Anno 707 dell'Era di Rouen
Dopo lo scontro nella Foresta Nera
Rovine di Diamond Hollow
Evangeline fu condotta da Erik Pikert fino al limitare nord della Foresta Nera, un luogo intriso di ombre e silenzi inquietanti. Il vento era gelido, portando con sé il profumo acre delle foglie marce e il sussurro sinistro dei rovi che si agitavano attorno a loro come se fossero vivi. Davanti a lei, imponenti e decadenti, si stagliavano le rovine delle mura di Diamond Hollow, il distretto di Diamanti. Le mura, un tempo splendenti di una luce bianca e pura, ora non erano che schegge di diamante semidistrutte, corrose dal tempo e dalla battaglia. Crepe profonde come cicatrici solcavano le loro superfici, e la vegetazione selvaggia si era fatta strada tra i resti, trasformando il luogo in una foresta di rovi spinosi, quasi impenetrabile.
Ogni passo che faceva sembrava trascinarla sempre più in un incubo. I rovi erano neri come l'ossidiana, spessi e intrecciati l'uno con l'altro, creando una barriera naturale che pareva volerla inghiottire. Il cielo sopra di loro era cupo, quasi opprimente, e il silenzio era rotto solo dal suono dei suoi respiri affannosi e dai passi leggeri e sicuri di Pikert. Il demone non sembrava minimamente turbato dalla desolazione attorno a loro. Anzi, il luogo sembrava quasi appartenergli.
Evangeline si fermò davanti al portale di diamante, un arco possente che un tempo era simbolo di potere e bellezza. Ora era frantumato, coperto di crepe e semi sommerso dai rovi. Le schegge brillavano ancora leggermente, un ricordo lontano del loro antico splendore. Questo era il luogo dove tutto era cominciato, il luogo che aveva sempre sognato di vedere con i suoi occhi. Ma ora che era lì, il desiderio che l'aveva spinta per tanto tempo sembrava essere scomparso, sostituito da un'angoscia opprimente. Sentiva il peso di una responsabilità enorme schiacciarle le spalle, e per un attimo, il volto di Adam le apparve nella mente. Lei era lì per lui, per salvarlo da quel demone, proprio come l'essere oscuro dentro di lei aveva sempre voluto.
Eppure, c'era qualcos'altro che le tormentava il cuore. Non era Erik Pikert il volto che avrebbe voluto al suo fianco in quel momento. Non era lui.
I suoi pensieri, inaspettatamente, corsero a Wesley Mallard. Si era immaginata lui con lei, il suo sguardo determinato e profondo a guidarla attraverso l'oscurità di quel passato in rovina. Era stato lui a dirle, durante quel ballo che sembrava ormai un ricordo lontano, parole che adesso le rimbombavano nella testa:
"Quando sarete da sola con Lockhart, perché lo sarete, usate il vostro potere, Evangeline."Ma non era Christopher Lockhart il demone che aveva al suo fianco. Era Erik Pikert, il portatore dell'Asso di Spade, e quel fatto non lo rendeva affatto meno pericoloso.
Erik la osservava con un sorrisetto beffardo dipinto sul volto, come se sapesse cosa stava passando per la sua testa. Evangeline si sentiva intrappolata in una trappola invisibile, e l'oscurità che portava dentro di sé cominciava a farsi strada lentamente, facendole vibrare il cuore.
Ma di quale potere parlava Wesley? Lui aveva sempre avuto uno strano modo di guardarla, come se sapesse più di quanto lei stessa potesse capire. Aveva capito qualcosa del suo oscuro passeggero? Quella creatura che lei sentiva vivere dentro di sé, e che sembrava farsi più forte ogni volta che la paura o la disperazione la travolgevano.
Evangeline si fermò, i suoi occhi verdi fissi sulle crepe del portale. Cosa avrebbe fatto? Sapeva di non avere scelta ormai, ma ogni fibra del suo essere tremava. L'essere dentro avrebbe preso il sopravvento? E lei? Lei non sapeva come controllarlo.
Sentì Pikert fermarsi al suo fianco, la sua presenza opprimente e inquietante. Il demone inclinò leggermente la testa verso di lei, osservandola con curiosità.
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Il Cavaliere di Cuori - Atto I de Il Gioco di Rouen
FantasyIn una terra distopica, Rouen, il giocatore, è colui che controlla il destino. Ogni 100 anni Rouen indice un torneo per eleggere il suo successore tra gli eredi delle nobili casate di 4 fazioni: Cuori, Spade, Fiori e Diamanti. Tra i giovani giocator...