Capitolo 17 - Evangeline ♦ - La Giocatrice senza Carta

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Anno 707 dell'Era di Rouen

10 giorni dopo lo scontro a Villa Willmore

Foresta delle querce rosse tra Clubsmoor e Heartcross

Quando Eva fece capolino nella tenda dove era stata messa Amber Frelsis, fu accolta con un grande sorriso, come non ne vedeva da parecchio nell'ultimo periodo. La rossa stava adagiata su una lettiga con un morbido cuscino grande il doppio della sua testa e una coperta di cotone pulita e profumata.

"Amber, hai sempre saputo come farti voler bene. Nessun altro soldato avrebbe ricevuto un trattamento simile" pensò Evangeline sorridendole di rimando. 

Era l'unica indegna di Cuori a essere stata nominata soldato scelto e a essere selezionata espressamente da Corblan tra le figure di riferimento del suo comparto personale. Ruoli del genere erano rivestiti dai membri delle famiglie più importanti, ma Amber era una rara eccezione. In realtà non si sapeva molto sulle sue origini, solo che proveniva dai bassifondi del distretto di Heartcross, ma la sua dedizione totale ai Cuori di Spine le aveva permesso di far dimenticare a tutti il suo umile passato.

"Accomodati, amica mia. Hai parecchie cose da raccontarmi!" disse la rossa con tono gioviale.

Eva rimase subito interdetta. Amber stava sul serio trattando con leggerezza tutto quello che le era successo? Come uno scambio di confidenze? Una simile tranquillità la lasciava incredula. Forse, per una persona indegna di giocare come Amber, quello che accadeva ai giocatori di Rouen era paragonabile alla cronaca di una partita? No, impossibile. Lei era sua amica ed era un soldato scelto, sapeva perfettamente che il Gioco di Rouen non era uno scherzo. La gente muore per le carte. Muore per Rouen.

Lei era morta per il Gioco.

"Perché sei l'unica a non essere angosciata o stupefatta nel vedermi? Tutti mi trattano come se fossi un mostro" disse Eva appoggiandosi delicatamente al fondo della lettiga.

"Stupefatta? E di cosa? Se qualcuno doveva tornare dal regno dei morti quella saresti stata per forza tu! Ho sempre saputo che eri speciale, Evangeline" le rispose Amber con semplicità.

"O sei matta o ti hanno ferito anche alla testa! Io sono morta, Amber! L'Asso di Diamanti è uscito dal mio petto! Mi hanno trovato esanime in una pozza di sangue!" sbottò Evangeline.

"Eppure, sei qua".

"E la cosa non ti spaventa?!".

Amber sorrise di nuovo fissando le iridi smeraldine di Eva: "No. Mi dà speranza".

Eva spalancò gli occhi. Non aveva mai pensato che essere tornata in vita potesse essere un segno positivo. Per lei era solo una maledizione. Vedere Adam giocare al posto suo e sentirsi completamente impotente. Non sapeva cosa dire, la risposta di Amber l'aveva lasciata completamente senza parole.

"Sei la prima giocatrice senza carta. Stupefacente" continuò l'amica.

"Secondo te, dopo tutto questo, io starei ancora giocando?!" chiese Eva col volto che tradiva la sua incredulità.

"Senza alcun dubbio. Sesta regola, sei stata scelta e non puoi tirarti indietro".

"Perché riesci a rendere una cosa talmente incredibile così semplice?" sussurrò Eva abbassando lo sguardo.

Non si sentiva una giocatrice. Si sentiva una perdente che per pura casualità era ancora libera di respirare. Si vergognava di una simile occasione, quando nei secoli così tanti erano morti giocando.

Amber allungò una mano per afferrare la sua e il suo sguardo si fece più serio: "Non è affatto qualcosa di semplice e, nonostante cerchi di nasconderlo, sono preoccupata per te. Non so cosa ti aspetterà, ma la mia speranza è che tu possa davvero realizzare il desiderio di tuo padre Xavier".

Il Cavaliere di Cuori - Atto I de Il Gioco di RouenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora