34. La realtà fa schifo

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Mi svegliai per colpa di uno stupido raggio di sole che mi finì esattamente in faccia.
Solo Adam era sveglio, mi aveva guardata dormire per un po' a quanto pare.
Svegliammo i suoi genitori e spiegai il piano.
Io: "Bene, partiremo tra poco, se saremo fortunati arriveremo dopo pranzo. Che armi sapete usare?" Chiesi cercando di capire se potevamo cavarcela da soli.
Lucas prese un fucile che aveva nascosto nella stanza accanto, Adam e sua madre avevano una pistola a testa mentre Alissa maneggiava un coltello.
Diedi parte delle mie munizioni ai due con le pistole e caricai la mia.
Io: "Io e Adam stiamo davanti, Lisa porterai Alissa in braccio così lei non si sforzerà e Lucas dietro le proteggerai, ci sono domande?" Chiesi spiegando la formazione in cui dovevamo viaggiare.
Nessuno fiatò e ci mettemmo in marcia.
Arrivammo davanti alle mura che era pomeriggio inoltrato, poche ore prima eravamo stati attaccati da un orda, ne siamo usciti tutti vivi per fortuna ma come sempre ero riuscita a ferirmi.
Ero inciampata su uno dei corpi mentre cercavo di colpire un vagante con l'arco e finì sulle mie frecce cadute in precedenza con il risultato di un taglio alla gamba.
Adam era stato gentile ad aiutarmi a camminare visto che zoppicavo visibilmente e il dolore di certo non mancava.
Comunque davanti ai cancelli mi staccai dalla presa del ragazzo e continuai per quei pochi metri a piedi così che chi stava di guardia potesse riconoscermi ed evitasse di sparare.
Nella guardiola c'erano niente meno che i miei migliori amici, ovvero Ava e Noah.
I due si scambiarono uno sguardo confuso e poi saltarono giù, lei aprì i cancelli mentre lui andò a chiamare qualcuno, di sicuro o Michonne o Rick.
Ava: "Dove diavolo eri finita?! Ti abbiamo cercata ovunque Giusy!" Urlò prima di stritolarmi in un abbraccio spaccaossa.
Io: "Piano che così mi uccidi, vi ho portato qualcuno" indicai la famiglia alle mie spalle che mi guardava leggermente in imbarazzo e sorpresa alla vista di Alexandria.
Lei si fece subito più seria e si presentò a loro.
Come mi girai vidi Carol, Michonne, Rick e Daryl venirmi incontro, feci qualche passo verso di loro ma fui costretta a fermarmi per via della gamba.
Carol mi saltò praticamente addosso facendomi quasi perdere l'equilibrio.
Fui davvero stupita di quel gesto siccome Carol non mostrava quasi mai tutto questo affetto, ma comunque mi ha fatto piacere.
Daryl mi guardava a braccia conserte, si avvicinò e mi disse "Noi due parliamo dopo" altamente inquinante...
Noah mi diede un paio di pacche sulla spalla mentre Rick si preparava già il discorso ma lo fermai.
Io: "È libera l'infermeria? Devo portarci Alissa con urgenza" dissi preoccupata per la piccola.
Rick: "Alissa? Chi è Alissa?" Chiese visibilmente confuso.
La indicai e Rick si preoccupò dei nuovi arrivati invece che di me, molto meglio.
Dopo essersi presentato a Rick, Adam venne da me con in braccio la sorella e mi guardò la gamba.
Adam: "Vuoi una mano?" chiese gentilmente.
Io: "No c'è la faccio" dissi facendo la dura.
Non mi ascoltò e mi prese per un fianco facendomi appoggiare il peso su di lui.
Fortunatamente l'infermeria non era lontana.
Mi medicai io per prima siccome ci avrei messo 5 minuti, appena finito mi ricordai di non fare sforzi e di tenere la ferita straordinariamente pulita.
Erano le cose che mi diceva sempre Denise quando mi ferivo...
Lasciai Alissa e Adam in infermeria dopo che medicai la piccola.
La prima cosa che feci fu cambiarmi, presi dei pantaloncini corti e li indossai cambiando anche la maglietta.

La prima cosa che feci fu cambiarmi, presi dei pantaloncini corti e li indossai cambiando anche la maglietta

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