Sono passati un paio di giorni dal compleanno di Carl, e continuo a sentire ancora quella sensazione, da quella sera sono diventata molto più irrequieta.
Non voglio stare vicino a nessuno per questa cosa, non so il motivo ma sento come se in qualche modo centrassi io con quel brutto presentimento, è come un macigno che cresce sempre di più pesandomi sul petto.
Ho paura che a chiunque stia vicino a me, possa succedergli qualcosa di brutto...
Forse sono solo paranoica, ma non permetterò che qualcun altro soffra per colpa mia...
In questo momento sto ricucendo un piccolo taglio sul braccio di Daryl mentre lui mi guarda di sottecchi senza dire niente.
Io: "Ho quasi finito" dissi mentre rinfilavo l'ago nel suo braccio, lui sobbalzò leggermente dal dolore.
Io: "Devi stare fermo se vuoi che finisca in fretta" dissi concentrandomi su quello che stavo facendo.
Daryl: "Come va con il ragazzino?" Mi chiese rompendo il silenzio.
Mi si congelò il sangue a quella domanda ma feci finta niente, io e Carl ultimamente non ci siamo proprio parlati, la maggior parte delle volte io cambiavo strada evitandolo.
Non voglio che gli accada qualcosa di brutto per colpa mia, sono certa che succederà qualcosa di brutto e non voglio che succeda a lui.
Io: "Non sono affari tuoi" dissi continuando a ricucire la pelle.
Daryl: "È successo qualcosa?" Continuò a chiedermi preoccupato, io mi innervosì così tanto da fargli male mentre rinfilavo l'ago nella pelle per ricucirgli la ferita.
Io: "Ho detto che non sono affari tuoi!" Risposi dura per poi chiudere il taglio e mettendogli una garza intorno al braccio.
Presi tutta la roba che usai e la misi di lato siccome dovevo disinfettare tutto, Daryl nel frattempo si rimise la sua giacca e si avvicinò alla porta.
Daryl: "Killer" mi chiamò prima di uscire dalla porta, io mi girai aspettando che continuasse il discorso.
Daryl: "Non so cosa ti è successo, ma so per esperienza che è meglio non allontanare le persone a cui vuoi bene" disse ed io guardai in basso sapendo che comunque aveva ragione.
Io: "Sto facendo la cosa giusta per loro..." risposi sentendo quel macigno pesarmi ancora di più sul petto.
Daryl: "Avvolte quello che pensiamo sia giusto, in realtà non lo è. Adesso vado, se hai bisogno di qualcosa sai dove trovarmi" disse ed io lo guardai annuendo leggermente per poi ritornare a guardare per terra.
Lo vidi chiudersi la porta alle spalle senza continuare il discorso.
Meglio così, non riuscirei a parlare di questa cosa.
Feci un respiro profondo per ricompormi e mi misi a lavoro disinfettando e mettendo a posto le cose che ho usato, dopo che finì di sistemare tutto decisi di andare a prendere un po' d'aria fresca per calmare i nervi.
Dopo un po' che camminavo riuscì a calmare i nervi e mi rilassai, almeno finché non vidi davanti a me Carl che passeggiava con Judith nel passeggino.
Io mi guardai in torno cercando un posto in cui fuggire ma ormai era tardi, Judith aveva incominciato a chiamarmi indicandomi.
Cazzo... per quanto voglia bene a Judith, alcune volte vorrei che fosse ceca!
E ora che faccio?!
Purtroppo Carl si accorse di me per colpa di Judith e mi venne incontro col passeggino, io mi girai e incominciai a camminare dall'altra parte facendo finta di non averli visti, ovviamente non funzionò perché mi raggiunse chiamandomi.
Carl: "Ei non ci hai sentiti che ti chiamavamo?" Mi chiese ed io mi girai verso di lui.
Io: "Oh ciao... scusa è che ho delle cose per la testa" dissi cercando una scusa ma lui non ci credette.
Carl: "Non mentirmi. Perché mi stai evitando da giorni?" Mi chiese ed io stesi zitta abbadando lo sguardo.
Carl: "Ho fatto qualcosa che ti ha dato fastidio?" Mi chiese preoccupato ed io non sapevo cosa rispondere.
No, non è colpa tua, è che non voglio che ti accada niente di brutto...
Avrei dovuto diglielo, avrei dovuto digli che lui non centrava niente e che dovrebbe lasciarmi stare visto che l'unica cosa che so fare è far stare male gli altri.
Invece stesi zitta ancora facendo aumentare la sua preoccupazione, mi decisi di rispondergli e dissi "No, è che voglio stare da sola".
Lui mi guardò non capendo e poi si avvicinò a me chiedendo "Mi stai lasciando?" con le lacrime agli occhi, io non sapevo che dire.
Ma in quel momento presi l'ennesima decisione che mi sembra giusta per non fargli accadere nulla.
Io: "Si... ho bisogno di stare da sola" dissi e lui mi guardò ferito e annuì, io mi sentivo malissimo come se mi stessero accoltellando nel petto.
Carl prese il passeggino e si girò per poi continuare a camminare dall'altra parte con Judith, lo vidi allontanarsi e scoppiai a piangere.
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The apocalypse ||Carl Grimes||
FanfictionIn un mondo distrutto dagli zombie una ragazza si ritroverà a dover sopravvivere da sola. Affronterà diverse difficoltà nel suo cammino, ma poi incontrerà un gruppo di sopravvissuti come lei, essi la accoglieranno con le braccia aperte, ma lei trove...