Capitolo 2 - Chris ♠ - Il Re di Spade

240 54 121
                                    

 Anno 707 dell'Era di Rouen

3 giorni dopo lo scontro a Villa Willmore

Distretto di Heartcross

Il ghigno maligno della luna continuava a splendere nel cielo mentre un'ombra balzava da un tetto all'altro del distretto di Heartcross. Il sangue nero scendeva copioso dalla ferita sul braccio, lasciando tracce lungo le tegole, che risplendevano come pietre di onice. La figura si appoggiò dietro un alto camino di pietra cercando un attimo di riposo. Chris Lockhart si tolse il cappuccio dalla testa, il volto pallido e sudato e i capelli color rame sporchi di terra e sangue. Il suo sangue. Un profondo taglio sulla fronte andava dalla tempia destra al setto nasale, il nero colava sulle palpebre, sullo zigomo e sulla bocca.

Sollevò lo sguardo verso il sorriso della luna e sogghignò: "Lo so che ti piacerebbe vedermi morto, Rouen. Ma non è ancora la mia ora, credimi".

Il braccio pulsava di dolore e Chris non poteva fare a meno di ansimare e stringere i denti: "Tutta colpa di quel maledetto bastardo. Solo un attimo ancora e avrei preso l'Asso di Diamanti!" sussurrò con voce appena udibile. Non poteva credere di aver avuto per un attimo davanti a sé la carta più leggendaria di tutto il Gioco di Rouen, cosa ci faceva nelle mani quella bastarda di Cuori?

"I capelli color biondo cenere di lei, in effetti, erano insoliti nel distretto di Heartcross, ma si sa che le famiglie di Cuori non sono nuove alle mescolanze di sangue" pensò il demone. 

Chris sapeva che quella ragazza apparteneva alla casata di Cuori degli Willmore, si sarebbe aspettato una Regina di Cuori o un Cavaliere, ma non un Asso di Diamanti!

Quella carta era scomparsa da 300 anni, si erano disputati due giochi di Rouen senza l'Asso, eppure Chris Lockhart aveva visto l'Asso di Diamanti uscire dal petto insanguinato di quella ragazza. Tuttavia, mentre ci rifletteva, non riusciva a fare a meno di pensare anche al fratello di lei. Nella colluttazione non aveva avuto modo di osservarlo bene, ciononostante la situazione era stata strana, quel tipo aveva un'aria familiare.

Come avevano fatto due Diamanti ad arrivare lì? Che il sangue di quei dannati si fosse mischiato talmente tanto con Cuori e Fiori? Quanto in basso erano cadute quelle nobili casate da permettere contagi di sangue con quei rinnegati dei Diamanti?

Mentre rifletteva su quanto accaduto, Chris si accorse che le ferite non si stavano rimarginando velocemente come il solito. Tutta colpa di quelle sciabole di diamanti. "Si stanno facendo più forti, a quanto pare. Le loro armi ora riescono a ferirmi" sussurrò tra sé e sé. Si strappò una manica della divisa nera per farsi una rapida fasciatura e cercare di fermare almeno temporaneamente l'emorragia.

"Sei messo maluccio direi, Lockhart". Una voce femminile sibilò alle sue spalle. Aveva percepito una presenza conosciuta, ma sperava con tutto sé stesso che non si trattasse proprio di lei.

Chris si voltò a guardare sopra il camino. Un'esile figura si stagliava contro il cielo notturno. Indossava la sua stessa divisa nera su cui spiccava in mezzo al petto lo stemma delle Spade. I folti capelli ebano incorniciavano un volto bianco come la neve con le labbra color sangue acceso. Grandi occhi azzurro ghiaccio fissavano il giovane, mentre con leggiadria la ragazza sedeva sul bordo della bocca del camino accavallando le gambe.

"Compari sempre al momento meno opportuno. Direi che la faccenda non ti riguarda, Dalia. Cosa vuoi?"

"Ahahah! Ma quello che vuoi tu, no?" continuò a ridacchiare la fanciulla "Dritto nel loro distretto! Non ti ha insegnato nulla il papà? Questo è il modo giusto per farsi ammazzare".

Il Cavaliere di Cuori - Atto I de Il Gioco di RouenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora