"Con ventiquattromila baci"

25 3 16
                                    

Chibi restò fermo, immobile, completamente pietrificato. Trattenne il respiro convinto che, anche il più impercettibile movimento l'avrebbe destato da quel sogno ad occhi aperti così reale.

"Meglio morire per la mancanza di ossigeno che mettere fine a tutto questo" si disse mentalmente.

Gli occhi sbarrati ed esterrefatti iniziarono a bruciare, le palpebre avevano bisogno di chiudersi e riaprirsi per rendere l'occhio abbastanza idratato. Ma, il numero nove voleva resistere anche a quell'altro bisogno naturale.

Sfortunatamente, non fu lui a mettere fine a quel piacere, bensì il coprotagonista del sogno. Takehiko si ritrasse di colpo. Rossissimo in volto con il cuore che pompava a mille, in piena tachicardia, inspirò pesantemente per permettere al suo cervello di ricevere ossigeno e, elaborare un modo brillante per uscire da quella situazione imbarazzantissima.

Restò immobile a sua volta per una frazione di secondi aspettandosi una qualsiasi reazione da parte del numero nove. Quando si rese conto che il ragazzo di fronte a lui non sembrava intenzionato a muoversi di un solo millimetro espirò in un sospiro rasserenato. Almeno Mori non lo aveva colpito. Per lo meno non ancora.

"Pensa. Pensa maledetto idiota. Cosa diavolo ti è saltato in mente..." continuava a rimproverarsi. " qualcosa imbecille. Anche una fesseria sarà sempre meglio del silenzio" continuò aprendo la bocca per parlare.

"Ecco io...."

"Tu... Tu..." balbettò Chibi ricercando le parole che sapeva far parte del suo vocabolario ma che, al momento, sembrava impossibilitato a pronunciare.

"Tu mi hai appena baciato?" quella domanda gli uscì talmente spontanea che, Inoue si trattenne dallo scoppiare a ridere per tutta la comicità della scena. Sorridere per nascondere l'imbarazzo gli sembrò la reazione più naturale del mondo. Per Mori, quel bacio doveva essere stato proprio un trauma pensò portandosi la mano dietro alla testa e, d'istinto, senza nemmeno farlo apposta, protrarsi di nuovo verso Chibi.

Morì arretrò di riflesso e, quella reazione spontanea, adombrò d'improvviso l'espressione del numero tre.

"Si beh.... ecco... Io...."

"Tu... Tu mi hai appena baciato" ripetette con un tono di voce più alto Mori.

"In effetti..."

"Mi hai baciato. Per davvero? Mi hai baciato sul serio?" iniziò a domandare Chibi cantilenando, bisognoso di una certezza vocale che confermasse ancora di più il gesto del numero tre.

"O kami Sama" esclamò nella mente Takehiko turbato da quella reazione "È impazzito. Ecco lo sapevo, il trauma è stato così forte che lo ha fatto impazzire di colpo tutto in una volta"

Chibi guardò Inoue dritto negli occhi, lanciandogli uno sguardo profondo prima di scoppiare in una risata elettrizzata.

"Ehm... M.... Mori? Mori? Ti senti bene?" domandò il ragazzo posando la mano sul braccio del compagno di scuola.

"Mi hai appena baciato. Mi hai appena baciato" cantilenò euforico con un tono ai limiti dell'isterico il quindicenne. Chibi non riusciva a contenere il suo sgomento misto all'entusiasmo, continuare a parlare, ripetendo come un mantra quella frase, gli serviva per mantenere vivo il ricordo delle emozioni appena provate e, in modo anche piuttosto infantile, impedire ad Inoue di parlare, avrebbe rimandato lo sconforto di sentirsi dire che si era trattato di uno stupido errore o, peggio ancora, di uno scherzo o di una punizione crudele.

Il numero tre rimase ad osservare il compagno di studi per alcuni secondi senza sapere bene come mettere fine a tutta quella elettricità che aleggiava nell'aria. Si stava davvero convincendo che, quella reazione esagerata, fosse tutta frutto dello shock subito da Mori.

愛とバスケットボール (Ai to basukettobōru)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora