"Aceto"

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Takehiko era corso in aiuto della ragazza non appena si era accorto che quest'ultima era alquanto instabile sulle proprie gambe.

Quella mattina si era alzato abbastanza presto dopo aver passato una notte parecchio burrascosa. Il giorno prima aveva accumulato molto stress e, nonostante le rassicurazione ricevute prima da parte della dottoressa ed in seguito dallo stesso Mori, per il numero tre era stato comunque difficile separarsi dal ragazzo al momento del congedo.

Dopo aver trascorso le restanti due ore di degenza in compagnia di un Mori silenzioso e a tratti dormiente, o almeno così era sembrato al giocatore di basket, verso le diciotto e trenta la dottoressa li aveva raggiunti e, fatta un'analisi di controllo al degente, aveva dato loro il permesso di lasciare l'infermeria scongiurando ulteriori pericoli.

"Grazie. Grazie per avermi fatto compagnia. Sei stato ... Sei stato molto premuroso" erano state le parole di congedo che Chibi gli aveva rivolto davanti al cancello della scuola prima di avviarsi verso casa.

"Non... io... era la cosa giusta da fare" aveva risposto Inoue balbettando a tratti imbarazzato senza comprenderne realmente il motivo. In quel momento, con il sole calante all'orizzonte e, l'energia sprigionata da entrambi i loro corpi di adolescenti inconsapevoli, Takehiko aveva percepito una strana sensazione mista fra benessere e paura che lo aveva accompagnato fino a quella stessa mattina.

Per un istante, un solo frammento di secondo, quando aveva visto Mori voltargli le spalle realizzando quel distacco che, da lì a breve, avrebbe segnato la fine di quel giorno Inoue, spinto da una forza sconosciuta, si era quasi protratto verso il numero nove con l'intento di arrestare il suo viaggio per ritagliarsi ancora qualche prezioso minuto da condividere insieme. Avrebbe potuto tranquillamente proporre al giovane di fare la strada insieme, o per lo meno, non conoscendo minimamente la direzione che Chibi avrebbe preso una volta svoltato l'angolo, avrebbe almeno potuto chiedergli l'indirizzo per valutare la possibilità di condividere almeno in parte un tratto. Invece, non appena il numero nove aveva mosso il primo passo e, di riflesso lui si era ritrovato a fare lo stesso, rischiando di andare a sbattergli contro la schiena, Takehiko si era arrestato di colpo, aveva scrollato la testa dandosi del cretino senza motivo e, si era voltato per dirigersi nella direzione opposta a quella del compagno di studi, imponendosi di non voltarsi indietro per nessun motivo.

Ma che diavolo mi salta in mente? Sto forse impazzendo?

Si era ripetuto per tutto il tragitto verso casa.

No, no, stai tranquillo Takehiko, non stai diventando matto è solo stata una giornata impegnativa. Tutto qua. Adesso vai a casa ti fai una bella doccia, metti qualcosa di buono sotto i denti e poi fili a letto!

Sulle note di quella imposizione si era reso conto, solo in quel momento che, nell'agitazione del pomeriggio, si era infilato di fretta e furia nella cartella, non solo il bento contenente i dorayaki avanzati ma, anche alcune dispense appartenenti a Mori, indispensabili al ragazzo per poter studiare.

Che fare?

Si era quindi interrogato il ragazzo arrestandosi sul posto.

Tornare indietro e cercare di raggiungere il numero nove era fuori questione. Era passato troppo tempo da quando i due ragazzi si erano separati e, senza poter nemmeno ipotizzare quale fosse la direzione presa dal ragazzo, quella ricerca sarebbe risultata vana tanto quanto quella di ricercare un ago in un pagliaio.

Alla fine, Takehiko aveva deciso di tenere gli averi di Mori con sé fino al giorno seguente per poi riconsegnarglieli a scuola durante l'intervallo di mezza mattina o, meglio ancora, intercettandolo all'ingresso della scuola o della sua aula, in modo che non venisse penalizzato nel caso il materiale gli fosse servito sin dalle prime ore di lezione. Invece, per quanto era riguardato i dolci dono della sempai Ayama, il numero tre, una volta giunto a casa, non ci aveva pensato due volte prima di sbarazzarsene rovesciando tutto il contenuto del bento direttamente nel contenitore dell'immondizia.

愛とバスケットボール (Ai to basukettobōru)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora