Anno 707 dell'Era di Rouen
Tre giorni dopo il ballo alla tenuta dei Corblan
Foresta Nera tra Heartcross e Diamond Hollow
"Soldati! Rimanete vigili! Potrebbero attaccarci in qualunque momento!".
La voce del Capitano Corblan risuonava a distanza fino a vibrare nelle orecchie di Lisbeth, generando uno scuotimento in tutto il suo corpo che le perforò lo stomaco e congelò le corde del suo cuore per un istante che le parve infinito. Corblan non ci aveva girato intorno quando aveva annunciato la spedizione: i demoni non si sarebbero fatti sfuggire l'occasione, ma provare a raggiungere Diamond Hollow era l'unica scelta possibile. A costo di tutte le vite e le carte che fossero state necessarie.
Non si era mai spinta così lontano dal suo distretto e a mano a mano che le mura di Heartcross svanivano inghiottite dal folto e oscuro fogliame della Foresta Nera, Lisbeth sentiva l'inquietudine crescere e farsi spazio nel suo petto. La vasta coltre di vegetazione che separava il distretto di Cuori da Diamond Hollow era stata nominata così perché nei secoli in essa si erano intrecciati grandi rami di faggi dalle foglie sempre nere, privando quel luogo di mezzo di ogni raggio solare. Molti ritenevano che Rouen stesso non fosse in grado di vedere all'interno di quella radura dove dominava incontrastata l'oscurità.
Il sole era già tramontato? Lisbeth non era in grado di affermarlo con certezza, ma sentiva che, giorno o notte che fosse, tutto il contingente doveva rimanere in allerta, il buio era il territorio di caccia migliore per i demoni.
La spedizione era stata organizzata in due gruppi che procedevano a poca distanza gli uni dagli altri. Il Capitano Willow era dovuto rimanere a Heartcross, perché nonostante la sua caparbietà non era ancora in grado di cavalcare adeguatamente, ogni colpo di reni gli provocava delle fitte allucinanti. In compenso al suo posto si era unito quello che Corblan aveva presentato come il fratello del Capitano, un certo Jude Marigold. Data la somiglianza avevano deciso che, per evitare di destare sospetti tra le Spade, Marigold avrebbe indossato la divisa del fratello, unendosi a Corblan nel primo comparto, prendendo posto a fianco a Adam. Evangeline era proprio accanto al Capitano, circondata dai suoi soldati più fedeli. Ad aprire il gruppo avevano nominato Tristan, che sarebbe stato in prima linea in caso di attacco frontale. La cosa aveva sconvolto Lisbeth, portandola quasi a richiedere immediata udienza a Corblan per protestare. Victor l'aveva fatta desistere, rivelandole che era stato Tristan stesso a proporsi per quell'incarico e un gesto simile da parte della ragazza avrebbe rappresentato una vergogna per lui.
"Avrebbero potuto nominare chiunque altro al suo posto, è pur sempre il primogenito dei Rosentsiel!" sbottò Lis non riuscendo a trattenere i singhiozzi.
"Mi sorprende dirlo ma... parli quasi come nostra madre. Lei diceva le stesse cose, ti ricordi? Miss carne da macello?" sogghignò Victor avvolgendole dolcemente un braccio intorno alla spalla.
"No...io... non è la stessa... ecco..." bofonchiò la mora.
"Lis. Tristan sa quello che fa. Lui non è un giocatore. E quindi sa che è suo dovere rischiare, più di tanti altri" concluse Victor e Lis non poté fare a meno di percepire una nota di frustrazione nel cugino. Giocare o meno poco importa in guerra, per un motivo o per un altro eri sempre sacrificabile. Victor era il Cavaliere di Fiori e questo lo rendeva una pedina preziosa, da non schierare in prima linea, per poterlo sacrificare nel Gioco di Rouen. Tristan non aveva una carta, ma era un Tenente, questo lo rendeva sacrificabile nel gioco della guerra.
"Il gioco della guerra..."
La giovane si guardò la mano piena di calli all'altezza del punto in cui impugnava l'arco. Che buffo pensare che fino a qualche sera prima le sue dita stringevano quelle di Adam in un lento e solitario valzer al chiaro di luna, cercando di apparire delicate ed eleganti. Erano rimasti fuori a danzare, lontano dalla marea di colori e sfarzo che aveva destato in Lisbeth così tanta meraviglia e disagio. Adam aveva chiaramente ignorato da bravo gentiluomo la sua goffaggine nei passi di danza, lasciando a un certo punto che i loro corpi si limitassero a ondeggiare lentamente. Lis si era goduta quel momento, accantonando tutta l'insicurezza e il senso di rifiuto che l'aveva sempre accompagnata nella sua vita. La melodia le risuonava ancora nella testa e quasi si stupì quando si rese conto che la stava canticchiando a bassa voce.
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Il Cavaliere di Cuori - Atto I de Il Gioco di Rouen
FantasyIn una terra distopica, Rouen, il giocatore, è colui che controlla il destino. Ogni 100 anni Rouen indice un torneo per eleggere il suo successore tra gli eredi delle nobili casate di 4 fazioni: Cuori, Spade, Fiori e Diamanti. Tra i giovani giocator...