"L'accogliente e confortevole Kokoro"

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Kento, quella mattina, si era svegliato accompagnato da un senso di pace. Nemmeno le ferite riportate sul volto e quel fastidioso prurito che percepiva al di sotto del cerotto posizionato sulla guancia erano riusciti ad intaccare il suo buon umore. Suo cugino era uscito presto quella mattina, il letto rigorosamente fatto era in ordine e senza una piega fuori posto. Di sicuro, aveva ipotizzato il giovane, concedendosi un'abbondante colazione, quello stupido di Hiroyuki, appena sveglio, era subito corso a scuola per cercare il suo buon amico e consolarlo con dei modi schifosi e perversi. Nonostante il cugino avesse ribadito ancora una volta il concetto che, a lui, Mori interessava solo come amico, Abe non ci avrebbe mai creduto davvero. Non che gliene importasse qualcosa, ci avrebbero pensato i suoi zii ad affrontare e vivere con quella disgrazia in famiglia lui, al massimo, si sarebbe goduto lo spettacolo come spettatore esterno.

La mattinata poi, era volta in un soffio. I professori, nella loro immensa e alquanto sporadica saggezza, viste le fatiche affrontate dai propri studenti solo un paio di giorni prima, avevano deciso di andarci piano con la somministrazione di compiti e la spiegazione di nuovi argomenti. Si erano limitati a dei brevi ripassi, complimentandosi con chi se lo era meritato e, non trattenendosi affatto, nel rimproverare e minacciare chi in invece non si era distinto per nulla. Abe aveva ascoltato quella moltitudine di parole senza troppa attenzione. Non aveva nulla di cui rimproverarsi. I suoi test erano andati benissimo, anzi, era anche riuscito ad entrare nella lista dei primi cinque migliori studenti della sua sezione. L'unico interesse del ragazzo era stato quello di controllare meticolosamente l'orologio per scandire i minuti che avrebbero separato quello stupido di Inoue dalla sua promettente carriera nel basket. Secondo quello che gli aveva detto rappresentante dei professori il giorno prima, quando era corso subito a denunciare l'aggressione, verso metà mattina il numero tre sarebbe stato convocato nella sala professori per ricevere quella bella notizia: espulso per tutto l'anno scolastico dalla squadra. Il momento fatidico era infine arrivato e passato e, durante l'ora di pranzo, Abe si era perfino concesso di dedicare un po' del suo tempo ad alcuni dei suoi compagni di classe che, come ogni giorno, lo avevano invitato a trascorrere il momento del pranzo in compagnia. Kento aveva riso alle battute, scherzato sui possibili flirt nascenti all'interno della sezione, riflettuto sull'avvicinarsi della prossima disputa sportiva e, non si era trattenuto dal mettere tutti al corrente di chi fosse l'artefice di quelle brutte e dolorose ferite che sfoggiava con orgoglio in volto.

Tutto era andato secondo i suoi piani ed era convinto che nulla potesse turbare quella serenità faticosamente raggiunta. Ecco perché non fu in grado di mascherare al meglio il suo sgomento quando, arrivato in palestra per il solito appuntamento pomeridiano di allenamento, aveva scorto fra i presenti anche quel piantagrane di Inoue.

Che diavolo ci faceva lì quello stupido?

"Forza muovetevi. Abbiamo perso anche fin troppo tempo ieri. Entro tre minuti voglio vedervi in campo, il signor Anzai ha bisogno di parlare con noi prima di iniziare gli allenamenti e, sappiate che questa sera saranno doppi. Nessuno uscirà da questa palestra prima delle ventuno, mi sono già accordato con la scuola affinché ci sia permesso di restare fino a quell'ora. Guai a chi osa lamentarsi" Ryota era stato diretto ed implacabile. Si era affacciato agli spogliatoi per comunicare quel doppio allenamento, sedando così con uno sguardo minaccioso e quelle parole taglienti ogni possibile lamentela sul nascere.

"Ehi tappo non ti sembra di esagerare un po'" Hanamichi era stato l'unico a rispondere a quella minaccia con la sua solita aria di genio del cretini. Prima che Miyagi potesse rispondergli per le rime, Rukawa ci aveva pensato in prima persona tirandogli un leggero ed amorevole pugno sul capo esclamando "Chiudi la bocca imbecille. Oggi ti conviene non farlo incazzare." Sakuragi si era voltato verso il fidanzato con l'intento di controbattere e dare il via al loro solito show di amore, odio e provocazioni, ma lo sguardo di Rukawa e quell'accenno silenzioso dall'adesso non è il momento lo fecero desistere. In silenzio, massaggiandosi la testa si infilò le scarpe tenendo il capo chino, prima di uscire dagli spogliatoi e scendere in campo.

愛とバスケットボール (Ai to basukettobōru)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora