Capitolo 18 - Chris ♠ - La Regina di Spade

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Anno 707 dell'Era di Rouen

3 giorni dopo lo scontro a Villa Willmore

Distretto di Heartcross

Quel volto. 

Il volto di quella ragazza gli era subito sembrato familiare. Nonostante il buio della notte che avvolgeva il distretto di Heartcross, l'aveva distinto nitidamente: la forma a cuore, le ciocche biondo cenere, le delicate labbra sottili. 

Non conosceva Evangeline Willmore, sapeva solo che fosse la figlia bastarda degli Willmore, probabilmente adottata insieme a suo fratello perché potenziali possessori di carte di Diamanti. In un distretto come quello di Heartcross dove tutti, o quasi, gli abitanti avevano i capelli scuri e la carnagione ambrata, due individui simili non potevano passare inosservati. Nemmeno agli occhi dei demoni di Spade. Quella era l'occasione giusta per Lockhart per una bella caccia di carte. Cuori o Diamanti che fossero, da quei due bastardi Willmore Chris avrebbe sicuramente tratto qualche vantaggio. 

Eppure, alla vista di quel viso, una scossa elettrica lo aveva pervaso. Era certo di averla già vista, ma non sapeva spiegare dove o quando. Era come se la giovane avesse albergato i suoi sogni per un tempo indefinito, fissando la sua immagine indelebilmente nella mente del demone. Ma nella realtà lei era una completa estranea. 

L'istinto lo spinse a rivelarsi e ad uscire allo scoperto. Aveva avanzato con passo deciso verso quella coppia di Diamanti che gli dava le spalle ignara di quanto stava per accadere. Dalla sua bocca si era fatto spazio un nome, che gli uscì d'impulso, incapace di fermarlo.

"Reina" sussurrò Chris, sorprendendosi lui stesso di aver fatto una mossa simile. 

Evangeline si voltò verso di lui colta di sorpresa. Gli occhi smeraldini brillarono nella notte verso quelli rosso rubino di lui. 

A quella vista Lockhart si bloccò.

"No. Devo essermi sbagliato. Non è lei".

Fu allora che si scagliò su Evangeline per ucciderla. 

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Anno 707 dell'Era di Rouen

9 giorni dopo lo scontro a Villa Willmore

Distretto di Spadesea

"Calmati Odille, va tutto bene, adesso".

I muscoli delle braccia di Chris si facevano sempre più tesi mentre stringeva a sé Odille Rosentsiel. Intorno a loro una distesa di sangue impregnava la stanza di un acre odore metallico. Dal camino di ardesia si sentiva il picchiettare di gocce rosso rubino, mentre sui tappeti finemente decorati e i divani di velluto si distinguevano chiaramente le parti del corpo di una giovane donna. Il busto ancora celato dalla divisa di servizio lacerata in più punti, le braccia e le gambe sparse agli angoli del salotto, la testa rotolata sotto il divano con il volto gelato in un grido perpetuo. Brandelli di carne e sangue ricoprivano il vestito grigio fumo di Odille e la camicia di Chris. 

La giovane tremava preda di spasmi incontrollabili, la bocca spalancata salivava con i denti sporchi di sangue, le braccia e le gambe piene di ferite da cui usciva un liquido nero. Chris continuava a sussurrarle quelle parole, premendo le labbra fredde sulla testa castana. Non riusciva a vederla in volto, ma sapeva che quello spettacolo macabro poteva essere frutto solo di un essere dagli occhi rossi. Un mostro come lui.

Il Cavaliere di Cuori - Atto I de Il Gioco di RouenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora