Capitolo 3 - Wesley ♥ - Scontro a Villa Willmore (Parte 1)

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 Anno 707 dell'Era di Rouen

Notte dello scontro a Villa Willmore

Distretto di Heartcross

La battaglia infuriava davanti alla magione degli Willmore nella parte est del distretto di Heartcross. L'intera villa era stata data alle fiamme, i vetri delle finestre scoppiavano per il fuoco e il fumo nero che fuoriusciva e si diffondeva nell'aria rendeva la notte ancora più oscura. Una parte dell'esercito dei Cuori di Spine era riuscita ad arrivare in tempo per dare luogo ad un respingimento dei demoni di Spade che minacciavano la città.

Wesley Mallard, su ordine della sorella Gwenevere, a capo del gruppo, si era avvicinato all'abitazione in fiamme alla ricerca delle tre sorelle Willmore. Vide che un piccolo comparto stava trasportando su una barella improvvisata la maggiore, Siena, svenuta ma ancora viva.

"Mallard non c'è più nessuno vivo dentro!" gli urlò uno dei soldati.

"Ines e Mariposa le avete trovate?" domandò pieno di rabbia.

"No! ma è troppo pericoloso addentrarsi da soli, ormai non c'è più nulla da fare!"

Wesley si tirò su il cappuccio e la maschera a coprirgli metà del volto e sguainando la sciabola di diamanti si addentrò nella villa.

Il fumo rendeva l'aria quasi irrespirabile ed era difficile districarsi tra le fiamme, ma il giovane conosceva quel posto fin da quando era un bambino. Si mise a chiamare i nomi delle due sorelle Willmore ma non ricevette risposta. 

"Ci sono sicuramente dei demoni qui dentro, sono venuti a caccia di carte da portare alle Spade" pensò Wes. Riusciva a percepirne la presenza, i demoni emanano uno strano fetore di rose, che al giovane dava disgusto.

Wesley sapeva che i demoni non avrebbero mai cercato di uccidere le sorelle Willmore, perché chi non partecipa al gioco di Rouen deve guardarsi bene da uccidere un giocatore. Se uccidi un giocatore e tu non stai giocando la carta passerà a qualcuno dello stesso seme col sangue più degno. I demoni stavano seguendo gli ordini di Percival Lockhart, il capostipite della più antica famiglia di Spade. Quei mostri dovevano dare la caccia alle carte di Cuori e una volta trovate portarle ai giocatori di Spade, ancora vive. I giocatori avrebbero poi fatto il resto.

Wesley sapeva che almeno una delle tre sorelle avrebbe ereditato una carta di Cuori e sperava che sarebbe stata Siena, l'unica che aveva completato l'addestramento e che quindi era in grado di difendersi. Ines era da sempre stata considerata troppo delicata per la vita da soldato e Mariposa era ancora una bambina. 

Wesley pensò alla dolcezza della piccola Mariposa, a come gli correva incontro sorridente quando lui la andava a trovare: "Tu sei il mio cavaliere, vero Wesley?" gli chiedeva sempre. Lui rispondeva con profondo inchino: "Milady Mariposa, la proteggerò sempre a costo della vita, saprò sempre dove trovarvi".

Strinse i denti per la frustrazione, pensando a quella fragile creatura nascosta chissà dove, spaventata e sperduta. L'aveva lasciata sola quando lei aveva più bisogno di lui. 

Questo ricordo gli fece avere un'intuizione. C'era un posto a Villa Willmore che la bambina amava più di tutti: la serra. Mariposa adorava trascorrere le giornate circondata dai fiori che i giardinieri di casa Willmore coltivavano solo per lei. 

Wesley uscì fuori nel grande parco della villa e mentre si dirigeva correndo verso il grande vivaio, riuscì ad udire delle urla e dei rumori di lotta. La grande porta di vetro della serra era stata sfondata e sui vetri infranti c'erano diverse tracce di sangue rosso e nero, mentre alcune macerie ostruivano l'uscita. L'urlo spaventato di Mariposa attirò l'attenzione di Wesley, che dopo aver superato una parte di resti della serra si trovò di fronte tutta la scena.

Il Cavaliere di Cuori - Atto I de Il Gioco di RouenDove le storie prendono vita. Scoprilo ora