogni volta che si guardava attorno si sorprendeva a scorgere un dettaglio, anche solo un negozio al quale prima non aveva mai fatto caso. Firenze era sempre stato un centro artistico e culturale del Medioevo, mentre in età moderna aveva anche assunto il ruolo di capitale del Granducato di Toscana dal 1569 al 1859, e con il governo delle famiglie dei Medici e dei Lorena, era divenuta anche uno degli stati più ricchi e moderni. Come era solita ripetere sua madre, Firenze era e sarebbe sempre stata Firenze. Interessata di letteratura, ma anche di storia antica dei popoli e delle loro religioni, Elda era in grado di portare alla luce segreti e misfatti che avevano caratterizzato sia i secoli del Medioevo che quelli successivi del Rinascimento, e soprattutto i personaggi che vi avevano fatto parte. Come era sempre stato, la famiglia de' Medici era quella che l'appassionava di più. Del resto, chi non raggiungeva Firenze proprio per visitare Palazzo degli Uffizi, o Palazzo Vecchio, o ancora Palazzo Pitti e il giardino Boboli spaziando poi nella basilica di San Lorenzo, Palazzo Medici Riccardi e Piazza Signoria? Chi non era interessato alla storia del noto e decantato poeta Dante Alighieri, tanto detestato dagli studenti, ma tanto apprezzato dai fiorentini? Come non lasciarsi entusiasmare dalle vicende della famiglia de' Medici, addirittura ripresa in una fiction a più puntate che sua madre non si era persa, registrandone addirittura alcune parti per poi rivederle fino allo sfinimento? Tutto lì a Firenze raccontava di quell'antica famiglia, protagonista di centrale importanza nella storia d'Italia e d'Europa dal XV al XVIII secolo. Le sue impronte erano ovunque come i tratti alchemici, mistici ed esoterici che li avevano evidenziati. Vip di sotterfugi e menzogne, delitti e misfatti.

LA NINNA NANNA DEI SEGRETIDove le storie prendono vita. Scoprilo ora